Adattamento: Angelo.
Il parassita della Toxoplasmosi è stato scoperto da scienziati nordafricani e brasiliani circa 100 anni fa. Il parassita sarebbe in grado di infettare tutti gli animali a sangue caldo, tra cui gli esseri umani. Questo lo rende uno dei parassiti di maggior diffusione in tutto il mondo. Il potenziale patogeno di T. gondii è stato riconosciuto nel 1920 e 1930, in bambini congenitamente infetti che presentano la classica triade di sintomi: idrocefalo, retinocoroiditi ed encefalite. Inoltre, la toxoplasmosi si associa a grave infiammazione intraoculare. Nel 1980, la toxoplasmosi era una delle principali cause di morte nei pazienti con sindrome da immunodeficienza acquisita, il che evidenzia l’importanza del sistema immunitario nel controllo dell’infezione. La toxoplamosi è anche una delle principali cause di aborto in pecore in Nuova Zelanda nel 1950, il che ha sollevato domande su possibili nuove vie di trasmissione per il parassita. La scoperta del gatto come ospite nel 1960 è stata di estrema importanza in quanto ha contribuito a completare la nostra comprensione del ciclo di vita del parassita, e la fase di oocisti del T. gondii sparso nelle feci di gatti infetti è risultato essere un importante fonte di infezione per molti ospiti intermedi e ha contribuito a spiegare l’infezione negli animali erbivori e persone che fanno diete vegetariane. Inoltre, questa fase del parassita era molto resistente e sopravviverebbe nell’ambiente, a seconda delle condizioni climatiche, fino a 12-18 mesi. La conoscenza del ciclo di vita del parassita, le vie di trasmissione, i gruppi a rischio e la risposta immunitaria ha aiutato nello sviluppo di strategie per il controllo della malattia, ridurre la trasmissione del parassita e limitare l’inquinamento ambientale.
Riferimento:
Zoonoses Public Health. 2010 Feb;57(1):1-7. doi: 10.1111/j.1863-2378.2009.01276.x. Epub 2009 Sep 10.
A brief history and overview of Toxoplasma gondii.
Innes EA.
