VIBRAZIONI/SUONI E CELLULE STAMINALI

Scritto da Angelo

Categorie: Salute

23 Febbraio 2022

Come abbiamo già visto ampiamente in articoli precedenti, l’acqua biologica cristallina e le biomolecole aromatiche, operano una vera e propria trasduzione dei segnali elettromagnetici e delle onde sonore che arrivano dall’ambiente e le trasformano in uno stimolo che ha un impatto sulla reattività biochimica.

Pertanto, anche il destino delle cellule staminali, le cellule fondamentali per il nostro organismo, può essere diretto attraverso l’applicazione di vari stimoli fisici esterni, permettendo un approccio controllato per una differenziazione mirata. Gli studi che coinvolgono l’uso di stimoli meccanici guidati da eccitazioni vibrazionali, fino ad ora si sono limitati alle basse frequenze, nel range Hz-kHz, con trattamenti continui per oltre 7 giorni.

Contrariamente ad affermazioni precedenti che sostenevano la scarsa efficacia esercitata da frequenze superiori a 1 KHz, uno studio appena sfornato ha dimostrato che la stimolazione meccanica con una frequenza nell’ordine dei MHz con onde bulk di ampiezza nanoscopica riflesse superficialmente è in grado di stimolare la differenziazione delle cellule staminali mesenchimali umane da vari donatori verso un lignaggio osteoblastico, con un uno stimolo rapido che induce un effetto osteogenico a lungo termine.

Più specificamente, i trattamenti rapidi alla frequenza di 10 MHz di meccano-stimolazione inducono una significativa sovra-regolazione dei primi markers osteogenici (RUNX2, COL1A1) e sostengono l’aumento di quelli successivi (osteocalcina, osteopontina) attraverso l’attivazione dei canali piezoelettrici e la segnalazione protein chinasi Rho-associata.

La piezoelettricità (dal greco πιέζειν, premere, comprimere) è la proprietà di alcuni materiali cristallini di polarizzarsi generando una differenza di potenziale quando sono soggetti a una deformazione meccanica (effetto piezoelettrico diretto) e al tempo stesso di deformarsi in maniera elastica quando sono sottoposti ad una tensione elettrica (effetto piezoelettrico inverso o effetto Lippmann).

Questo è in linea con la teoria dei polaroni e con l’organizzazione coerente dei sistemi viventi.

Secondo il biofisico Fröhlich, l’elevato grado di ordine degli organismi viventi, è ottenuto tramite quasiparticelle simil-bosoniche nei processi biologici, analogamente a quello che avviene nei semiconduttori.

Considerando le vibrazioni polari dei biopolimeri eccitati (fononi longitudinali dovuti al pompaggio di energia metabolica), inseriti nel fluido circostante, Fröhlich derivò una serie di equazioni che descrivono l’evoluzione temporale di questa collezione di modalità vibrazionali in vari modelli di strutture biologiche come proteine e membrane.

In fisica il fonone è una quasiparticella che descrive un quanto di vibrazione in un reticolo cristallino rigido.
Lo studio dei fononi è importante nella fisica dello stato solido, poiché essi giocano un ruolo importante nella comprensione di molte proprietà dei solidi.
I fononi sono la controparte quantistica di quello che in meccanica classica è noto come sviluppo in modi normali, ovvero la scomposizione delle vibrazioni in “vibrazioni elementari”, dette modi normali. In quest’ottica, tutte le vibrazioni possono essere viste e descritte formalmente come una sovrapposizione dei modi normali. Le vibrazioni elementari, da un punto di vista classico sono delle onde.

LUCE ROSSA/INFRAROSSA E TIROIDE

I polaroni, sono quasiparticelle prodotte dall’accoppiamento di elettroni e fononi, che producono eccitazioni collettive degli atomi circostanti.

Il termine polarone, coniato da Landau nel 1933 per denotare questo tipo di quasiarticella, comprende una particella carica accoppiata ad un reticolo polarizzato circostante in presenza di fotoni.

