Di Elisabeth Segran
Traduzione ed adattamento: Angelo
Come ricercatore medico di Harvard, Mark Shrime riceve molti spam nella sua casella di posta e, tra queste, anche uno da una rivista medica ad accesso aperto (open access) che gli promette di pubblicare le sue ricerche a fronte di un pagamento di 500 dollari.
Allora Shrime decide di provarci proponendo un articolo inventato di sana pianta con contenuti esilaranti. Lo ha fatto utilizzando www.randomtextgenerator.com (ndr. un sito che genera testi senza senso, persino in italiano). L’articolo s’intitolata “Cuckoo for Cocoa Puffs?” ed i suoi autori sono i venerabili Pinkerton A. LeBrain ed Orson Welles. Il sottotitolo recita: “Il ruolo dell’estratto di cacao ricoprente i cereali per colazione in chirurgia neoplastica“.
Shrime lo ha sottoposto a 37 riviste da più di due settimane e, finora, 17 di loro hanno accettato. Non lo hanno “pubblicato“, ma dicono che, non appena Shrime pagherà i 500 dollari, lo faranno. Ovviamente Shrime non pagherà. Molte riviste lo hanno persino già commentato. Una rivista dice che i suoi metodi sono “nuovi e innovativi“! Ma quando Shrime ha voluto verificare gli indirizzi dei proponenti le pubblicazioni, ha scoperto che erano davvero sospetti: uno era persino all’interno di uno strip club.
Molte di queste riviste invece erano legittime. Qualcuno che non è ben preparato a leggere le pubblicazioni potrebbe scambiarle come fonti valide. “Come scienziati, conosciamo quali sono le riviste di alto livello nel nostro settore specifico, ma anche noi non possiamo sempre individuare se un giornale di un altro settore sia reale o meno“, dice Shrime. “Per esempio, International Journal of Pediatric Otorhinolaryngology è la prima rivista dove ho pubblicato ed è legittima. Ma il Global Journal of Pediatric Otorhinolaryngology è un falso. Solo qualcuno nel mio campo avrebbe potuto scoprirlo“.
La cosa che fa irritare più di tutto Shrime è che le riviste false riescono ad imbonire medici e ricercatori dei paesi in via di sviluppo per i quali 500 dollari è una somma importante di denaro. Infatti, spesso e volentieri, in questi giornali si trovano autori di paesi a basso reddito e non riescono a pubblicare su riviste prestigiose oltre a provenire da università poco conosciute.
C’è un’agenzia governativa, la National Library of Medicine, che crea un elenco ufficiale delle riviste mediche approvate chiamata PubMed.
“Se si vuole trovare un giornale serio si va sul sito PubMed, ma il problema è che ci sono molte riviste altrettanto serie che non sono su PubMed“, dice Shrime. Spesso si utilizza allora “Google Scholar” per la ricerca perché include una più ampia gamma di pubblicazioni, ma ha verificato che il servizio indicizza molti degli stessi giornali fasulli che hanno accettato il suo “paper” sui Cocoa Puffs.
Se persino i ricercatori esperti di Harvard a volte non sono in grado di individuare uno studio vero da uno falso, che possibilità ha la gente comune? I giornalisti, per esempio, citano spesso la ricerca medica nei loro articoli, senza l’esperienza necessaria per sapere se la loro fonte sia credibile o meno. La buona notizia è che ci sono degli strumenti validi. Per esempio Jeffrey Beall, un bibliotecario accademico, ha compilato un elenco di editori affidabili che aggiorna ogni anno. Shrime raccomanda che le persone che citano una ricerca medica come riferimento prima la verifichino con questo elenco, tenendo presente però che ci sono anche riviste nuovissime, altrettanto affidabili, che potrebbero non essere state ancora inserite.
Per cui, ogni volta che leggete un nuovo articolo, accertatevi prima della fonte e valutatelo attentamente perché potrebbe essere proprio un fake!
“Se la fonte non è su PubMed o in un giornale compreso nella lista di Beall, l’unico vero modo per verificarla sarebbe parlare direttamente con lo studioso leader in questo campo“, dice Shrime. “Ma chi ha il tempo di farlo?“.
Riferimenti:
L’articolo fake di Shrime. giusto per farvi due risate: qui
L’articolo originale: qui