RITMI CIRCADIANI – FOTOBIOMODULAZIONE – ALZHEIMER
Questa pubblicazione pazzesca
https://www.liebertpub.com/doi/10.1089/pho.2018.4445
conferma in tutto per tutto e collega perfettamente quanto scritto su “Insonnia.Il male del nuovo secolo” (uscito qualche anno fa ma più attuale che mai) e il nuovo “Elettromagnetismo. Le basi della vita”, oltre a tutto quello che spieghiamo ampiamente ai nostri corsi di Light Trainer.
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Vediamo i punti salienti:
- “l’applicazione di forze fisiche a basse energie e con determinate frequenze ripetitive può avere effetti profondi sui processi biologici”.
- I ritmi circadiani (e tutta la ritmicità oscillatoria peculiare della materia vivente) prevalgono su tutto.
- La fotobiomodulazione può aiutare ad alimentare e ripristinare i ritmi fisiologici alterati per ristabilire l’omeostasi-omeocinesi nei sistemi biologici superiori.
- Le malattie neurologiche (ad esempio il morbo di Parkinson, il morbo di Alzheimer, l’ictus e l’epilessia) sono associate a profili oscillatori cerebrali anormali.
- Nella malattia di Alzheimer, vi è una forte evidenza che un’alterata attività alfa corticale allo stato di riposo correlata al deficit cognitivo e alla gravità della malattia. Si ritiene che “un segno distintivo costante e affidabile dell’AD in tutti gli studi con elettroencefalogramma (EEG) e magnetoencefalografia sia la significativa diminuzione della coerenza alla frequenza alfa nelle aree temporo-parietali”.
Capito amici, anche l’Alzheimer è una malattia “biofisica”, con conseguente deragliamento metabolico; pertanto, è inutile imbottirsi di olio di cocco e “panna chef”, come consigliato da alcuni professoroni, senza mettere a posto la biofisica cerebrale.
- Allo stesso modo, le principali componenti d’onda dell’elettroretinogramma (ERG) sono gravemente compromesse negli esseri umani con glaucoma o ipertensione oculare.
Guarda a caso, il nucleo soprachiasmatico, master clock circadiano, riceve i segnali relativi all’informazione luminosa che arriva dagli occhi sotto forma di onde scalari tramite il tratto retino-ipotalamico; la salute del corpo è olistica cari amici, tutto è perfettamente collegato.
- Anche i potenziali oscillatori (OP) dell’ERG, che riflettono alterazioni metaboliche e disfunzioni neuronali nella retina, sono ridotti in ampiezza o ritardati nelle malattie complesse come la retinopatia diabetica, il glaucoma, le occlusioni vascolari e la degenerazione maculare legata all’età.
- I ritmi fisiologici presentano dinamiche non lineari che derivano dall’influenza combinata del rumore intrinseco ai sistemi biologici (vortici di potenziale) e da meccanismi deterministici e non completamente deterministici all’interno di un ambiente caotico fluttuante. A livello di base, derivano da movimenti di carica elettrica ed esistono in una miriade di scale spazio-temporali all’interno dei tessuti, essi stessi costrutti dipendenti dall’energia e costituiti da biomolecole e acqua.
- La letteratura suggerisce che segnali esterni come la luce a basso livello energetico – fotobiomodulazione / LLLT – (così come deboli campi elettrici e magnetici pulsati) possono aiutare a ristabilire i ritmi alterati, come suggerito dal fatto che gli stati oscillatori possono agire come segnali portanti per la codifica temporale e che i segnali pulsanti hanno funzioni di trasduzione.
- La fotobiomodulazione si è rivelata uno strumento molto efficace per trattare le problematiche agli occhi e le malattie neurologiche, strettamente collegate a una distruzione circadiana e al deragliamento della salute mitocondriale, con conseguente disturbo della dinamica coerente della materia.
- Secondo la legge di Stark-Einstein, il cambiamento fotochimico può essere innescato solo dalla luce assorbita. L’acqua è un fotoaccettore biologicamente importante nell’intervallo 600-1100 nm per diversi motivi (ricordiamo che le nostre lampade per la fotobiomodulazione utilizzano solamente le lunghezze d’onda più biologicamente attive, che si sintonizzano al meglio con i processi biologici, e che sono anche molto più costose di quelle meno efficaci utilizzate dalla concorrenza).
