Adattamento: Angelo
L’obiettivo di questo studio era di determinare l’associazione tra uso delle statine con incidenza di malattie renali acute e croniche. Lo studio è durato 8,4 anni ed ha compreso 43.438 individui, di età media 56 anni: 13.626 utilizzatori di statine e 29.812 non utilizzatori.
In una prima analisi i ricercatori hanno abbinato 6.342 utilizzatori di statine con 6.342 non utilizzatori.
Lo studio ha rilevato:
- gli utilizzatori di statine hanno avuto un aumento del rischio di danno renale acuto del 30% rispetto ai non utilizzatori.
- gli utilizzatori di statine hanno un aumento del rischio di malattia renale cronica 36% più alto rispetto ai non utilizzatori.
- gli utilizzatori di statine avevano un aumento del rischio di nefrite, nefrosi o sclerosi renale 35% più alto rispetto ai non utilizzatori.
In un’analisi separata, i ricercatori hanno anche abbinati 3.351 utilizzatori di statine “sani” con 3.351 non utilizzatori. All’inizio dello studio questi individui non avevano diabete, malattia renale cronica, malattie cardiovascolari o condizioni che avrebbero potuto limitare l’aspettativa di vita o l’attività fisica.
L’analisi separata ha rilevato che questi utilizzatori di statine inizialmente “sani” hanno avuto un aumento del rischio del 53% di sviluppare la malattia renale cronica rispetto ai non utilizzatori.
Il prof. Acharya, leader del team di ricerca, ha concluso: l’uso di statine è associato ad una maggiore incidenza di malattia renale acuta e cronica.
Riferimento:
American Journal of Cardiology December 01, 2015
Statin Use and the Risk of Kidney Disease With Long-Term Follow-Up (8.4-Year Study)
Tushar Acharya, MD, Jian Huang, MD, Steven Tringali, DO, Christopher R. Frei, PharmD, MSc, Eric M. Mortensen, MD, MSc, Ishak A. Mansi, MD
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