Obesità → Insensibilità alla leptina → Insensibilità all’insulina → Proteina disaccoppiante inefficiente 3 (UCP3).
Adattamento: Angelo
Le persone sensibili alla leptina possono contrastare UCP3 eliminando le calorie in eccesso sotto forma di calore.
Hai sempre freddo? Questa è indicativo di un problema di leptina attraverso la tiroide. Perché? La temperatura ha un enorme legame con l’idrogeno nella matrice. Lo sapevi? Le proteine di disaccoppiamento (UCP) possono dissipare il gradiente termico (calorie in eccesso) e produrre calore o regolare i flussi metabolici.
Le correnti protoniche mediate da UCP richiedono acidi grassi (FA) e sono bloccate dai nucleotidi, ma la base molecolare di questi processi è sconosciuta. La ragione di ciò è perché i ricercatori non si rendono conto che tutte le UCP sono controllate dal meccanismo circadiano nel corpo. In tutti i casi, l’innalzamento della temperatura invoca effetti vibrazionali termici ed entropici.
Questo tende a stabilizzare preferenzialmente H + sui legami di Deuterio nel ciclo di Kreb. Questo è il motivo per cui il deuterio è presente nel plasma sanguigno e non si trova nella matrice. IL CALORE è la ragione. Il calore è una forma di luce IR. Il 42% della luce solare è rossa. Lo spettro di lettura della luce solare proviene dall’emissione atomica di H+.
Questo è il ciclo della vita.
Lo studio:
Un handicap termogenico è stato proposto come potenziale contributore all’aumento di peso nei soggetti obesi, ma i risultati degli studi clinici sono inconcludenti (traduzione: la teoria delle calorie è un artefatto per tenervi per le palle). I ricercatori hanno testato se la temperatura interna corporea diurna e notturna (BcT) misurata per 20 ore differiva in nove soggetti obesi rispetto a 12 controlli sani magri se studiati a riposo in condizioni rigorosamente controllate. BcT era significativamente ridotto (~ 0.35 ° C) nei soggetti obesi solo durante le ore diurne mentre durante le ore notturne il pattern BcT era identico nei due gruppi. I dati preliminari indicano che l’obesità è associata a un handicap termogenico diurno che potrebbe svolgere un ruolo nel favorire l’aumento di peso riducendo il dispendio energetico dell’intero corpo.
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(ispirato da un post del dr. Jack Kruse)
RIFERIMENTO:
The Journal of Biological and Medical Rhythm Research
Evidence of a diurnal thermogenic handicap in obesity
Autori Vari
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