L’assunzione di grassi saturi, in questa coorte giapponese è risultata inversamente associata con la mortalità da infarto; tutti i tipi di ictus ed emorragia cerebrale
Adattamento: Angelo
Questo studio pubblicato nel 2010 sul prestigioso American Journal of Clinical Nutrition ha esaminato l’associazione tra assunzione di grassi saturi e il rischio di morte malattie cardiovascolari. Lo studio ha incluso “appena” 58,453 partecipanti. Questi avevano età compresa tra 40 e 79 anni, che sono stati seguiti per un massimo di 14,1 anni. Non male…
Lo studio ha rilevato che coloro che hanno consumato più grassi saturi hanno avuto:
- 31% di diminuzione del rischio di morte per tutti i tipi di ictus rispetto a coloro che hanno consumato meno grassi.
- 48% di diminuzione del rischio di morte per emorragia cerebrale rispetto a coloro che hanno consumato meno grassi.
- 9% di diminuzione del rischio di morte per emorragia subaracnoidea rispetto a coloro che hanno consumato meno grassi.
- 42% di diminuzione del rischio di morte per ictus ischemico rispetto a coloro che hanno consumato meno grassi.
- 7% di diminuzione del rischio di morte per malattie cardiache rispetto a coloro che hanno consumato meno grassi.
- 1% di diminuzione del rischio di morte per insufficienza cardiaca rispetto a coloro che hanno consumato meno grassi.
- 18% di diminuzione del rischio di morte per tutte le malattie cardiovascolari rispetto a coloro che hanno consumato meno grassi.
I ricercatori così hanno PERENTORIAMENTE concluso:
l’assunzione di grassi saturi, in questa coorte giapponese è risultata inversamente associata con la mortalità da infarto; tutti i tipi di ictus ed emorragia cerebrale
Riferimento:
American Journal of Clinical Nutrition 2010 Oct;92(4):759-65
Dietary intake of saturated fatty acids and mortality from cardiovascular disease in Japanese: the Japan Collaborative Cohort Study for Evaluation of Cancer Risk (JACC) Study.
Yamagishi K, Iso H, Yatsuya H, Tanabe N, Date C, Kikuchi S, Yamamoto A, Inaba Y, Tamakoshi A
Link: qui
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