VITAMINA D E MALASSORBIMENTO

Scritto da Angelo

Categorie: integratori | Salute

29 Gennaio 2022

I pazienti affetti da fibrosi cistica (CF) non sono in grado di assorbire efficacemente la vitamina D dalla dieta e quindi ne sono spesso deficienti.

(poi raddoppiano la “deficienza” cedendo alla lusinga dei vari guru dell’integrazione, tra i quali annoveriamo persino medici di grande fama e forse anche fame).

Questo studio riguarda pazienti affetti da CF: sono stati arruolati 30 soggetti di età compresa tra 9 e 40 anni, che integravano (leggasi facevano Terapia Ormonale Sostitutiva) con veleno per topi…ooppss scusate, colecalciferolo, chiamato impropriamente ma universalmente VITAMINA D.

Al primo gruppo (15 pazienti) è stata somministrata la fototerapia UVB da una a tre volte alla settimana per 6 mesi mentre il secondo gruppo è servito come controllo.

I bulbi UVB utilizzati nello studio arrivano dal nostro stesso fornitore, il top del top che abbiamo scelto per MARS, VENUS E IL TOP DI GAMMA MERCURIUS.

In foto la fascinosa VENUS, la lampada integrata fototerapia e fotobiomodulazione del progetto brevettato ELIOSLAMP. Tutta fatta a mano in uno stabilimento marchigiano. Al momento la capacità produttiva è di 80 esemplari all’anno dei quali il 50% è riservato a clienti di oltreoceano. 

Il trattamento iniziale è stato di un minuto, incrementato successivamente di 0,5-1 min ad ogni sessione fino ad un massimo di 10 minuti.

I livelli medi alla baseline di 25(OH)D erano di 21 ng/ml nel gruppo di controllo e 22 ng/ml nel gruppo di intervento.

I livelli del gruppo di studio sono aumentati a 44 ng/ml dopo 8 settimane e fino a 50 ng/ml dopo 24 settimane, mentre i corrispondenti nel controllo erano di 19 e 25 ng/ml rispettivamente.

I livelli medi di calcitriolo (la forma attiva), sono aumentati nel gruppo di intervento e rimasti inalterati nel controllo.

Questo è un risultato sensazionale, che dimostra come la semplice irradiazione con un dispositivo UVB sia efficace nell’incrementare i livelli di vitamina D in pazienti affetti da malassorbimento derivante dalla fibrosi cistica (ma non solo…).

CONSIDERAZIONI:

A parte questa patologia, anche in tutti gli altri casi di malassorbimento causato da un intestino infiammato e indotto da una pessima dieta (e concomitante mancanza di sole), ci potrebbe essere una reale carenza, da verificare ovviamente analizzando anche la forma attiva.

Tra queste diete, spiccano anche le “paleo fake”, dove abbondano sfarinati di vario tipo (pane e pasta “paleo”, dolcetti, condimenti e stuzzichini di ogni tipo…), altamente pro-infiammatorie, che possono portare a malassorbimento. Diete che vi propongono come salvifiche i vari medici esperti di coproliti e loro associati, autonominatisi esperti di intestini e budella e talmente esperti di microbioma che conoscono di persona ognuno dei batteri e microorganismi che popolano il vostro intestino talmente bene da dagli del “tu”. Questo nel video è sicuramente il più esperto e bravo di tutti.

Ma non divaghiamo!

Quindi che fa il vostro guru? Vi consiglia di riconnettervi con la natura? Ma neanche per sogno, vi propone un’integrazione da elefante… insomma, da una parte creano il problema e dall’altra vi danno la soluzione, arrecando uno o più danni di diversi ordini di grandezza superiore.

Nonostante alcune popolazioni tradizionali nordiche siano in passato riuscite a tamponare col cibo del loro habitat naturale, l’esposizione alla luce UV rimane comunque la scelta d’eccellenza, in quanto le centinaia di metaboliti biologicamente attivi prodotti a seguito dell’assorbimento fotonico, non si possono ottenere con il cibo. Senza la carica solare non sarebbe possibile la vita, altro che dieta! Se volete approfondire spendete questi dannatissimi 50 euro invece di dare 250 euro o oltre a questi “esperti” per farvi intossicare:

https://shop.evolutamente.it/it/libri/171-vitamina-d-perche-supplemementarla-e-autolesionismo-puro.html

VITAMINA D è il mattone che mancava nella vostra biblioteca divulgativo-scientifica. Male che vada potrete utilizzarlo come fermacarte.

