LA LOGICA DI ALCUNI MEDICI ‘EVOLUZIONISTICI’

Scritto da Angelo

Categorie: Salute | Sport

19 Maggio 2019

Dopo essere diventati esperti della ‘dieta secondo natura’, a cui aggiungono dolcetti a base di improbabili farine, dopo essere stati esperti di integrazione, consigliando prodotti pieni zeppi di nanoparticelle ed eccipienti nefasti, alcuni medici che si autodefiniscono ‘evoluzionistici’ (ammesso che conoscano la teoria dell’evoluzione), sono prima diventati massimi esperti di ‘luce’, ora anche di ‘barefooting’.

Incredibile, quanta sapienza, ma soprattutto LOGICA!

L’effetto Dunning-Kruger è più vivo che mai… basta togliersi le scarpe e fare 10 metri di corsa sulla spiaggia per diventare dei veri e propri esperti!

SPORTIVI ED EFFETTO DUNNING-KRUGER

Peccato che si ignori totalmente la biomeccanica del piede, il fatto che occorra ‘riabilitarlo’ dopo anni di reclusione, tramite esercizi mirati e non di certo correndo sulla spiaggia, terreno che di ‘naturale’ per l’uomo ha ben poco!!

Per dire cosa sia o non sia ‘naturale’, occorre appunto guardare il percorso evolutivo della specie in questione, ossia l’habitat che ha plasmato le caratteristiche fisiologiche.

Il terreno del Sapiens, è rigido e presenta un profilo superficiale con un ampio array di protusioni di varie dimensioni. Questo terreno permette una mobilità efficiente, nonostante il piede si possa adattare ad altre superfici mediante i recettori tattili situati sul tessuto plantare.

L’uomo si è evoluto in una terra argillosa sedimentaria composta anche da ghiaia e sassi, altro che soffice erba e sabbia, come solo uno che ragiona per stereotipi può immaginare.

Perché camminare (e correre) scalzi fa bene? Prima Parte

Quando siamo scalzi su superfici create dall’uomo come l’asfalto, la resistenza frizionale è molto alta, ma la mancanza di deformazioni localizzate provoca un carico plantare più uniforme.

Tuttavia, utilizzando le calzature, le forze di taglio a livello plantare sono notevolmente ridotte e vengono trasmesse sostanzialmente alla parte superiore della scarpa, che attenua le forze orizzontali e quelle verticali, che forniscono uno stimolo adeguato ai meccanorecettori SA II, utilizzate per mantenere stabilità ed equilibrio.

Il risultato è una mobilità insicura e inefficiente.

[NATURALLY DEPOSITED GROUND] – Steven Robbins, MD

Nonostante siano tutti d’accordo che i terreni VERAMENTE naturali rappresentino l’ideale per la locomozione umana, camminare a piedi nudi su superfici come cemento e asfalto, è da considerarsi comunque più sicuro rispetto all’utilizzo delle calzature.

MITI E LEGGENDE RIGUARDANTI IL BAREFOOTING

Cosa fanno le scarpe per ovviare al problema della non naturalità delle superfici? NULLA, anzi, peggiorano la situazione… in quasi tutti i casi, la locomozione a piedi nudi risulta più efficiente e sicura.

Nelle superfici indoor, si può avere un maggior rischio di scivolare e una minor capacità di cambiare direzione quando si è a piedi nudi.

Tuttavia, questi svantaggi sono controbilanciati da un miglior controllo dell’impatto e dalla stabilità offerta dai feedback plantari: vi siete mai chiesti perché in molti sport come le arti marziali e la ginnastica, dove la stabilità è fondamentale, si predilige il piede nudo rispetto a qualsiasi calzatura?

[CONSTRAINTS ON BAREFOOT LOCOMOTION] – Steven Robbins, MD

Le scarpe moderne, compreso quelle ‘minimal’, isolano la superficie plantare del piede e impediscono la corretta attivazione dei meccanorecettori.

Il medico “alternativo” corre come l’immagine di destra anche scalzo. A dimostrazione che è schiavo della calzata e che corre una merda.

In questo modo, le informazioni propriocettive vengono fornite dai recettori muscolari, molto meno precise, che possono essere facilmente sopraffatte dall’oscillazione mediale-laterale causata dall’alta resilienza dei materiali della suola.

L’instabilità causata dalla scarpa, si traduce in un’amplificazione dell’impatto con il suolo, un comportamento che è conseguenza di una disperata ricerca di stabilità.

[Why runners from rich countries are injured, and those from developing countries are durable.] – Steven Robbins, MD

Perché citare principalmente i lavori di Steven Robbins?

Il dott. Robbins, è il massimo esperto mondiale di Barefooting, sul suo sito si può trovare una serie esaustiva degli studi strabilianti che hanno caratterizzato la sua carriera.

E’ anche stato chiamato a testimoniare in tribunale come massimo esperto durante la causa alla Vibram, quando le Five Fingers erano state accusate di provocare infortuni ai runners.

Ed è questo che lo differenzia da molti suoi colleghi ricercatori (Lieberman incluso) e marchettari del business calzaturiero: la totale mancanza di conflitti di interesse.

Altro studio importante:

EFFECT OF FOOTWEAR ON BALANCE: William Rose, Bradley Bowser, Robert McGrath, Jillian Salerno, Joshua Wallace, Irene Davi

Anche la più minimale delle suole (e perfino le calze) operano un filtraggio di un certo grado, impedendo l’attivazione corretta dei meccanorecettori.

