nota dell’editore: non è la prima volta che, dopo tanto clamore, lo stesso si rivela una bolla di sapone!
Attendiamo con fiducia i prossimi “megatrials” che ci daranno una risposta, speriamo, definitiva!
L’elenco dei megatrials:
Dovremo attendere almeno altri 4-7 anni per avere risposte più chiare come vedete.
L’unica risposta sicura ad oggi, è che bassi livelli ematici di vit. D possono essere dovuti a qualche forma di malattia. Il viceversa non è ancora affatto assodato secondo gli autori di questa review.
Fonte: doctornews33
Bassi livelli di vitamina D non causano, ma seguono le cattive condizioni di salute, e ciò solleva forti dubbi sull’aggiunta di vitamina alla dieta per proteggere da disturbi tra cui il cancro, le malattie cardiovascolari, il diabete oppure il Parkinson. Ecco, in sintesi, i risultati di una revisione sistematica pubblicata su The Lancet diabetes & endocrinology, che avrà importanti implicazioni per gli adulti statunitensi che assumono supplementi vitaminici al costo di 600 milioni di dollari l’anno. «La vitamina D facilita l’assorbimento di calcio e l’apposizione ossea, ma diversi studi indicano anche un legame tra bassi livelli del composto e aumentato rischio di malattia» esordisce Philippe Autier dell’International prevention research institute a Lione, in Francia, e primo autore della metanalisi. Ma se questo sia un rapporto causa-effetto rimane sconosciuto. «Se i benefici per la salute di elevate concentrazioni di vitamina D emersi dagli studi osservazionali non vengono confermati dai trial randomizzati, cioè dal metodo di riferimento nella valutazione di una relazione causale, allora il legame tra vitamina e malattie è probabilmente frutto di fattori confondenti» aggiunge Autier, che con i colleghi ha esaminato 290 studi osservazionali e 172 protocolli randomizzati pubblicati a dicembre 2012. E, sorpresa, i benefici delle alte concentrazioni vitaminiche emersi dagli studi prospettici, tra cui la riduzione fino al 58% del rischio di eventi cardiovascolari, fino al 38% del diabete e fino al 34% del cancro del colon-retto, non si confermano nei trial controllati. «Questa discrepanza suggerisce che il calo vitaminico riflette il deterioramento della salute» conclude Autier, sottolineando che l’invecchiamento e l’infiammazione riducono le concentrazioni di vitamina D, il che spiegherebbe la carenza descritta nei disturbi cronici». E in un editoriale di commento si legge che il verdetto definitivo lo daranno i megatrial in corso. Sarebbe una manna per i pazienti se i risultati fossero positivi ma, a meno di imprevisti ed eclatanti effetti benefici, i risultati non potranno che confermare l’assenza di relazioni causa effetto riportata da gran parte dei trial randomizzati finora svolti.
Fonti : The Lancet Diabetes & Endocrinology, Early Online Publication, 6 December 2013 doi: 10.1016/S2213-8587(13)70165-7
The Lancet Diabetes & Endocrinology, Early Online Publication, 6 December 2013 doi: 10.1016/S2213-8587(13)70164-5
http://www.thelancet.com/journals/landia/article/PIIS2213-8587(13)70165-7/abstract
http://www.thelancet.com/journals/landia/article/PIIS2213-8587(13)70164-5/fulltext
doctornews33