Perche la dieta paleo a volte sembra non funzionare: eccessivo dimagrimento. Parte quinta

Scritto da Angelo

Categorie: Nutrizione | Salute

12 Novembre 2017

SONO IN PALEO E PERDO “TROPPO PESO”…

Sei passato alla Paleo e sperimenti una perdita di peso “inarrestabile”?

Stai diventando troppo “skinny”?

Come mai?

di Alessio

Non dare retta ai paladini della dieta Mediterranea che vogliono farti tornare a mangiare spazzatura.

Ovviamente, come nella maggior parte dei casi, il discorso è multifattoriale e si hanno diverse cause ed implicazioni:

  • Apporto calorico inadeguato: spesso e volentieri, i neo-paleofili, si concentrano di più su quello da evitare piuttosto che sul cibo da scegliere e consumare liberamente, finendo per mangiare “poco”. La verdura ha una densità energetica di gran lunga inferiore rispetto ai cereali e ai latticini.

Tutto ciò è accompagnato dall’atavico timore inculcato dalla logica dominante che promuove una riduzione calorica forzata: il cibo non specie-specifico va consumato con moderazione.

Non dimentichiamo che l’approccio evoluzionistico prevede di mangiare a SAZIETA’ e senza paura.

  • Poca carne o scelta di tagli troppo magri: la prima riguarda il brainwashing mediatico che demonizza i prodotti animali mentre il secondo caso riguarda gli affezionati del petto di pollo e del tonno al naturale.

Il consumo esclusivo di petto di pollo e altri tagli magri, rappresenta un ossimoro evoluzionistico, che porta non solo al mancato beneficio di mangiare “nose to tail” [1], [2],[3],[4], ma può sfociare in una gluconeogenesi forzata (ndr. proteine che vengono convertite in glucosio dal fegato), se in concomitanza con un basso apporto glucidico e lipidico. L’estremizzazione di questa situazione è la cosiddetta “rabbit starvation” [5], [6].

La gluconeogenesi è un processo dall’alto costo metabolico [7] che può portare rapidamente ad un deficit calorico considerevole (dimagrimento).

  • Dieta low carb: per l’ennesima volta ripetiamo che la dieta paleo non è necessariamente una dieta ipoglucidica (nonostante essa funzioni molto bene in alcuni ambiti terapeutici), e i macronutrienti vanno settati e personalizzati in base all’attività fisica e alla storia individuale. Non c’è bisogno di tornare ai cereali, basta optare per patate dolci, platani, e altre fonti di carboidrati “paleo”.

Perche la dieta paleo per alcune persone sembra non funzionare? PRIMA PARTE

Alcuni sportivi (agonisti) potrebbero beneficiare dell’introduzione di ricariche glucidiche con del riso bianco, ma qui si entra nell’ambito di una “forzatura” mirata alla performance atletica in discipline che esulano dal paradigma evoluzionistico.

A tal proposito rimando a leggere e rileggere la magnifica analisi di Angelo.

  • Attività fisica troppo intensa e prolungata: come spiegato sopra, il nostro corpo non è settato per affrontare un’attività fisica cronicamente intensa e protratta nel tempo. 
  • Stress, riposo inadeguato e sconvolgimento dei cicli circadiani: hanno un profondo impatto sulle regolazioni endocrine e metaboliche. 

Se non rientrate in una di queste categorie, allora occorre valutare un approccio di tipo clinico:

IPERTIROIDISMO:

Gli ormoni tiroidei influenzano il metabolismo lipidico biliare, il bilancio energetico e la sintesi del colesterolo [9], [10].

Il bilancio energetico gioca un ruolo molto importante nell’omeostasi del peso corporeo.

L’ ipertiroidismo (sovra-produzione di ormoni tiroidei), è spesso associato ad un dimagrimento eccessivo [11].