Pertanto, pur avendo una migliore flessibilità e un maggior spazio per le dita, rimangono sempre uno strumento sub-ottimale rispetto alla locomozione a piedi nudi, e devono essere utilizzate con criterio, solo con un corretto allenamento alle spalle, senza improvvisazioni.

Quindi, siamo di fronte ad una totale mancanza di competenza: si utilizzano per la vita di tutti i giorni calzature ‘ignoranti’ e poi ci si improvvisa esperti, correndo a piedi nudi su una superficie che esula totalmente da quella che ha caratterizzato il percorso evoluzionistico del Sapiens.

Logica medica come al solito?

Ma passiamo ad una cosa ancora più raccapricciante: a quanto pare, per queste menti geniali, le superfici urbane sarebbero piene di ‘sporcizia’, un termine utilizzato da veri i uomini di ‘scienzahhh’.

Parliamo di profili microbici?

Ogni essere umano è circondato dalla propria nuvola microbica emessa dal corpo ad un rate costante [QUI], 24 ore al giorno; essendo l’impronta microbica ‘unica’, rappresenta sorta di peculiarità personale, analogamente a quella digitale.

Quindi in prima battuta, è totalmente stupido preoccuparsi di quello che si trova a terra, sia dal punto di vista dei microorganismi (le infezioni si trasmettono principalmente tramite le vie respiratorie, a meno di ferite sulla superficie cutanea, di cui tra l’altro abbiamo già evidenziato i miti e le paure ingiustificate [QUI], che dal punto di vista di altre sostanze potenzialmente pericolose.

Una quantità immane di nanoparticelle entra quotidianamente nei nostri polmoni, nel tratto digestivo e direttamente nel torrente ematico per via endovenosa e intramuscolare, ‘grazie’ ad alcuni farmaci molto in voga.

La pelle, rappresenta una barriera protettiva importante contro gli agenti patogeni, e l’esposizione agli ambienti esterni è in grado di plasmare un microbioma sano e resistente, in grado di mantenere una perfetta omeostasi (quando viene lasciata respirare e non viene cosparsa da creme di vario tipo).

Detto questo, vi è mai caduto un boccone di cibo a terra? E la regola dei 5 secondi?

Molti ricercatori sono d’accordo sul fatto che la sicurezza microbica non dipenda dal tempo di esposizione, ma dalla superficie su cui cade il cibo. “E’ OK mangiare il boccone che cade sul marciapiede, perché è più PULITO del pavimento delle nostre cucine, in termini di specie batteriche potenzialmente patogene”, spiega il Dott. Rotbart, professore di microbiologia e malattie relative alle infezioni pediatriche all’Università del Colorado (insomma, mica un medichetto ‘evolutivo’ qualunque).

I batteri presenti in cucina sono molto più pericolosi dei batteri che troviamo al suolo negli ambienti esterni [QUI].

Non c’è nemmeno da stupirsi, in quanto i raggi UVC sono il ‘disinfettante’ naturale.

https://www.evolutamente.it/avete-paura-dei-germi-esponetevi-al-sole/

E cari medici, visto che ora siete anche esperti di fisica, dovreste anche conoscere il meccanismo quantistico alla base, cioè la modulazione dei radicali tramite le configurazioni di singoletto/tripletto degli spin!

DELIRIO TOTALE DI ALCUNI MEDICI EVOLUTIVI

Ma ecco un’ultima chicca, oltre al debunking dei vari miti fatto QUI , ecco cosa possono causare le calzature, un ambiente in antitesi con quello che ha plasmato la co-evoluzione endosimbiotica con i microorganismi aerobi: ‘il piede da sneaker’, un’infezione più rischiosa del tetano [QUI]:

Quando il piede calzato si ferisce, vi è un rischio serio di contrarre questa terribile infezione, causata dal batterio Pseudomonas, che non si trova normalmente nella pelle sana esposta all’aria, ma è estremamente comune nell’ambiente caldo, umido e buio delle scarpe. Esso prospera nei materiali utilizzati per produrre le solette.

Questa infezione è estremamente difficile da trattare con l’utilizzo di antibiotici orali, e addirittura può richiedere un intervento chirurgico, può distruggere le ossa e deformare i piedi.

Molte persone che vengono trafitte da chiodi indossando le sneakers, non si ammalano di tetano (come i ‘vaccinari’ compulsivi vogliono far credere), ma di questa tremenda infezione provocata ironicamente dalle scarpe che ‘dovrebbero’ proteggere i piedi.

Chiodi a parte (evento raro), quante volte capita che il piede sanguini a causa della frizione esercitata dalla scarpa, anche a causa dell’inferiore resistenza della pelle inumidita dal sudore?

In ultima analisi, i nostri amati smartphone hanno una carica batterica di 10 volte superiore a quella della tavoletta del WC [QUI], pertanto, cari amici, non preoccupatevi della ‘sporcizia’ presente sui marciapiedi, ma piuttosto dei telefoni che utilizzate quotidianamente per postare le vostre cazzate.

Infine, se uno volesse fare puramente ‘esibizionismo’, sarebbe più semplice postare foto in mutande emulando improbabili personaggi mitologici.

Logica…..PLEAAAAASE, DOVE SEI?

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