di: Angelo
Obiettivi ricercati
Curare patologie infiammatorie intestinali come la sindrome dell’intestino irritabile, Chron, coliti ulceranti…
Guida in breve
La Specific Carbohydrate Diet (SCD) è un programma dietetico che pretende di indurre e mantenere la remissione dalle malattie intestinali senza l’ausilio di farmaci. E ‘stata inizialmente sviluppato da gastroenterologo Sidney Haas nel 1951 e successivamente diffusa dalla biochimica Elaine Gottschall nel libro Breaking the Vicious Cycle: salute intestinale attraverso la dieta. La dieta permette solo monosaccaridi come tipo di carboidrati ed esclude la maggioranza dei disaccaridi e dei polisaccaridi (come gli amidi). La dieta è composta da yogurt fatto in casa fermentato per 24 ore per eliminare il lattosio, un disaccaride. Culture consigliate comprendono il Lactobacillus bulgaricus, il Lactobacillus acidophilus, e lo Streptococcus thermophilus.
La SCD consente quasi tutti i tipi di frutta e verdura contenenti più amilosio (un polisaccaride a catena lineare) della amilopectina (un polisaccaride a catena ramificata), frutta secca, farine derivate dalla frutta secca, ricotta secca cagliata, carni, uova, burro e oli. Esclude il saccarosio, il maltosio, l’isomaltosio, il lattosio, le farine derivate dai grani e qualsiasi pseudograno (ad esempio la quinoa), le patate, il mais, il latte, la soia, i formaggi contenenti elevate quantità di lattosio e la maggior parte degli additivi e conservanti.
La tipica dieta inizia normalmente mangiando i cibi nella lista che il paziente pensa di tollerare bene e poi, nel corso del tempo sono aggiunti altri alimenti lentamente al fine di liberalizzare parzialmente la dieta.
La SCD non è una dieta a basso contenuto di carboidrati, ma piuttosto una dieta che è composta prevalentemente da monosaccaridi, proteine e grassi solidi, verdure con un elevato rapporto di amilosio/amilopectina.
La Gottschall ha ipotizzato che i pazienti con IBD possono assorbire bene solo il glucosio il galattosio ed il fruttosio a causa di una disfunzione genetica che impedisce una corretta digestione dei disaccaridasi e degli alimenti con elevato contenuto di amilopectina. Inoltre, le sostanze tossiche prodotte dalla disbiosi della microflora luminale (ad esempio, la crescita eccessiva di lieviti e batteri) nell’intestino tenue può causare danni alle membrane cellulari intestinali e distruggere pennello enzimatico. La dieta così fatta dovrebbe invertire significativamente l’alterato e microbiota presente nel tratto gastrointestinale dei pazienti con IBD.
Né le caratteristiche dei pazienti che seguono la SCD né i benefici di questa dieta sono stati ben descritti nella letteratura medica. In riferimento riportiamo la più grande serie di pazienti con IBD che hanno seguito la SCD fino ad oggi e si descrive il decorso.
Riferimento:
Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics
The Specific Carbohydrate Diet for Inflammatory Bowel Disease: A Case Series
Autori Vari
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