Questo è dovuto alla relativa attivazione di uno stato iper-metabolico a cui sono spesso associati anche tachicardia, aritmia, tremori, scarsa tolleranza al caldo, nervosismo, irregolarità mestruale, difficoltà a prendere sonno, ecc…

In uno studio del 2003 [12], M. Haluzik e il suo team hanno messo in relazione gli effetti dell’ipo e dell’ iper- tiroidismo sull’attività noradrenergica e sulle concentrazioni di glicerolo nel grasso addominale subcutaneo.

Lo studio ha evidenziato che gli ormoni tiroidei modulano i livelli locali di norepinefrina e la segnalazione post-recettoriale, influenzando i meccanismi lipolitici.

Inoltre, lo stato ipermetabolico è collegato all’ attivazione dei recettori del TSH (TSHR), dando origine alla lipogenesi con due pathways fenotipici diversi: formazione di tessuto adiposo bruno (BAT) oppure bianco (WAT) [13], [14], [15].

L’attivazione del tessuto adiposo bruno è consistente con la perdita di peso associata all’ l’ipertiroidismo e alle cosiddette “vampate di calore”.

Ricordiamo che nel tessuto adiposo bruno avviene la termogenesi generata dal disaccoppiamento mitocondriale [16].

Le cause dell’ipertiroidismo possono essere [17]:

Malattia di Graves [18]: malattia autoimmune “causata dalla presenza di autoanticorpi stimolanti il recettore del TSH, determinando un aumento della sintesi e della secrezione degli ormoni tiroidei”.

Come noi ben sappiamo, le malattie autoimmuni partono dalla permeabilità intestinale [19].

Noduli tiroidei: nella maggior parte dei casi benigni, contengono tessuto tiroideo addizionale che può portare ad una sovra-produzione ormonale. Molto probabilmente sono dovuti ad uno stato infiammatorio [20] (vedi permeabilità intestinale).

Eccesso di iodina: di solito dovuto all’assunzione di farmaci.

DISBIOSI E PARASSISTOSI: I meccanismi disbiotici descritti in precedenza portano ad una sindrome da malassorbimento che può provocare perdita incontrollata di peso [21].

A questo punto, molti lettori si chiederanno:

MA SE IO ORA SONO IN PALEO, NON DOVREI AVER RISOLTO TUTTI I PROBLEMI?

  • Potrebbe essere un “regalo” dello stile di vita precedente di cui si fatica a sbarazzarsi anche con il passaggio alla Paleo.
  • La dieta può non essere sufficiente in caso di disbiosi, SIBO, candidosi, e altre infezioni (portano a permeabilità intestinale e relativa infiammazione sistemica).

La candida, in particolare, produce metaboliti simili alla gliadina [22].

  • Il paradigma evoluzionistico non si basa solo sulla dieta, ma anche sullo stile di vita, rispetto dei ritmi circadiani e ultradiani, attività fisica, gestione dello stress, esposizione al sole, ecc..
  • Occorre valutare anche lo stato nutrizionale: se sussistono carenze vitaminiche (D in particolare) e minerali.
  • Eventuali intossicazioni da metalli pesanti potrebbero entrare nell’equazione.

PERCHE LA DIETA PALEO PER ALCUNE PERSONE SEMBRA NON FUNZIONARE? IL SOLE FONTE PRIMARIA DI VITA. (Parte 3).

MA ALLORA, COSA SI PUO’ FARE?

Cercare di riconoscere il problema alla radice e attuare un protocollo clinico (in prima battuta meglio un approccio di medicina funzionale con rimedi specifici di tipo naturale).

IN CONCLUSIONE

La perdita incontrollata di peso è una problematica che può palesarsi quando si passa ad un regime di tipo Paleo in quanto non si ha più un controbilanciamento calorico derivante dall’assunzione di cereali e latticini.

La dieta Paleo non è di certo da incolpare, anzi: “smaschera” e fa affiorare i meccanismi descritti sopra, provocati dal regime non specie-specifico seguito precedentemente.

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