Si può trattare il morbo di Crohn e la colite ulcerativa con la SOLA dieta? Sembra icredibile ma la risposta è: SI!
Adattamento: Angelo.
Alla fine dell’anno scorso è stato pubblicato sul prestigioso J. Clin. Gastroenterol. un incredibile trial che ha visto protagonisti alcuni bambini/ragazzi dai 10 ai 17 anni (n.20) con Sindrome dell’Intestino Infiammato (IBS), Crohn e Colite Ulcerosa (che ricordiamo essere malattie pesantemente invalidanti che la Medicina Ufficiale non sa trattare in modo adeguato).
I ragazzi sono stati trattati seguendo semplicemente la Specific Carbohydrate Diet (SCD) per 12 settimane.
La SCD non è altro che una paleodieta modificata con qualche ulteriore restrizione, per esempio NO ad alcuna forma di amido (patate), no assoluto a cereali, legumi, alcuni latticini…
La dieta promuove solo alimenti naturali ricchi di nutrienti, che comprendono verdure, frutta, carni fresche e frutta secca.
Prima dell’intervento sono stati misurati: l’indice di attività da disagio da Crohn (PCDAI 10-45) o l’indice di attività della colite ulcerosa pediatrico (PUCAI 10-65) (sono entrambi degli indici che danno un’idea del disagio che prova il paziente), inoltre è stata eseguita un’analisi del microbioma (per avere un’idea del livello di disbiosi intestinale) e la misura della proteina C reattiva (un parametro che da un’idea precisa dello stato infiammatorio).
Ecco gli incredibili risultati alla settimana 12:
- 2 pazienti non sono riusciti a seguire le indicazioni dietetiche
- 2 pazienti non hanno avuto risultati di rilevo
- l’indice PCDAI è passato da 28.1±8.8 a 4.6±10.3 (i valori sono scesi in modo costante ed evidentemente più si va avanti con la dieta più le cose migliorano)
- l’indice PUCAI è passato da 28.3±23.1 a 6.7±11.6 (idem)
- la proteina C reattiva è scesa da 24.1±22.3 a 7.1±0.4 mg/L nella coorte di Seattle ed è scesa da 20.7±10.9 a 4.8±4.5 mg/L nella coorte di Atlanta
- l’analisi del microbioma alla partenza mostrava disbiosi intestinale. Alla fine dell’intervento la situazione era nettamente migliorata.
I ricercatori che da anni cercano cure per i loro pazienti sono rimasti sbalorditi ed hanno concluso:
La terapia con dieta SCD in pazienti con Sindrome dell’Intestino Irritabile è associata a miglioramenti clinici e di laboratorio così come i cambiamenti concomitanti nel microbioma fecale. Ulteriori studi prospettici sono necessari per valutare appieno la sicurezza e l’efficacia della terapia dietetica in pazienti affetti da IBD.
Con buona pace di chi dice che queste diete sono “estreme”…
I fatti sono che carne, pesce, uova, frutta e verdura sono stati mangiati per milioni di anni e cereali, legumi ed affini sono stati introdotti solo recentemente nell’alimentazione umana. Quest’alimentazione dovrebbe essere adottata da tutti e non solo da chi sta male.
L’articolo è scaricabile in formato PDF al link sotto per coloro i quali volessero approfondire.
Riferimento:
J Clin Gastroenterol. 2016 Dec 27. doi: 10.1097/MCG.0000000000000772.
Clinical and Fecal Microbial Changes With Diet Therapy in Active Inflammatory Bowel Disease.
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