Chi avrebbe mai immaginato che una “semplice” cura di antibiotici potesse alterare il nostro naturale microbioma fino ad un anno…
Adattamento: Angelo
La diversità microbica intestinale può diminuire fino a un anno dopo l’uso di antibiotici per via orale, tutto questo lo ha scoperto un un piccolo studio pilota pubblicato recentemente sulla rivista open access online mBio (sotto trovate il link).
66 soggetti reclutati in UK e Svezia sono stati randomizzati a ricevere placebo o un antibiotico (clindamicina, amoxicillina, ciprofloxacina o minociclina). Sono stati analizzati saliva e feci prima e dopo l’intervento.
Nel lungo termine, il microbioma salivare tornava alla normalità dopo somministrazione di antibiotici. Tuttavia, la diversità del microbioma fecale si riduceva fino a 4 mesi nei pazienti trattati con clindamicina; fino a 12 mesi in quelli trattati con ciprofloxacina.
In particolare, i batteri che producono il butirrato dagli acidi grassi a catena corta – che sono associati alla riduzione dell’infiammazione, la cancerogenesi, e lo stress ossidativo nell’intestino – erano significativamente ridotti. Per cui si riducevano i batteri “benefici“.
Inoltre, i test genetici hanno trovato, nei campioni fecali, più geni associati alla resistenza agli antibiotici.
Gli autori hanno così concluso:
anche un solo trattamento antibiotico in individui sani contribuisce al rischio di sviluppo di resistenza all’antibiotico stesso e conduce ad alterazioni di lunga durata nel microbioma intestinale.
Davvero inquietante… Pensare che c’è gente che fa 3-4 cicli di antibiotico all’anno anche per banali mal di gola…
Riferimento:
mBio 2015
Same Exposure but Two Radically Different Responses to Antibiotics: Resilience of the Salivary Microbiome versus Long-Term Microbial Shifts in Feces
Autori vari
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