Le fibre potrebbero non essere così importanti per il senso di sazietà

Scritto da Angelo

Categorie: Nutrizione | Pillole | Salute

5 Marzo 2015

Sintesi ed adattamento a cura di Mario

fibre

Le “diete” delle popolazioni umane ancestrali erano mediamente più ricche di componenti vegetali indigeribili (fibre insolubili) di quanto non sia l’attuale alimentazione nei Paesi industrializzati.

Secondo una teoria, tra le cause dell’aumento dell’obesità, potrebbe figurare proprio l’attuale relativa scarsità di fibre. L’ipotesi è che le fibre partecipino a quei meccanismi fisiologici che inducono la sazietà.
Gli scienziati, in uno studio pubblicato nel 2014 su mBio, la rivista della Società Americana Microbiologia, hanno approfondito l’influenza che ha la dieta sulla flora intestinale (il microbiota) e sulle cellule del colon.
Si è confrontato il microbiota umano con quello di un tipo di babbuini, i Gelada, che hanno una dieta vegetale, sostanzialmente a base di erba o altri cibi assimilabili, le cui caratteristiche sono appunto essere ricchissimi di fibre e poveri di energia.

Lo studio ha confermato che la dieta influenza il numero di batteri del microbiota, la produzione di acidi grassi a catena corta, e la secrezione degli ormoni che inducono la riduzione dell’appetito (da tempo si ipotizza che siano gli acidi grassi a catena corta ad avere un ruolo chiave nella regolazione sull’appetito).
Tuttavia le conclusioni dello studio sono state diverse da quanto ipotizzato in partenza.
E’ stata infatti una dieta a base di patate che ha favorito, più di una a base di erba, la produzione di acidi grassi a catena corta e la secrezione ormonale che induce la sazietà. Questo è avvenuto anche nei babbuini, che sono geneticamente adattati a cibarsi di erba.

L’impatto ormonale è stato così significativo, però, che secondo i ricercatori non poteva essere indotto solo dalla concentrazione di acidi grassi a catena corta. Indagini accurate hanno fatto riscontrare cambiamenti anche in diversi metaboliti, come la betaina e l’isoleucina. Si può intanto concludere, sostengono gli scienziati, che il controllo dell’appetito coinvolge più metaboliti di quanto non si pensasse, e che una particolare abbondanza di fibre non riveste i ruolo più significativo nella soppressione del senso della fame.

Riferimento:
Frost GS, Walton GE, Swann JR, Psichas A, Costabile A, Johnson LP, Sponheimer M, Gibson GR, Barraclough TG. 2014. Impacts of plant-based foods in ancestral hominin diets on the metabolism and function of gut microbiota in vitro. mBio 5(3):e00853-14. doi:10.1128/mBio.00853-14.

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