Schede: la dieta dei coniugi Heller. CARBOHYDRATE ADDICTION

di: Andrea

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In foto i conuigi Heller ancora in gran forma!

In un’intervista al dottor Perugini Billi, egli afferma: “pane chiama pane, pasta chiama pasta, zucchero chiama zucchero“. In effetti è ben difficile saziarsi e rinunciare dopo ad un piatto di pasta.

Si può parlare di dipendenza?

Ben noto è il meccanismo delle esorfine (sostanze oppioidi nel grano, ma anche negli altri cereali) che creano una sensazione di rilassamento.

Questo soprattutto in Italia dove le colazioni e i pranzi è frequente siano soprattutto a base di carboidrati.

Non è però tutto dovuto alle morfine di alcuni carboidrati, c’è di più.

Secondo Rachel e Richard Heller è realmente possibile divenire DIPENDENTI dai carboidrati.

Il tutto, analogamente a quanto afferma il famoso biochimico Barry Sears creatore della dieta a Zona, è dovuto ad uno squilibrio insulinico.

Secondo i coniugi Heller, il 75% della popolazione occidentale soffre di questa dipendenza, in particolar modo chi non riesce a perdere peso, sebbene anche molti normopeso possano divenire carbo-dipendenti.

Quando cibi ricchi di carboidrati vengono assunti, l’insulina si alza molto, viene secreta dal pancreas a livelli osceni, si innalza immediatamente. Ma come si è alzata velocemente, accade anche il contrario, va giù molto velocemente (presente il “calo di zuccheri” durante la giornata?) da qui arriva il senso di fame (la dipendenza) del corpo che chiederà ancora zuccheri nel sangue, perché l’insulina non è tenuta sotto controllo da cibi proteici e lipidici.

Il termine scientifico dell’eccesso di carboidrati dopo un pasto (che provoca anche il famoso abbiocco post pasto) si chiama “iperinsulinemia reattiva post prandiale“.

Nel tempo (purtroppo) le persone che sono abituate ad una dieta iperglucidica diventano insulino-resistenti con tutti i comuni sintomi del caso (stanchezza, irritabilità, mal di testa, etc.) ovverosia il calo di zuccheri (ipoglicemia) che molti hanno durante la giornata.

Ad oggi non abbiamo alcun test scientificamente accettato per testare la dipendenza da carboidrati (e certo, altrimenti come vendono le industrie cibi spazzatura?), tuttavia basta guardarsi un po’ attorno, se andate in un pub la sera le bruschette e l’immancabile cola (zucchero con acqua) non mancheranno mai!

Va detto però che i carboidrati non vanno demonizzati (specie per chi è sportivo), non si parla infatti di eliminarli del tutto ma di ridurli affinché il corpo possa averne il necessario e non l’eccesso.

Veniamo ora al come funziona il programma di Richard e Rachel Heller.

Sostanzialmente, durante il giorno vengono consumati 2 pasti (pranzo e cena) prevalentemente proteici e lipidici per introdurre graduatamente i carboidrati a cena. In questo modo il corpo otterrà una regolazione insulinica durante il giorno e, secondo i coniugi Heller saprà “regolarsi” sull’assunzione di carboidrati “in automatico“. Quando una persona non sarà più dipendente dai carboidrati, la serotonina sarà rilasciata con un segnale di “stop”. Cosicché le persone non dipendenti (o non più dipendenti) non sentiranno fame per molte ore.

Diciamo che, se avete problemi di appetito e non riuscite a rinunciare a qualche merendina qua e là durante la giornata, mi farei al posto vostro due domandine!

Link al sito dei coniugi Heller: http://www.carbohydrateaddicts.com/

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