Una corposa metanalisi stabilisce che bassi livelli ematici di colesterolo si associano a un rischio suicidio significativamente più alto.

Scritto da Angelo

Categorie: Nutrizione | Pillole | Salute

21 Marzo 2016

Argomento che avevamo già marginalmente trattato qui. Il colesterolo è un nutrienti indispensabile per il nostro cervello… Perchè privarcene?

Traduzione ed adattamento di Eva , psicologa specializzata in neuroscienze cognitive
Ricerca bibliografica: Angelo 

Feeling blue

Il suicidio è un’importante problema di salute pubblica ed è una delle principali cause di morte nel mondo. Disturbi mentali, aggressione o impulsività, casi di suicidio in famiglia, obesità, fumo, problemi coniugali, problemi lavorativi e le cattive condizioni di salute fisica sono tra i più comuni fattori correlati con il rischio di suicidio. Molti studi hanno confermato che alcuni marcatori biologici potrebbero essere collegati al rischio di  suicidio, tra cui la concentrazione plasmatica di lipidi potrebbe svolgere un importante ruolo.

In ambito clinico, la concentrazione plasmatica di lipidi viene valutata sulla base  del colesterolo totale (TC), colesterolo ad alta (HDL-C)  e bassa (LDL-C) densità di lipoproteine e i trigliceridi (TG). Evidenze sperimentali indicano che la fluidità lipidica moduli notevolmente il legame di serotonina (5-HT) nella membrana cerebrale dei topi; dunque, con bassi livelli di colesterolo, la fluidità della membrana cellulare aumenta e i recettori 5-HT sono meno esposti alla serotonina nello spazio intersinaptico. Ci sono anche evidenze sperimentali di un’associazione tra ridotta attività 5-HT e suicidio. Tuttavia, c’è stata una considerevole controversia circa la relazione tra la concentrazione plasmatica di lipidi e rischio di suicidio riportato da studi osservazionali ed epidemiologici.

Data l’incoerenza in letteratura, oggi vi proponiamo uno studio di recentissima pubblicazione (gennaio 2016) nato con lo scopo di realizzare, per la prima volta in assoluto, una revisione sistematica della letteratura scientifica e una corposa meta-analisi per effettuare una valutazione quantitativa della relazione  tra i livelli ematici di colesterolo e il suicidio.

L’analisi ha incluso 65 studi per un totale di 510,392 partecipanti. I partecipanti sono stati suddivisi nelle seguenti categorie: pazienti con varie patologie psichiatriche (ad esempio, depressione, schizofrenia, disturbo di personalità, dipendenza da droga e/o alcool), con tendenza al suicidio, che sono stati definiti come pazienti con tendenza al suicidio; pazienti con varie patologie psichiatriche ma senza tendenza al suicidio sono stati definiti come pazienti senza tendenza al suicidio; partecipanti sani senza alcuna malattia psichiatrica e tendenza al suicidio sono stati definiti come controlli sani.

Nello specifico, sono stati inclusi  pazienti con diverse tipologie di comportamento suicida tra ideazione suicidaria, tentativi di suicidio, tendenze suicide e il completamento del suicidio.

Nel complesso, l’andamento della concentrazione plasmatica di colesterolo si è rivelata piuttosto coerente tra i diversi tipi di comportamenti sopra elencati, il che significa che  bassi livelli ematici di colesterolo sono un interessante indicatore predittivo non solo per gli atti di suicidio, ma anche per l’ideazione suicidaria, il tentato suicidio e anche le tendenze suicide. Inoltre, un crescente numero di studi solleva la possibilità che l’utilizzo di statine possa essere associato ad un progressivo deterioramento cognitivo, a ripercussioni negative sull’umore e sul comportamento, tra cui violenza,  depressione e suicidio,  che sono stati attribuiti ad una progressiva riduzione del livello ematico di colesterolo.

Lo studio ha rilevato:

  • i pazienti con tendenze al suicidio avevano livelli di colesterolo LDL (e trigliceridi) significativamente più bassi rispetto ai pazienti che non avevano tendenze al suicidio.
  • Rispetto ai controlli sani, i pazienti con tendenza al suicidio avevano livelli di colesterolo HDL ed LDL significativamente più bassi.
  • rispetto ai pazienti con livelli molto alti di colesterolo, i partecipanti con i livelli di colesterolo più bassi avevano un rischio più elevato di suicidio del 112%, tentato suicidio 123% e suicidio messo in atto con successo, dell’85%.

 Per ulteriori approfondimenti, a tergo il link con l’articolo completo

Riferimento:
the Journal of Psychiatry and Neuroscience 2016 Jan;41(1):56-69
Serum lipid levels and suicidality: a meta-analysis of 65 epidemiological studies.
Wu S, Ding Y, Wu F, Xie G, Hou J, Mao P.
Link: qui

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