di Carolanne Wright (NaturalNews)
Traduzione ed Adattamento: Angelo
Avete del grasso indesiderato intorno alla vita? Volete migliorare la salute cardiovascolare e ridurre i sintomi del diabete? Integrare la vitamina C potrebbe effettivamente dare una mano! Non solo… Pare migliori la resistenza, le difese immunitarie, riduca la risposta allo stress e di limiti l’infiammazione, ma migliora anche la sensibilità all’insulina e riduce le concentrazioni di proteina C-reattiva (CRP), un biomarcatore di elevato rischio di malattie cardiache.
Un esempio calzante è la ricerca appena svolta presso l’Università della California (Berkeley), che ha rilevato che, facendo assumere ai pazienti/partecipanti circa 500 milligrammi di vitamina C ogni giorno, questi, hanno beneficiato di un calo del 24% dei livelli plasmatici di CRP dopo appena due mesi di protocollo.
Ecco il comunicato stampa:
“La proteina C-reattiva è un marker di infiammazione, e vi è un crescente evidenza che l’infiammazione cronica è legata ad un aumentato rischio di malattie cardiache, diabete e persino il morbo di Alzheimer”, ha detto Gladys Block, UC Berkeley, professoressa di epidemiologia e di nutrizione ed autrice principale dello studio. “Se la nostra scoperta della capacità della vitamina C di abbassare CRP viene confermata attraverso altri studi, la sua integrazione potrebbe diventare di estremo interesse per migliorare la salute pubblica“.
Come difesa contro le infezioni o lesioni, il corpo innesca citochine infiammatorie ed il fegato reagisce producendo CRP. I ricercatori sono sicuri che la vitamina C sia in grado di abbassare i livelli di CRP, ma il sospetto che il meccanismo reale possa essere la soppressione della produzione di citochine.
Inoltre, la vitamina C influenza anche la sensibilità all’insulina. Uno studio pubblicato nel Indian Journal of Medical Research ha scoperto che la vitamina C ha ridotto i livelli di glucosio e di lipidi nel sangue in pazienti con diabete di tipo 2. Ad 84 pazienti è stato somministrato in modo casuale 500 mg o 1.000 mg di vitamina C ogni giorno per sei settimane. A conclusione dello studio, il team ha scoperto che i pazienti che avevano integrato con 1.000 mg/giorno aveva sperimentato cali significativi dei livelli di glucosio nel sangue e di insulina nel siero, mentre il gruppo che integrava con 500 mg/giorno non aveva avuto alcun beneficio.
Il collegamento tra lo stress, aumento di peso e carenza di vitamina C.
Quando siamo esposti a stress persistente, per esempio le frustrazioni quotidiane o esempi più estremi come la perdita di un lavoro, della casa o di una persona cara, le nostre ghiandole surrenali rischiano di esaurirsi per una sovraproduzione di ormoni dello stress come il cortisolo e l’adrenalina. L’esaurimento surrenale, alla lunga, porta a stanchezza, perdita di capelli, acne, dolori muscolari, sensibilità alla malattia, ansia e depressione. L’aumento di peso, soprattutto intorno alla vita, diventa particolarmente problematico a causa degli aumentati livelli di cortisolo circolante in tutto il sistema. Inoltre, quando le ghiandole surrenali sono squilibrate, s’influenzano negativamente anche le ghiandole tiroidee, il che aggrava ulteriormente la situazione. Tuttavia, uno studio incoraggiante, ha dimostrato che la vitamina C può ridurre la risposta allo stress, che a sua volta aiuta a proteggere le ghiandole surrenali.
Science Daily riferisce che un team della Università dell’Alabama (Huntsville) ha testato dei ratti ai quali è stato somministrata un’integrazione di 200 mg/die di vitamina C. Ebbene i ratti hanno sperimentato una riduzione degli ormoni dello stress nel plasma, nonché si sono abbassati anche gli indicatori di stress fisico ed emotivo. Il ricercatore principale dello studio, P. Samuel Campbell, Ph.D., è convinto che i nostri antenati preistorici probabilmente consumavano quantità considerevoli di vitamina C attraverso una dieta ricca di frutta tropicale. “Se è così fosse, la costituzione fisiologica che abbiamo ereditato, può richiedere dosi molto più alte di quelle che si suggeriscono attualmente tenerci sani in diverse condizioni ambientali, tra cui lo stress“.
Riferimenti:
http://www.berkeley.edu
http://medind.nic.in [PDF]
http://www.sciencedaily.com
http://www.ncbi.nlm.nih.gov
http://news.bbc.co.uk
http://science.naturalnews.com