Accanto ai polaroni, giocano un ruolo importante anche i polaritoni, che rappresentano fononi accoppiati ad eccitoni (coppie elettrone-lacuna che derivano dall’eccitazione degli elettroni da parte dei fotoni). Fröhlich propose un modello Hamiltoniano per i polaroni, attraverso la loro dinamica che può essere trattata quanto-meccanicamente come fononi acustici situati in un condensato di Bose-Einstein.
Allo stesso tempo Davydov scoprì il principio collegato delle forme d’onda longitudinali chiamate solitoni. Un solitone è definito come un’onda solitaria autorinforzante che viaggia ad una velocità costante senza cambiare forma.
La sua ipotesi sostiene che i solitoni trasferiscono energia e stati conformazionali delle biomolecole, e sono in grado di viaggiare lungo le catene molecolari proteiche ad alfa elica.
I solitoni sarebbero in grado di sopprimere l’anarmonicità, cioè la deviazione di un sistema dall’essere un oscillatore armonico, attraverso l’eccitazione di alti livelli quantici.
L’eccitazione risultante (eccitoni) si muove attraverso le strutture proteiche senza inibizione, allo stesso modo in cui gli elettroni si muovono in uno stato di superconduttività. Gli eccitoni sono stati legati di elettroni e lacune presenti in materiali semiconduttori e liquidi, che sono attratti vicendevolmente dalle forze elettrostatiche coulombiane.
Gli eccitoni interagiscono con le vibrazioni del reticolo, sotto l’azione dei campi elettromagnetici, e mostrano uno stato legato, che descrive un sistema dove la particella è soggetta ad un potenziale tale per cui essa ha una tendenza a rimanere localizzata in una o più regioni dello spazio.
Lo spettro energetico della serie degli stati legati è discreto, contrariamente a quello continuo delle particelle libere e mostra frequenze naturali alle quali il sistema tende ad oscillare spontaneamente, in assenza di una forza esterna applicata.
Questo è anche perfettamente in linea con le nostre teorie e con il nostro lavoro.

Come tutto questo si concilia con le nostre teorie?

Come abbiamo visto anche in questo articolo:

IL FENOMENO DELLA RISONANZA: COME SI TRASMETTE UNA MALATTIA

Ogni sistema tende a vibrare ad una frequenza naturale determinata dalle proprietà intrinseche.

Quando si “pizzica” la frequenza di risonanza, si instaura una sincronizzazione tra due sistemi, che può avere effetti “costruttivi” o “distruttivi” a seconda del contesto.

I solitoni sono onde longitudinali, che si comportano analogamente alle onde scalari.

Pertanto, le modalità di trasduzione ambientali sia meccaniche che elettromagnetiche, che permettono l’auto-organizzazione degli esseri viventi, sono rappresentate da onde longitudinali.

I fotoni, soprattutto nello spettro dell’infrarosso, supportano la dinamica coerente delle molecole d’acqua e delle biomolecole nel nostro corpo.

Il “plasma” di elettroni che si crea conseguentemente nell’acqua biologica, permette di ricevere, immagazzinare, modulare e ritrasmettere sia i campi elettromagnetici esterni, sia i suoni e le vibrazioni ambientali (tramite la formazione di polaroni).

Insomma, l’acqua interfacciale, che corrisponde al 99% del numero di molecole del nostro corpo, funge da antenna ricetrasmittente che opera una trasduzione di luce, campi elettromagnetici in generale e suoni, ritrasmettendo energia e informazione alle biomolecole ad essa sintonizzate.

A seconda delle caratteristiche del campo/suono, verrà esercitata un’azione stabilizzatrice benefica delle reazioni biochimiche del corpo, oppure un’azione distruttiva (malattia).

Lo studio preso in esame, ha evidenziato come le frequenze utilizzate si siano rivelate costruttive, stimolando l’attività osteogenica.

Ricordiamo che per le nostre “magiche” lampade per la fotobiomodulazione PLUTO e SATURN, abbiamo utilizzato le frequenze più biologicamente attive, che permettono di avere un effetto “costruttivo”, strutturando l’acqua cristallina e interagendo con le biomolecole in modo da facilitare la dinamica collettiva della materia vivente, con una pletora di benefici, tra cui guarda a caso la stimolazione delle cellule staminali, proprio come la tecnologia utilizzata in questo studio.

https://shop.evolutamente.it/it/shop/11-lampada-per-fotobiomodulazione-eclettica-eliosloamp-pluto.html

https://shop.evolutamente.it/it/shop/120-saturn-elioslamp-fotobiomodulazione-totale.html

RIFERIMENTI:

https://arxiv.org/abs/1610.04855

Piezoelettricità e Piroelettricità

Fonone

https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1002/smll.202106823

https://www.nature.com/articles/s41598-021-92584-3

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