Ispirato da un post su Facebook del prof. Pedro Carrera Bastos
Adattamento: Angelo
Molti nutrizionisti e dietisti attribuiscono la leggendaria longevità e salute degli abitanti di Okinawa al consumo di cereali integrali.
In realtà così non è. Infatti dal grafico allegato si nota che i cereali erano inesistenti prima della fine della seconda guerra mondiale ed era invece era alto il consumo della patata dolce (yam). I cereali sono stati introdotti da una sessantina di anni e comunque il loro consumo è assolutamente marginale:
- sotto il 20% delle calorie totali per il riso e
- sotto il 10% per il pane
Parliamo di consumi nettamente inferiori rispetto alle popolazioni occidentali, oltre al fatto che il riso si presume essere un cereale meno dannoso.
All’epocale convegno di Verona dello scorso aprile (una sintesi) il prof. Scapagnini, che ha studiato seriamente la popolazione di Okinawa, ha detto chiaramente che la loro longevità è dovuta a:
- Dieta ipocalorica
- Cibi ricchi di nutrienti
- Fitonutrienti
- Carboidrati a basso impatto glicemico
- Cibi ricchi in sostanze antinfiammatorie naturali
Riferimenti:
1. Rosenbaum MW, Willcox BJ, Willcox DC, Suzuki M. Okinawa: A Naturally Calorie Restricted Population. In: Calorie Restriction, Aging and Longevity. Dordrecht: Springer Netherlands; 2010. pp. 43–53.
2. Sho H. History and characteristics of Okinawan longevity food. Asia Pac J Clin Nutr. 2001;10(2):159–64.
http://www.okicent.org/index.html