Sapete che fanno gli scienziati intelligenti quando vogliono scoprire qualcosa velocemente sul corpo umano? O studiano cavie dalla vita breve o mandano l’uomo nello spazio dove i processi degenerativi e di invecchiamento sono tutti più accelerati…
Di Angelo
Nuovi risultati preliminari dello studio Twin (gemelli) della NASA suggeriscono che andare allo spazio aumenta la metilazione del DNA (mutazione genetica MTHFR), un processo che è responsabile di accendere o spegnere i geni. Questi risultati non solo forniscono una interessante finestra in questo processo cellulare; ma racconta anche che il corpo umano potrebbe cambiare una volta entrato nello spazio.
“E’ stato emozionante vedere come le espressioni geniche cambiano quando il corpo umano entra nello spazio; davvero un’esplosione, come i fuochi d’artificio” il dottor Chris Mason della Weill Cornell Medicine, ha dichiarato. “Con questo studio abbiamo visto migliaia e migliaia di geni che cambiano e che vengono accesi e spenti. Ciò avviene non appena un astronauta entra nello spazio e alcune attività continuano temporaneamente al ritorno sulla Terra“.
L’esperimento, unico nel suo genere, è stato possibile grazie a Mark e Scott Kelly, che sono gemelli e sono entrambi astronauti della NASA.
Scott Kelly ha trascorso più di 11 mesi nello spazio (tra il 2015 e il 2016) e dato che aveva un perfetto campione di controllo in suo fratello Mark, la NASA è riuscita ad intraprendere questa ricerca innovativa.
Lo studio completo deve ancora essere pubblicato, ma alcuni dei risultati sono già disponibili. In uno di questi studi genetici, i ricercatori hanno scoperto che i telomeri di Scott Kelly sono cresciuti più di quelli di Mark. Questo era il contrario di quello che ci si aspettava.
“Questo studio rappresenta una delle visioni più complete della biologia umana“, ha aggiunto Mason. “E’ fondamentale per comprendere i rischi molecolari per i viaggi spaziali, nonché i modi per proteggere e risolvere potenzialmente questi cambiamenti genetici“.
Lo studio ha esaminato quattro aspetti principali della biologia umana: ha studiato la fisiologia e come la microgravità colpisce diversi organi, come il cuore e il cervello; ha anche esaminato i cambiamenti nella percezione e nel ragionamento, che costituiscono il nucleo della salute comportamentale; considerato il microbioma umano e come i voli spaziali potrebbero influenzare i batteri che vivono nel nostro intestino. Infine, ha esaminato le modifiche genetiche tra Scott e Mark.
La nostra intervista al dr. Filippo Ongaro che ha studiato la fisiologia degli astronauti per anni:
Commento personale:
Andare nello spazio impone alcuni comportamenti assolutamente contro-natura. Natura con la quale noi siamo in simbiosi e contatto dalla notte dei tempi.
Siamo esseri di energia. Andare nello spazio ci:
- assenza di esposizione solare
- alta presenza di radiazioni (solari) non filtrate dall’atmosfera (raggi gamma)
- allontana dal magnetismo intrinseco del pianeta (onde magnetiche native) e ci proietta in un microcosmo, la navicella, piena di magnetismo NON nativo;
- ci inonda notte e giorno di luce blu;
- l’assenza di gravità
- cibo non specie specifico (liofilizzato, conservato…)
- esposizione a strani batteri che si formano in quelle condizioni
- ecc…
Noi viviamo e siamo energici quando nel nostro corpo c’è differenza di potenziale tra protoni a carica positiva ed elettroni a carica negativa. Più è alta la differenza di potenziale e più saremo energici. Esposizione al sole, contatto con la terra, cibo secondo natura…
Il grande dr. Jack Kruse questa differenza di potenziale la chiama “redox”. Nello spazio tutto questo viene meno.
Cosa ci insegna il grande Kruse e che sono qui su evolutamente.it potete leggere:
“Probabilmente tutti hanno familiarità con il concetto di carica, ma che cosa significa che la carica deve essere quantizzata? La carica viene in multipli di unità indivisibili. Questi vengono rappresentati dalla lettera “e”. In altre parole, la carica viene in multipli della carica dell’elettrone o del protone. Un protone ha una carica di +e, mentre un elettrone ha una carica di -e.
Le persone con MTHFR hanno protoni con spin +1/2.
Ciò altera l’allineamento naturale dei protoni differenti in un campo magnetico. Ora abbiamo la prova (si riferisce allo studio dei gemelli) che le mie idee sono puntuali, perché abbiamo prove che accade nello spazio in cui nnEMF (le onde magnetiche non native) esistono anche al di fuori della magnetosfera e non c’è alcuna possibilità di messa a terra.
Questo imita (in modo amplificato) ciò che vediamo sulla Terra in questa fase storia. E’ un grande momento per ricordare ai vostri esperti di MTHFR che hanno lasciato un sacco di scienza fuori dal tavolo e fuori dal menù. Se pensate che una pillola possa risolvere un problema protonico, non puoi chiamare te stesso un esperto di mitocondri (lui li chiama “mitocondriaci”)”
Secondo Kruse la mutazione MTHFR non ha niente a che fare con la microgravità e ha tutto a che fare con le forze elettromangetiche che sono perfettamente in grado di cambiare la reazione dei i protoni nello spazio e che MAGNIFICA l’effetto della crisi nello spin protonico nella fisica.
Luce blu, nnEMF e una mancanza di messa a terra sulla Terra = ciò che vediamo in questo studio sui gemelli nello spazio.
Le domande finali è la seguente: ma i medici le sanno queste cose? Non è che tra poco vi curerà molto meglio un ingegnere/fisico/matematico? La medicina moderna non riesce neanche lontanamente a capire neanche un centesimo di tutto questo. Non ha le competenze e non ha neanche la forza mentale e la capacità logica per comprenderle…
Allora lo sforzo fatelo voi cari lettori… FATELO VOI! Prendetevi le responsabilità per la vostra salute e quella dei vostri figli.
INSONNIA. IL MALE DEL NUOVO SECOLO, ti insegna a difenderti da tutto questo scempio tecnologico…
RIFERIMENTO: qui