Adattamento: Angelo
Secondo dati recenti, 25,8 milioni di persone negli Stati Uniti (8,3% della popolazione, un’epidemia!) hanno il diabete.
Il Diabete di Tipo 2 è il più frequente (90-95%) e più dell’85% delle persone con diabete di tipo 2 sono anche in sovrappeso o obesi. L’aumento del peso ha un’associazione consolidata con sintomi di reflusso gastroesofageo. L’adiposità centrale è un importante fattore di rischio per lo sviluppo di reflusso e, in seconda battuta, dell’esofagite erosiva, dell’Esofago di Barrett, dell’adenocarcinoma esofageo… L’aumento di peso non è l’unico fattore di rischio per lo sviluppo del reflusso. Tra i malati di diabete di tipo 2, la neuropatia periferica è un fattore di rischio indipendente per l’esofagite erosiva. In questa popolazione vi è una maggiore incidenza di esofagite erosiva tra gli individui con la neuropatia che tra quelli senza neuropatia, sebbene quelli con e senza neuropatia sperimentano sintomi simili.
Circa il 60-70% delle persone con diabete hanno una qualche forma di danno da mite o grave al sistema nervoso, che si può in parte spiegare in quanto la displasia di basso grado esofageo è due volte più probabile in individui con diabete rispetto a quelli senza diabete. Inoltre il reflusso sia asintomatico che sintomatico è più prevalente in individui con diabete rispetto a quelli senza diabete.
Allo stesso modo, il diabete di tipo 2 è dimostrato essere un fattore di rischio per il reflusso esofageo sintomatico. Tra le persone con diabete, il 40,7% sperimenta reflusso sintomatico, e il 70% di coloro che utilizzano farmaci antidiabetici orali (metformina). Così, è probabile che milioni di individui siano in trattamento contemporaneo con farmaci per la gestione della glicemia e del reflusso. Pertanto, è importante valutare le interazioni farmacologiche e le sequele cliniche che possono verificarsi con questo particolare scenario di politerapia.
Questo articolo affronta la potenziale deplezione della vitamina B12 indotta dall’uso concomitante di metformina e farmaci acido-soppressori e di come possano contribuire alla neuropatia tra persone con diabete.
Sia la monoterapia con metformina, che una terapia con un Antagonista dei recettori H2, o un Inibitore di pompa protonica può esaurire la vitamina B12. In un recente studio, il 22,2% degli individui non diabetici erano carenti in B12, un’incidenza che non differisce statisticamente da quella degli studi con gruppi sperimentali sotto metformina (21,9%) o utilizzatori di inibitori di pompa protonica (25,6%) (PPI).
Tuttavia, una differenza significativa è stato trovata tra i soggetti di controllo e il 34,2% degli utilizzatori in contemporanea di metformina e PPI che erano carenti in B12. Questo studio supporta l’idea che la terapia concomitante ha un effetto additivo. La metformina e i farmaci antiacidi è dimostrato che esauriscano la B12 autonomamente ed hanno un effetto aggravante se usati contemporaneamente, è importante riconoscere il potenziale di sviluppo della neuropatia in questo scenario politerapico.
I farmacisti, i medici, e i pazienti devono essere consapevoli del potenziale indotto dall’esaurimento della B12 e il potenziale di rischio di sviluppo di neuropatia. Questa consapevolezza è particolarmente importante perché la metformina e i farmaci antiacidi sono comunemente utilizzati nella popolazione diabetica, che ha pure una elevata prevalenza di neuropatia. Pertanto, quella che è generalmente considerata come la neuropatia “diabetica” può essere, almeno in parte, indotta dall’uso concomitante di questi farmaci.
Allucinante… La coperta è troppo corta…
Riferimento:
Clinical Diabetes April 2015 vol. 33 no. 2 90-95
Metformin With Either Histamine H2-ReceptorAntagonists or Proton Pump Inhibitors: A Polypharmacy Recipe for Neuropathy via Vitamin B12 Depletion
Matthew J. Zdilla
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