Il consumo di frutti di mare in gravidanza e lo sviluppo neuropsicologico del bambino: uno studio longitudinale basato su un campione con elevati livelli di consumo.
Traduzione ed adattamento di Eva, psicologa specializzata in neuroscienze cognitive
E’ stato più volte ipotizzato che il consumo di pesce durante la gravidanza possa beneficiare lo sviluppo neuropsicologico dei bambini, tuttavia, sembra che fino ad oggi non siano stati sviluppati studi di coorte relativi ad un elevato consumo di pesce grasso che abbiano analizzato anche la relazione con un determinato sottotipo rappresentato dai frutti di mare.
All’interno di uno studio di coorte, basato su una popolazione di nascituri spagnoli, sono stati valutati 1.892 soggetti di cui 1.589 coppie madre-bambino all’età di 14 mesi e di 5 anni, rispettivamente. Come test di valutazione dello sviluppo neuropsicologico sono stati adottati le scale di Bayley e McCarthy (ndr strumenti diagnostici atti ad una valutazione delle abilità cognitive e motorie della prima e seconda infanzia rispettivamente) e il Childhood Asperger Sindrome Test (ndr test finalizzato allo screening della sindrome di Asperger e delle relative condizioni sociali e di comunicazione che rientrano nello spettro autistico in bambini di età compresa tra i 4 e gli 11 anni in un contesto non clinico).
In generale, è stato osservato che aumentando il consumo settimanale dei frutti di mare (10 g al di sopra del limite raccomandato di 340 g a settimana) si riscontrava un incremento dei punteggi alle prove neuropsicologiche. Oltre ai frutti di mare, anche il consumo di grandi pesci grassi ha mostrato un’associazione positiva; la prole delle persone che rientravano all’interno del più alto quartile (> 238 g / settimana) ha avuto un aumento rettificato di 2,29 punti nel punteggio cognitivo generale alle scale di McCarthy (95% intervallo di confidenza: 0.42, 4.16). Risultati simili sono stati osservati nei punteggi ottenuti al Childhood Asperger Sindrome Test.
N. B. I risultati dei modelli di regressione lineare multivariata sono stati aggiustati per caratteristiche socio demografiche e ulteriormente rettificati sulla base dei valori relativi alla concentrazione di acidi grassi polinsaturi a catena lunga (PUFA) o di mercurio nel sangue del cordone ombelicale.
In conclusione, un abbondante consumo di pesce grasso durante la gravidanza presenta moderati vantaggi neuropsicologici nell’infanzia, tra cui miglioramenti nel funzionamento cognitivo e una certa protezione da alcune caratteristiche che rientrano nello spettro dell’autismo.
E pensare che i frutti di mare vengono sconsigliati da molti nutrizionisti per l’alto contenuto di colesterolo…
Riferimento, a cura di Angelo:
American Journal of Epidemiology 2016 Feb 1;183(3):169-82. doi: 10.1093/aje/kwv195. Epub 2016 Jan 5.
Maternal Consumption of Seafood in Pregnancy and Child Neuropsychological Development: A Longitudinal Study Based on a Population With High Consumption Levels.
Julvez J, Méndez M, Fernandez-Barres S, Romaguera D, Vioque J, Llop S, Ibarluzea J, Guxens M, Avella-Garcia C, Tardón A, Riaño I, Andiarena A, Robinson O,Arija V, Esnaola M, Ballester F, Sunyer J.