I guru dell’integrazione parlano solo ed unicamente del “problema” VITAMINA D “bassa”, ma trascurano completamente il quadro generale. Tra le tante cose che trascurano ci sono i recettori dell’ormone (chiamato impropriamente “VITAMINA”) D. Le VDR: VITAMIN D RECEPTORS!
Nell’immagine che ho scaricato a caso facendo una banale ricerca su google, si vede proprio una piccola parte del ruolo CRUCIALE che hanno le VDR nel metabolismo della VITAMINA D (soprattutto quando il medico “esperto” di VITAMINA D, vi fa una diagnosi di “carenza”).
Oggi sta diventando sempre più chiaro che il tentativo di testare e correggere le cosiddette “carenze” di vitamina D è molto più complicato che semplicemente banalmente osservare i livelli di 25-idrossivitamina D (VITAMINA D di deposito) e utilizzare quindi la vitamina D3 orale. Tale approccio non riesce a riconoscere il fatto che molti fattori mediano il modo in cui la 25-idrossivitamina D viene convertita nell’ormone secosteroide attivo calcitriolo (1,25-diidrossivitamina D). Inoltre, numerose influenze patogene altereranno il trasporto intracellulare del calcitriolo ed il legame nucleare al recettore della vitamina D (VDR).
Senza MAI indagare su queste influenze, i medici trascurano le origini alla base delle attività aberranti della vitamina D.
L’attivazione delle VDR è ESSENZIALE per un corretto funzionamento del sistema neuro-endocrino-immunitario.
La vitamina D nella sua forma attiva, il calcitriolo, è di grande importanza per molte funzioni fisiologiche. Queste funzioni vengono attivate quando il calcitriolo si lega al sito del recettore VDR nucleare.
L’attivazione del recettore della vitamina D (VDR) è essenziale per esempio nel:
- Modulazione del comportamento delle cellule T immunitarie e delle cellule B – I linfociti delle cellule T sono una componente cruciale delle difese immunitarie. Possono essere sia pro che antinfiammatori. Il calcitriolo (1,25 diidrossivitamina D) può ridurre la proliferazione di citochine pro-infiammatorie (interferone gamma e IL-17). Il calcitriolo può attivare più di una risposta di tipo TH2 attraverso IL-4 e IL-10, oltre a promuovere le cellule T regolatorie antinfiammatorie (TREG) (5).
- Effetti inibitori dei mastociti – È stato dimostrato che il calcitriolo in vitro inibisce il comportamento dei mastociti (6). I mastociti sono un tipo di cellule immunitarie nei tessuti, che tra le altre funzioni rilasciano istamina, una molecola infiammatoria. MCAS (sindrome da attivazione dei mastociti) comporta un aumento della degranulazione dei mastociti e dei sintomi associati.
- Attivazione del CYP3a4 – VDR può attivare il CYP3a4. Il CYP3a4 è l’enzima del citocromo P450 più abbondante nel fegato. Circa il 60% delle reazioni di idrossilazione nel fegato coinvolge il CYP3a4. Pertanto il CYP3a4 svolge un ruolo significativo nel metabolismo epatico, nelle reazioni di disintossicazione e nel metabolismo dei farmaci. Il CYP3a4 svolge anche un ruolo essenziale nella formazione degli ormoni sessuali estriolo (E3) e 16OHE1 e 16OHE2. Il VDR ha dimostrato di influenzare l’attivazione del CYP3a4 epatico (8, 10), così come il CYP3a4 intestinale (9).
- Metabolismo del calcio e del fosfato – Il calcitriolo interagisce con il PTH (ormone paratiroideo) per assorbire il calcio dall’intestino e il riassorbimento del calcio nei reni, oltre a regolare l’escrezione del fosfato inorganico.
- Formazione di acido biliare – L’acido biliare acido litocolico può attivare il recettore della vitamina D (VDR) (15). L’acido litocolico è in grado di inibire il ramo TH1 del sistema immunitario (16).
- Crescita e integrità neuronale – L’NGF (fattore di crescita nervoso) è potenziato dall’attivazione del recettore VDR. Questo è significativo perché la placca ß-amiloide inibisce la VDR (17).
- Attivazione della via della dopamina – L’attivazione del calcitriolo e del VDR porta all’attivazione della via della dopamina tramite la tirosina idrossilasi (18).
- Testosterone, conta spermatica e fertilità – L’attivazione del VDR interagisce con i processi riproduttivi sessuali, inclusa la funzione del recettore degli androgeni, la sintesi del testosterone e la sufficienza gonadica (19).
