Corretta esposizione al sole: i benefici per la salute sono nettamente superiori agli eventuali rischi

Scritto da Angelo

Categorie: Pillole | Salute

27 Maggio 2015

Adattamento: Angelo

sole

Emergenti prove scientifica sostengono fortemente il ruolo benefico della vitamina D nel ridurre il rischio di incidenza e mortalità per molte malattie croniche e infettive. Lo studio che vi presentiamo ha stimato gli aumenti dei tassi di mortalità del melanoma e del non-melanoma nel cancro della pelle e la diminuizione nei tassi di mortalità delle malattie croniche e infettive negli Stati Uniti con l’ottica di esporsi al sole al fine di ottenere circa un raddoppio dei livelli di vitamina D (25-idrossivitamina) da 16 ng / mL per i neri americani e 25 ng/mL per gli americani bianchi a 45 ng/mL. I vantaggi principali si verificano con una riduzione nei tassi di incidenza nel cancro e per le malattie cardiovascolari. Tuttavia il ricercatore sottolinea che qualche migliaio di morti all’anno potrebbero aversi per il melanoma e il cancro della pelle (12.000/anno), il tasso di mortalità prematura evitato però potrebbe essere vicino a 400.000 persone/anno, con la maggior parte dei decessi evitati in anzianità. Anche le fonti orali di vitamina D potrebbero essere un’alternativa quando gli UVB non sono disponibili.

Le politiche sulla salute pubblica non raccomandano ancora i 3.000-4.000 UI/die richiesti per aumentare i livelli sierici di 25-idrossivitamina D ai valori ottimali per la salute. Questo potrebbe essere anche ottenuto fortificando i cibi. Fino ad allora, un moderato irraggiamento solare rimane importante, ed i benefici per la salute superano notevolmente i rischi.

Le politiche di sanità pubblica in materia di irradiazione solare UV e/o la supplementazione di vitamina D hanno oscillato su e giù come un pendolo. Negli anni 1920 e 1930, le politiche sanitarie pubbliche sostenevano la corretta esposizione ma, a partire dagli anni 1970 e 1980, le preoccupazioni per quanto riguarda il rischio di cancro della pelle hanno sconsigliato l’esposizione. L’attuale evidenza scientifica dei benefici per la salute della vitamina D stanno spingendo il pendolo di nuovo verso l’alto.

Sembra infine opportuno ribadire una dichiarazione di Jörg Reichrath: “le raccomandazioni sulle protezioni solari devono comunque garantire una sintesi adeguata della vitamina D, proteggendo in questo modo le persone contro gli effetti negativi della protezione solare rigorosa (ndr. si riferisce all’uso scriteriato di creme schermanti) senza aumentare significativamente il rischio di sviluppare il cancro della pelle indotto dai raggi UV“.

Per chi volesse approfondire, sotto trova il link con l’articolo completo.

Riferimenti:
Dermatoendocrinol. 2009 Jul-Aug; 1(4): 207–214.
In defense of the sun
An estimate of changes in mortality rates in the United States if mean serum 25-hydroxyvitamin D levels were raised to 45 ng/mL by solar ultraviolet-B irradiance
William B Grant
Link: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2835876/

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