Adattamento: Angelo
Questo non è un vero e proprio articolo ma una serie di copia ed incolla con delle considerazioni a tergo. Copia ed incolla che vogliono fare una sana ma triste ironia sullo stato penoso in cui versa il nostro SSN.
Primo copia ed incolla dal sito della Società Italiana Scienze Farmaceutiche: qui
Per tutelare la salute del cittadino, la Società Italiana di Scienze Farmaceutiche (SISF) ha redatto la Carta del Farmaco, il vademecum per un uso più responsabile, consapevole e appropriato del bene farmaco: dieci semplici regole che ogni cittadino dovrebbe conoscere per un uso corretto del farmaco, più cinque domande fondamentali che è necessario rivolgere al farmacista per tutelare la propria salute.
La Carta del Farmaco è patrocinata dalla Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (FOFI), dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e dalla Federazione Nazionale Ordini Medici Chirurghi e Odontoiatri (FNOMCEO). (ndr. e sti cazzi!)
Bè, sinceramente davvero encomiabile, peccato che io questa carta non l’abbia mai vista finora e l’abbia scoperta per caso grazie ad un amico ad un incontro…
Ecco a voi la preziosa Carta del Farmaco
Ma leggiamo il punto X.
IL FARMACO:
“non ha mai lo scopo di sostituirsi a corrette abitudini di vita: non ha senso ricorrere a un farmaco se poi si adottano comportamenti sbagliati, regimi alimentari scorretti o si trascura l’attività fisica. È sbagliato pensare che esiste sempre un farmaco adatto a risolvere i nostri problemi; bisogna invece sforzarsi di capire qual è il modo per conservarsi in buona salute e quali possono essere le cause dei nostri malesseri, con l’aiuto del medico e del farmacista.
A quasi tutti capita, prima o poi, di dover prendere una compressa, magari per combattere un sintomo che può apparire banale. Non facciamolo a cuor leggero: il farmaco non è mai un prodotto neutro ed è bene assumerlo con prudenza: un semplice antistaminico preso per combattere i fastidiosi sintomi di un’allergia, ad esempio, può provocare stati di pesante sonnolenza che, se dovessimo metterci in viaggio guidando una macchina, ci esporrebbero a gravi rischi. Bisogna stare attenti soprattutto quando si segue già una terapia con altri farmaci, come spesso accade agli anziani e ai malati cronici: le medicine, come le persone, possono anche non andare d’accordo tra loro e le conseguenze di un’eventuale interazione possono talvolta essere gravi o fatali. Ecco perché, quando ci rechiamo in farmacia, dobbiamo sempre preoccuparci di rivolgere qualche semplice ma importante domanda al nostro farmacista: lui sarà lieto di rispondere, perché questo è il senso della sua professione, e noi potremo assumere più tranquillamente il nostro farmaco, impiegandolo al meglio e senza rischi. E, magari, risparmiando anche qualcosa“
Mi sorgono alcune domande:
- come mai questa carta, che sicuramente ha avuto un costo pubblico, quindi redatta con i nostri soldi delle tasse, non è stata divulgata a dovere?
- la conoscono davvero i farmacisti? Il mio no, ad alcuni di loro l’ho chiesto.
- e se, metti caso la dovessero conoscere, la applicano?
- questi ultimi saprebbero suggerire stili di vita ed alimentari atti a sostituire, nell’eventualità, i farmaci?
- i medici (l’hanno scritta anche loro) la conoscono? Applicano questi principi? Saprebbero suggerire stili di vita ed alimentari atti a sostituire, nell’eventualità, i farmaci?
- e così via dicendo…
Non so a voi ma a me il medico di base o il farmacista non ha mai detto (probabilmente neanche mai pensato queste cose)…
Questa carta sembra davvero una presa per i fondelli, una contraddizione in termini…
Facciamo una prova: chiediamo tutti ai nostri medici e farmacisti se conoscono la “carta del farmaco” e se la applicano… Magari stampiamone qualche copia e regaliamola…
Buona giornata!