La battaglia per la conquista del recettore della vitamina D (VDR)
Recettore che “vibra” al ritmo delle vibrazioni della terra…
Il calcitriolo (1,25-diidrossivitamina D) è l’ormone attivo che si lega al recettore della vitamina D (VDR) nel nucleo cellulare. Una volta che il calcitriolo si lega al VDR, il recettore della vitamina A (retinolo) (RXRA e RXRB) è coinvolto nell’attivazione dei bersagli delle VDR. Quindi, la vitamina D e la vitamina A sono veramente unite come fratelli “siamesi”. Ricordo solo che la VITAMINA A preformata si trova SOLO ED ESCLUSIVAMENTE IN CIBI ANIMALI.
Il VDR ha un ruolo importante da svolgere nella funzione mitocondriale e nella morte programmata dalle cellule. BCL-2, è una proteina coinvolta nelle vie dell’apoptosi (morte programmata dalla cellula) e nella regolazione della membrana mitocondriale. L’up-regulation di BCL-2 si trova nel cancro, dove impedisce alle cellule tumorali di subire l’apoptosi. BCL-2 interagisce con il VDR, portando alla sua ridotta espressione (11). Il significato qui è che l’apoptosi è necessaria per inibire la divisione e la crescita delle cellule tumorali. Gioca un ruolo primario nella trascrizione genica e nel corretto ricircolo del metabolismo del calcio per la salute ossea e la funzione muscolare… E tanto, tanto ancora.
È noto che le influenze patogene influenzano negativamente la funzione del recettore della vitamina D. Ciò è particolarmente vero per:
EBV (cosiddetto e mai isolato “virus” di epstein-barr) (1) (resta comunque una infezione)
CMV (cosiddetto “citomegalovirus”) (2) (stesso discorso di sopra)
Borrelia burgdorferi (batteri di Lyme) (3)
Queste patologie sono esplose con l’esplosione della tecnologia:
Le radiazioni Wi-Fi (elettrosmog) hanno dimostrato di influenzare negativamente le VDR (4).
Gliotossina, cosiddetto “fattore di virulenza” e micotossina dei funghi (20). Le gliotossine sono prodotte da numerosi funghi. Sebbene lo studio citato abbia identificato il rilascio di gliotossina da aspergillus fumigatus, è noto che le gliotossine possono essere prodotte anche da penicillium e trichoderma,
Ecc…
Tiroide autoimmune e VDR
Nella tiroidite autoimmune di Hashimoto, un sintomo comune è la caduta dei capelli. Una probabile causa di ciò è l’inattivazione del recettore della vitamina D (VDR). Nell’alopecia (perdita di capelli), sono state riscontrate associazioni molto forti con l’inattivazione del VDR (12). Una teoria sul motivo per cui questo sta avvenendo con l’Hashimoto è correlata alla forte associazione tra l’infezione di Epstein Barr (EBV) e la tiroide autoimmune (13). Queste infezioni possono causare un’inattivazione del VDR (1) e gli studi hanno trovato forti associazioni tra EBV e tiroide autoimmune. Un’altra relazione tra tiroidite di Hashimoto e VDR è attraverso l’esposizione alle endotossine da batteri gram negativi. Le endotossine possono indurre una risposta al pericolo cellulare (CDR), che provoca una sovraregolazione di un enzima noto come 24α-idrossilasi (CYP24a1). L’attivazione della 24α-idrossilasi porta alla formazione di una forma inattiva di calcitriolo nota come 24,25-diidrossivitamina D3 (14).
Ipotiroidismo di Hashimoto e genetica VDR
Uno studio recente ha identificato il gene VDR come associato a quello di Hashimoto. I portatori del genotipo AA di VDR FOKI avevano una maggiore prevalenza di Hashimoto, rispetto ai controlli. È interessante notare che i portatori del genotipo avevano livelli più elevati di 25-OHD, rispetto ai controlli non ipotiroidei.
Ciò illustra ancora una volta l’inutilità dei test di livello 25-OHD (21) (almeno da solo per fini diagnostici). Ad analisi “errata” segue quasi inevitabilmente una “cura” errata con potenziali guai per il paziente e l’errore iatrogeno è la terza causa di morte nel mondo occidentale CERTIFICATA non a caso.
Vedete come gli “esperti”, invece di praticare l’ablazione del tartaro, consiglino il test della “VITAMINA D” senza specificare quale, insieme a tutta un’altra serie di costosissimi test. Alcune di queste analisi sembrano studiate apposta per poi “stilare” una lista di supplementi da assumere che neanche fare un mutuo a 30 anni basta. Quando la soluzione la offre sempre e gratis, la Natura.