- In primo luogo, gli esseri umani sono composti per il ∼60-70% di acqua in peso. In effetti, l’acqua costituisce il ∼99% delle nostre molecole grazie al suo piccolo peso molecolare.
- In secondo luogo, è possibile raggiungere coefficienti di assorbimento più elevati a intervalli più bassi o più alti attraverso la risonanza armonica/anarmonica.
- In terzo luogo, le vibrazioni indotte dalla luce agiscono come sistemi dinamici hamiltoniani, che presentano un complesso comportamento caotico non lineare e dipendente dal tempo che migliora fortemente l’interazione molecolare. Inoltre, il corpo umano può lavorare in risonanza mentre l’energia viene trasferita in diversi modi o traiettorie, amplificando l’assorbimento e il trasporto di energia grazie alla sua architettura multifrattale.
- Le differenze nel potenziale di ossido-riduzione (redox) tra i tessuti in degrado e quelli ben ossigenati si traducono in potenziali di lesione significativi. Ciò consente di colpire selettivamente i tessuti malati, in accordo con l’estensione della seconda legge della termodinamica e della teoria delle relazioni reciproche di Onsager.
Questo spiega anche eventuali “sintomi” che in alcuni casi accompagnano le prime sedute di fotobiomodulazione.
- Gli studi dimostrano inoltre che l’acqua fornisce percorsi efficienti per l’immagazzinamento, la separazione e il successivo rilascio di cariche.
- Una maggiore strutturazione dell’acqua favorisce l’attività della rete proteica e dei nodi di segnalazione dipendenti dall’energia, che sono generalmente alterati nel cancro e in altre patologie come le sindromi vascolari (ad esempio, l’arteriopatia periferica) e le malattie neurodegenerative di retina e cervello. I segnali pulsati possono riattivare e modulare i livelli di controllo metabolico attraverso due vie complementari: (1) forze molecolari idrofobiche, come il ripiegamento/dispiegamento delle proteine e l’autoassemblaggio di DNA/RNA e (2) interfacce idrofile, tra cui la zona di esclusione, che è stato dimostrato essere in grado di separare e immagazzinare cariche, agendo così come un potenziale serbatoio di energia. Tali cariche possono in seguito alimentare il trasferimento intracellulare di elettroni e il movimento di protoni nel flusso di segnalazione cellulare.
- Pertanto, le interazioni luce-acqua possono rappresentare una nuova via per l’accoppiamento dei ritmi fisiologici mediante il trasferimento di energia esterna in un regime multifrattale altamente efficiente.
- La luce pulsata (Neptune e Saturn) è molto più efficace dei trattamenti a luce continua per “sintonizzarsi” con i processi biologici tramite risonanza e ripristinare l’omeostasi dell’organismo.
Le interazioni luce-acqua nei tessuti possono alimentare e modulare selettivamente i ritmi fisiologici per aiutare a ristabilire l’omeostasi-omeocinesi nei sistemi biologici superiori. Pur non essendo una panacea, questo approccio offre un potenziale unico per molteplici problematiche e malattie complesse.
La fotobiomodulazione e la fototerapia sono il futuro della medicina, e noi siamo fieri di essere sempre i pionieri nella ricerca; infatti, siamo la prima azienda al mondo ad aver introdotto ben 5 frequenze di luce pulsata (da 10 a 50 Hz) nelle nostre lampade (per innescare e regolare una pletora processi fisiologici), oltre ad essere tra le poche aziende al mondo che vantano l’utilizzo della tecnologia Chip On Board (COB), che i rivenditori di “cineserie” a basso costo si possono solamente sognare.
Ogni giorno cerchiamo di migliorarci continuamente per la salute, la performance fisica e mentale e la soddisfazione dei nostri affezionati followers.
Ringraziamo anche i numerosi clienti che ci hanno dato dei feedback fantastici, che sono andati ben oltre le nostre più rosee aspettative.
Rimanete “in risonanza” amici!
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