LE MICROCORRENTI: IL BIOHACKING DEL FUTURO! ANTEA – ELIOSLAMP!
La bellezza è una delle preoccupazioni più importanti dell’era moderna, e a tal proposito la rugosità del viso è percepita come una condizione abbastanza seria che pregiudica in maniera importante l’aspetto fisico.
Le rughe non sono solo un problema di bellezza, ma rispecchiano la cattiva condizione di salute dei tessuti che si degradano a seguito di stress ambientali (mismatch evolutivi).
Come al solito, l’infiammazione sistemica, accompagnata dallo stress ossidativo, gioca un ruolo chiave nell’invecchiamento e nel danneggiamento dei tessuti.
L’epidermide e il tessuto connettivo diventano deboli, i muscoli facciali si rilassano, la pelle comincia a perdere compattezza ed elasticità diventando decadente, la circolazione peggiora e la luminosità diminuisce.
La chirurgia, oltre ad essere una procedura invasiva e con possibili effetti collaterali (anche molto gravi), come tutte le altre branche della medicina, cerca di mettere delle pezze sulla sintomatologia ma non va mai ad affrontare i problemi alla radice.
Anche l’utilizzo di creme ed integratori non ha di certo un impatto rilevante, se non adiuvato da trattamenti più profondi e sistemici.
Uno dei rimedi più recenti per la salute e la bellezza del viso riguarda l’utilizzo delle microcorrenti per il trattamento delle rughe e il rinnovo dei tessuti della pelle.
Uno studio significativo su donne sottoposte a trattamenti con microcorrenti per 20 minuti per 30 sessioni consecutive, ha mostrato un netto miglioramento delle rughe, soprattutto nella zona della fronte.
Ma non solo, l’effetto del trattamento è rimasto sostenuto anche dopo il termine del ciclo di trattamenti (anche ad un mese).
Complessivamente, la soddisfazione tra i pazienti per il trattamento è stata di oltre il 70%.
Le microcorrenti sono uno strumento non invasivo, poco costoso e privo di effetti collaterali. Non sono utilizzate solamente in questo settore, ma anche per le fratture ossee, per curare ulcere resistenti e altre problematiche.
Uno dei meccanismi chiave riguarda la stimolazione del collagene, che non ha solo caratteristiche strutturali (tonicità e resistenza), ma ospita i “nanotubi di carbonio”, ossia le “fibre ottiche” dell’organismo, che permettono lo scambio di energia e informazione tra i vari tessuti del corpo.
Le microcorrenti sono innocue e stimolano il recupero dei tessuti danneggiati, i meccanismi detox e la circolazione.
Hanno un effetto di elettrostimolazione muscolare, donando forza e fermezza ai muscoli danneggiati.
Le microcorrenti stimolano la produzione di ATP, incrementano lo scambio di ossigeno, di ioni, di antiossidanti e nutrienti tra gli strati della pelle e attivano la circolazione linfatica.
Questo porta al rilascio di energia nei tessuti e ridona tono ed elasticità, diminuendo l’infiammazione e bilanciando le specie reattive dell’ossigeno.
In pratica, simulano un effetto “earthing” potenziato.
Qui la zona della fronte ha avuto il miglioramento più grande (18.37%) nella prima fase (dalla baseline alla fine del ciclo di trattamenti) e 21.18% nella seconda fase (un mese dopo il ciclo di trattamenti). Le zone del naso e delle labbra hanno avuto il miglioramento minore (7.61%) nella prima fase e 5.85% nella seconda.
Complessivamente, l’effetto è stato significativo in entrambe le fasi.
Inoltre, il trattamento ha anche migliorato cicatrici, acne e rash cutanei.
CONSIDERAZIONI
• Le microcorrenti stimolano la rigenerazione dei tessuti. Tramite i fibroblasti, si attiva la sintesi di collagene e delle proteine strutturali e specializzate della matrice extracellulare
• Riducono l’infiammazione e lo stress ossidativo
• Migliorano le problematiche cutanee ridonando tono, luminosità ed elasticità ai tessuti
• Sono un perfetto strumento anti-aging
• Non hanno effetti collaterali
Siete interessati agli effetti benefici delle microcorrenti?
E se vi dicessimo che potete combinarli con la sinergia devastante della fotobiomodulazione?
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RIFERIMENTO:
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32825091/
https://www.jstage.jst.go.jp/article/prm/1/0/1_20160005/_article