In secondo luogo, la distruzione circadiana e il distacco dalla natura, provocano infiammazione intestinale e conseguentemente malassorbimento.
Anche l’elettrosmog può provocare infiammazione intestinale, sia direttamente che indirettamente tramite il microbiota e/o il loop infiammazione/stress ossidativo. Ovviamente non ci crederete, ma noi ve lo dimostriamo ulteriormente:

INTEGRAZIONE DI VITAMINA D ED IBS/SIBO

In estrema sostanza, se vivete h24 in mezzo a Wi-Fi, luci blu, e distaccati completamente dalla natura e dal sole esattamente come fanno i vostri “esperti” in totale incoerenza con le varie iscrizioni ad associazioni mediche che vantano, è possibile che abbiate bisogno di un apporto dietetico molto maggiore per compensare il ridotto assorbimento… O ancora meglio, di una corretta esposizione alla radiazione UV… Ma a questo punto entra in gioco il pusher che spinge sull’acceleratore arrivando a intossicarvi con le pasticche o le comodissime goccine, estratte con le proprie manine dalla lana delle pecore allevate nel suo giardino. Quanti bei maglioni mancati… Almeno utili per tenersi caldi nei gelidi inverni…

“Noi consigliamo valori di 25(OH)D almeno doppi, questi risultati sono ridicoliiii… Aiuto mamminaaa”

Ecco un estratto significativo dal best seller che ha tolto il sonno ai guru della vitamina D, “Vitamina D”:

– La Natura non si può aggirare con una pillola e che, idealmente, i livelli di 25(OH)D possono variare in un range salubre, compreso tra 20 e 45 ng/ml. Del resto, questi sono valori che possono e devono fluttuare stagionalmente. –

Quindi, i valori ottenuti non solo rientrano perfettamente nella “norma” della Natura, ma gli incrementi sono ottenuti secondo il biofeedback infallibile del corpo umano che risponde alle leggi dell’elettromagnetismo.

Immaginate cosa potrebbe provocare un’integrazione selvaggia su questi soggetti che già soffrono di malassorbimento…altro che “leaky gut”…

“Eh ma se uno soffre di malassorbimento potrebbe fare delle belle iniezioni allora…”

Ma ci fate o ci siete?

Come andiamo dicendo da un bel po’, basta una moderata esposizione alla radiazione UV per NORMALIZZARE i valori di 25(OH) in base alle reali NECESSITA’ del corpo.
Infatti, quando i valori raggiungono l’ottimo fisiologico, l’irradiazione successiva non porta ad un’ulteriore produzione, ma all’attivazione di metaboliti intermedi e/o alla riconversione in 7-DHC.

Infatti, dopo le prime 8 settimane di aumento consistente (da 22 a 44 ng/ml), una volta arrivati al raggiungimento dei livelli fisiologici, l’aumento è diminuito considerevolmente nelle altre 16 settimane (da 44 a 50 ng/ml).

Tenete presente che valori intorno a 20 ng/mL non indicano per forza “carenza” soprattutto se dosati a fine inverno!

Cioè, i livelli sono raddoppiati in 8 settimane, raggiungendo velocemente i livelli fisiologici, e poi praticamente mantenuti nelle 16 settimane successive.

Questo è un meraviglioso esempio di omeostasi naturale.

Lo studio dimostra che un dispositivo portatile UV può migliorare i livelli di 25(OH)D in pazienti affetti da malassorbimento, soprattutto durante i mesi invernali.

Ma non solo, oltre alla normalizzazione della vitamina D, come spieghiamo nei nostri articoli e corsi, la pletora di benefici che si ottengono non potrà nemmeno mai essere sfiorata dalla dieta e dall’integrazione. Rassegnatevi cari guru e medici funzioAnali!

E voi, cari followers, lasciate perdere i parolieri venditori di fumo e affidatevi all’evidenza scientifica!

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/16188742/

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