Un derivato della vitamina A potrebbe trattare il diabete di tipo 2 e prevenire le sue complicanze cardiovascolari.

Scritto da Angelo

Categorie: integratori | Nutrizione | Salute

12 Ottobre 2015

Viviamo in un’epoca in cui l’obesità, diabete di tipo 2, e le loro complicanze sono una vera e propria epidemia a livello mondiale

Traduzione ed adattamento: Angelo.

Vitamina A

In un’epoca in cui l’obesità, diabete di tipo 2, e le loro complicanze sono una vera e propria epidemia a livello mondiale; i ricercatori presso l’Università di Montreal ed il centro di ricerca CHUM (CRCHUM) hanno recentemente dimostrato il potenziale dell’acido retinoico (RA), un derivato della vitamina A, nel trattamento dell’obesità e del diabete di tipo 2 e nella prevenzione delle loro complicanze cardiovascolari. I risultati sono stati presentati 6 giugno 2014 in occasione della Conferenza annuale della Canadian Nutrition Society a Saint John, Terranova.

Nelle cavie obese e resistenti all’insulina, l’acido retinoico riduce il rischio di apoptosi cardiaca; stimola l’espressione di geni cardio-protettivi ridotti dalla malattia; e protegge contro l’accumulo di collagene nel muscolo cardiaco, evitando così il verificarsi di fibrosi ed altre possibili complicazioni future“, spiega il primo autore dello studio, Daniel-Constantin Manolescu. L’apoptosi è il processo di morte cellulare programmata. La scoperta segue un’altra ricerca condotta dalla sua squadra sugli effetti del RA nel trattamento dell’insulino-resistenza, del diabete e dell’obesità. “La glicemia, l’insulino-resistenza, il peso corporeo, e la dimensione degli adipociti e persino il grasso addominale sono risultati significativamente diminuiti negli animali trattati, mentre la dieta e l’attività fisica hanno avuto risultati simili per gli animali trattati e non trattati. Questo probabilmente è dovuto ad un aumento della spesa energetica basale“, continua Manolescu.

IL GRASSO BIANCO E IL GRASSO BRUNO

Il grasso bianco è una riserva di energia costituita da un accumulo di grasso sotto forma di trigliceridi per soddisfare aumenti imprevisti dei fabbisogni energetici; ma è anche un tessuto ormonale con un delicato equilibrio. Nel complesso, se l’assunzione di energia è maggiore alla spesa e per un periodo prolungato, aumenta l’obesità; inoltre l’equilibrio ormonale e il metabolismo energetico vengono alterati. In questo contesto, a lungo andare, di sviluppa il diabete di tipo 2.

Anche il grasso bruno contiene i trigliceridi, ma ha la capacità di produrre “calore“. Abbondante nei bambini, il grasso bruno non scompare completamente in età adulta. E’ irrorato da vasi sanguigni e ha molti mitocondri, che sono le fabbriche di energia delle cellule. I derivati ​​della vitamina A stimolano una proteina di disaccoppiamento mitocondriale (UCP1) che consente il disaccoppiamento della via mitocondri (fosforilazione ossidativa), che utilizza l’energia dalla ossidazione di sostanze nutritive per la produzione di adenosina trifosfato (ATP). Queste per un periodo, generano calore (termogenesi) invece di ATP, che è tradizionalmente l’energia necessaria per il metabolismo attivo. L’esposizione al freddo stimola sia il grasso bianco che quello bruno promuovendo la conversione dei trigliceridi in acidi grassi e glicerolo. Negli adipociti bruni, questi acidi grassi sono rapidamente ossidati nei mitocondri e producono calore (sotto l’influenza della proteina UCP1). Il grasso bruno contribuisce così ad aumentare il metabolismo energetico basale.

Per questo i mammiferi che vanno in letargo ingrassano in autunno, senza sviluppare il diabete e perdono peso senza muoversi troppo in inverno (stando rintanati). Sono anche gli animali che accumulano più vitamina A nel fegato. L’acido retinoico (un derivato della vitamina A) è riconosciuto per il suo coinvolgimento nella maturazione e differenziazione cellulare e può guidare i pre-adipociti a diventare marroni (o beige) invece che bianchi. E’ come se delle “caldaie” fossero installate direttamente nelle riserve di grasso bianco per sciogliersi sul posto e impedire che lo stesso grasso bianco si accumuli in eccesso.

La vitamina A è un nutriente bioattivo. L’originalità del nostro progetto sta nel fatto di tentare di affrontare l’obesità ed il diabete di tipo 2 attraverso il coinvolgimento dei retinoidi. Abbiamo concentrato l’attenzione internazionale e siamo stati nominati tra i 12 team al mondo per portare i dati conclusivi in ​​questo senso” dice il Dott Pangala V. Bhat.

I nostri studi sugli animali mostrano che l’acido retinoico induce la normalizzazione della glicemia e la riduzione dell’obesità. Si tratta di un importante contributo alla comprensione dell’azione dell’RA sul fegato, il grasso, i muscoli ed il cuore, sul metabolismo dei retinoidi, il metabolismo energetico, l’ossidazione degli acidi grassi e la resistenza all’insulina. La nostra ricerca identifica nuovi effetti metabolici dei retinoidi che possono portare al trattamento dell’obesità e nuovi farmaci anti-diabetici“, conclude il Dr Jean-Louis Chiasson.

Ricordiamo che la Vitamina A biologicamente preformata e più attiva è solo nel tessuto animale, in particolare il fegato.

Riferimenti:
http://www.nouvelles.umontreal.ca/udem-news/news/20140616-vitamin-a-derivative-potentially-treats-type-2-diabetes-and-prevents-its-cardiovascular-complications.html
1) “Natriuretic peptide and other cardio-protective genes are stimulated by Vitamin A (retinoid acid), preventing apoptosis and fibrosis in obese-diabetic mice heart” (Manolescu et al., 2014). Collaboration between the laboratoires of Dr. Jean-Louis Chiasson and Dr. Jolanta Gutkowska, CRCHUM.http://www.nrcresearchpress.com/doi/abs/10.1139/apnm-2014-0005
2) “All-trans retinoic acid lowers serum retinol-binding protein 4 concentrations and increases insulin sensitivity in diabetic mice” (Manolescu et al. 2010). http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20032483

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