Sintesi a cura di Mario
Ormai da 40 anni viene suggerito di mangiare meno grassi per contrastare obesità e malattie cardiovascolari, che però, negli ultimi 35 anni, sono drammaticamente aumentati. La review “Lessons from the War in Dietary Fat“, pubblicata su The Journal of the American College of Nutrition, ha esaminato le possibili spiegazioni di questo apparente paradosso.
Nella review si mette in evidenza come sia ormai noto che la semplice riduzione dei grassi non consente un effettivo dimagrimento. Questo, probabilmente, per due ragioni: una di natura psicologica, l’altra fisiologica. La prima è che, convinti di non aver problemi nel mangiare cibi purché non grassi, si è indotti a mangiare di più. La seconda è che riducendo i grassi e mangiando molti carboidrati il senso di sazietà viene compromesso, e quindi mangiando ad libitum si mangerà di più; così, si potrebbe dimagrire solo in presenza di una significativa riduzione calorica, ma, proprio perché non si sarà sazi, questo è un approccio decisamente difficile da sostenere.
In più, sappiamo ormai che per dimagrire sono ben più efficaci della riduzione dei grassi:
a) la riduzione dei carboidrati
b) l’aumento delle proteine
c) seguire un modello alimentare di tipo “mediterraneo”
Rispetto ai fattori di rischio metabolico, la riduzione dei grassi non risulta essere affatto efficace.
Allo stesso modo, quelle evidenze che suggeriscono che i grassi insaturi sarebbero preferibili a quelli saturi per ridurre tali rischi non sono considerabili “conclusive”.
Secondo gli autori, Walker e Parker, gli insegnamenti che possiamo trarre sono:
1. Negli ultimi 40 anni gli Americani hanno ridotto i grassi ma la diffusione di sovrappeso e obesità è drammaticamente aumentata.
2. Ridurre i grassi nell’ambito di una dieta ad libitum (senza l’imposizione di una restrizione calorica) non comporta riduzione di peso corporeo.
3. Spesso ridurre i grassi comporta un aumento del totale calorico complessivo.
4. E’ pertanto “ragionevole concludere“, sostengono gli autori, che spingere semplicemente la popolazione a ridurre l’apporto di grassi non è un metodo efficace per contrastare l’aumento dell’obesità e per migliorare la salute pubblica.
Riferimento:
Walker TB1, Parker MJ., Lessons from the War on Dietary Fat, J Am Coll Nutr. 2014 Jun 9:1-5