VITAMINA D E RISCHIO CADUTE
Uno dei consigli più stupidi che alcuni medici e biologi danno ai loro pazienti anziani è quello di “integrare” (leggasi: TOS) VITAMINA D per prevenire le cadute e l’incedere incerto.
RIFERIMENTO:
https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/jcsm.12759
L’ipotesi di partenza per gli studi sulla VITAMINA D è sempre la stessa: le cadute negli anziani si associano ad una “carenza” di VITAMINA D.
COSA SUCCEDE ALLORA SE “RIPRISTINIAMO” I LIVELLI CON LE PILLOLE? E SOPRATTUTTO, LO FACCIAMO PER MOLTI ANNI?
In questo studio (trail randomizzato e controllato) sono state somministrate megadosi mensili di ormone D ad alcuni pazienti (60-84 anni) ed ad altri è stato offerto un placebo.
La dose era 60.000 UI/mese.
Dopo oltre 4 anni di terapia ormonale, i livelli di 25OHD3 del gruppo “VITAMINA D” risultavano nettamente più alti del gruppo di controllo (e ci mancherebbe).
Inoltre erano livelli che i medici ed i biologi “prescrittori” di VITAMINA D, considererebbero “normali”.
OLTRE 45 ng/mL!
EBBENE I RISULTATI SONO STATI MOLTO DELUDENTI.
I pazienti con BMI (indice di massa corporea) oltre a 25 (sovrappeso od obesi) non hanno avuto alcun beneficio rispetto alla prevenzione del rischio cadute con la TOS di VITAMINA D…
MA, UDITE UDITE…
I PAZIENTI CON BMI NELLA NORMA (OVVERO LE PERSONE TEORICAMENTE “IN FORMA”), HA MANIFESTATO UN “ALLARMANTE” RISCHIO AUMENTATO CON LA TOS DI VITAMINA D.
Che cosa triste che tutti (dico tutti!) i trail randomizzati e controllati di lunga gittata che vedono come protagonista la VITAMINA D, stanno dando risultati molto deludenti… A volte peggiorativi.
Perchè la diagnosi di “carenza” è errata e, se vuoi scoprire il perchè…
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VITAMINA D.
Il mio ultimo libro che sta cambiando molto lentamente la visione e le aspettative entusiastiche su questa molecola estremamente complessa e soprattutto PERICOLOSA SE SOMMINISTRATA ESOGENAMENTE.
Buona giornata a tutti.
Angelo Rossiello.