A cura di Mario
Diversi studi a breve termine dimostrano che un più alto consumo di proteine riduce la pressione del sangue. Meno informazioni si hanno invece sugli effetti a lungo termine. Uno studio, pubblicato sull’American Journal of Hypertension, ha analizzato quali sono questi effetti a lungo termine, sulla pressione sistolica e diastolica, e sul rischio di sviluppare pressione alta.
Lo studio ha preso in esame sia uomini che donne, di età compresa tra i 30 e i 54 anni; tutte erano persone non affette da alta pressione, malattie cardiovascolari o diabete. Sono state seguite nell’arco di 11,3 anni.
Anche nel lungo termine, si è riscontrato che assunzioni più elevate di proteine sono associate a una minore pressione diastolica e sistolica. Questo effetto lo hanno prodotto sia le proteine animali che quelle vegetali, riducendo così in maniera statisticamente significativa il rischio di alta pressione.
Basti considerare che le persone appartenenti al terzile con il più alto consumo di proteine avevano un rischio inferiore del 40% di sviluppare pressione alta.
“Effetti benefici”, spiegano i ricercatori”, erano evidenti per gli uomini e per le donne, per gli individui normopeso e per quelli in sovrappeso”.
Un ulteriore elemento particolarmente interessante è che quando un’alta assunzione di proteine era associata a un consumo superiore di fibre, il rischio di avere la pressione alta si è ridotto addirittura del 59%.
Riferimento:
Am J Hypertens. 2014 Sep 6. pii: hpu157. Diets Higher in Protein Predict Lower High Blood Pressure Risk in Framingham Offspring Study Adults. Buendia JR., Bradlee ML., Singer MR., Moore LL.