Conversione anomala del calcitriolo (1,25 diidrossivitamina D)
È stato dimostrato che i macrofagi immunitari nella sarcoidosi, una malattia granulomatosa, sono coinvolti nell’iperconversione del calcitriolo, portando ad aumenti nel siero (7). Se avete una “iperconversione” di 25OH in 1,25OH, avrete inevitabilmente una diagnosi errata di ipovitaminosi D… Non so se mi spiego.
Infatti, una scoperta clinica interessante è che tra gli individui con malattie croniche come la malattia di Lyme e le malattie autoimmuni e tutte le malattie infiammatorie, sia croniche che acute (COVID compreso), c’è una tendenza ad avere livelli di calcitriolo significativamente alti e livelli di 25OH “bassi”.
E questo andamento si ripete praticamente in tutta la popolazione occidentale che soffre minimo di infiammazione di basso grado per via della esposizone cronica alla tecnologia e l’esposizione NULLA alla Natura, passando poi anche dal cibo pessimo e tante altre cose.
CONCLUDENDO:
L’inattivazione del VDR in teoria interromperebbe la conversione intracellulare e il trasporto della vitamina D al calcitriolo e al suo successivo bersaglio VDR. Dopo questo discorso, anche un bambino capirebbe che assumere VITAMINA D, quando il problema è il suo recettore, è la cosa più stupida che possiate fare.
Se si prendessero 100 persone con malattie infiammatorie, 99 di queste hanno la forma attiva della VITAMINA D fuori scala e la forma di deposito bassa (che è l’unica che gli “esperti” misurano). E quello solo soletto che ha anche la forma attiva bassa? Non ha un problema di “vitamina D” di per se, ma un problema di idrossilazione da correggere. In questo caso, insieme al suo medico, può valutare la terapia con la SOLA forma attiva della VITAMINA D (eventualmente).
COME SI RIATTIVANO LE VDR?
In breve: se siete in forma e sani potreste pensare di fare dei cicli preventivi con il nostro integratore VDR: l’unico integratore al mondo studiato per il metabolismo della VITAMINA D ma SENZA la VITAMINA D. In aggiunta cambiare stile di vita riavvicinandovi alla NATURA, oltre a cambiare alimentazione (antinfiammatoria) e sfruttare tecniche di biohacking per tenere sotto controllo la tecnologia nella vostra vita.
La soluzione più stupida?
L’integrazione di VITAMINA D3… In quanto aumentando ilo 25OHD3 ottiene 2 “risultati”:
a- azione immunosoppressive, pensate di star meglio ma è solo una “luna di miele”, l’infiammazione aumenta e neanche ve ne accorgete.
b- il 25OHD3 è più “affine” del 1,25OHD3 alle VDR e le intasa ulteriormente impedendogli di fare anche il minimo sindacale… Insomma, un cane che si morde la coda all’infinito!
Se non siete in salute ed avete patologie come quelle descritte appena sopra, dovete rivolgervi ad un bravo medico che conosca queste tematiche, capisco che purtroppo ce ne sono pochissimi. Personalmente non ne conosco neanche uno. Qualcuno oltreoceano.
Per esempio, non ho mai sentito un medico chiedere al paziente come dorme; come si approccia alla tecnologia, se ha mai fatto un controllo dell’elettrosmog nell’ambiente in cui vive; non l’ho mai sentito prescrivere di prendere il sole tutto l’anno, soprattutto senza occhiali da sole e senza spalmarsi assurde (e spesso tossiche) creme solari.
Tutto questo è, in sintesi, il nostro lavoro a 360° di informazione e divulgazione scientifica.
VDR
I NOSTRI LIBRI:
VITAMINA D – INSONNIA. IL MALE DEL NUOVO SECOLO e IL NUOVO VIVERE SECONDO NATURA insieme!!!!
Nel libro VITAMINA D, ovviamente c’è una trattazione lunghissima sulla tematica “VDR” per coloro i quali volessero approfondirla.
LO CONSIGLIO ANCHE A PROFESSIONISTI CHE SI VOGLIONO METTERE IN GIOCO CON UMILTA’.
RIFERIMENTI:
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- Rieder FJJ1, Gröschel C2, Kastner MT1, Kosulin K3, Laengle J4, Zadnikar R5, Marculescu R5, Schneider M1, Lion T6, Bergmann M4, Kallay E2, Steininger C7. Human cytomegalovirus infection downregulates vitamin-D receptor in mammalian cells. J Steroid Biochem Mol Biol. 2017 Jan;165(Pt B):356-362. doi: 10.1016/j.jsbmb.2016.08.002. Epub 2016 Aug 9.
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