L’ipotesi sovrana di alcuni leader della “controinformazione dissidente” è quella che il presunto mRNA, contenuto nei sieri magici inoculati a milioni di persone in tutto il pianeta, sia in grado di modificare il genoma umano, il DNA!
Analizziamo la prospettiva del celebre dottor McCullough e di altri suoi colleghi [1]:
“L’integrazione del codice genetico dei virus a RNA nel DNA dell’ospite, un tempo ritenuta un fenomeno raro o addirittura impossibile, è ora riconosciuta come probabile. Il meccanismo di inserimento mediato dal Long Interspersed Nuclear Element (LINE)-1 implica che molti RNA virali (oltre a quelli retrovirali) possono essere trascritti inversamente e quindi incorporati in modo stabile nel DNA.”
Come andiamo dicendo da più di 2 anni, grazie al favoloso lavoro di Stefan Lanka, Tom Cowan, Andrew Kaufman, Mark e Samantha Bailey e molti altri (guardate sul nostro sito, sul canale Telegram e leggete “Il Mito del contagio” e “Breaking the Spell”), abbiamo compreso che la virologia è la più grande truffa dell’umanità che non rispetta i canoni del metodo scientifico.
Quindi, come facciamo a distinguere il materiale genetico di un’entità di cui non si è mai dimostrata l’esistenza a causa del mancato isolamento secondo i crismi del metodo scientifico dal materiale genetico umano, dal momento che viene prodotta una grande quantità di RNA come risposta a una pletora stress ambientali? Inoltre, il DNA, millantato come monolitico e predittivo, è a sua volta mutevole e probabilmente deputato ad espletare altre funzioni rispetto a quelle proposte dai genetisti fino ad ora… [2] Se nessuno dimostra l’esistenza dei virus, tutto il discorso perde immediatamente il senso logico, e i ragionamenti circolari non possono tenere in piedi il castello di carte agli occhi di chi ha una vera visione d’insieme. Qui si parla di presunti meccanismi viziati da bias cognitivi che abbracciano ciecamente l’ipotesi virale invece di metterla in discussione secondo la definizione stessa di Scienza con la S maiuscola.
“È stata descritta la ricombinazione tra RNA esogeno non retrovirale e sequenze retrovirali endogene che porta alla trascrizione inversa e infine all’integrazione del cDNA risultante nel genoma dell’ospite.”
Come si può riconoscere il presunto RNA esogeno ed endogeno se non vengono isolati e distinti inequivocabilmente? E se il materiale genetico presuntamente “esogeno” fosse in realtà endogeno, e quindi già parte dell’ospite?
“Dati recenti dimostrano che le sequenze di RNA del SARS-CoV-2 possono essere trascritte in DNA e integrate attivamente nel genoma delle cellule umane colpite, con la mediazione di retrotrasposoni.”
Ancora, se nessuno ha mai isolato il presunto patogeno, come si può dire che le sequenze di RNA vengono trascritte nel DNA?
“In alcuni campioni di pazienti infetti da SARS-CoV-2, è stata dimostrata l’integrazione di un’ampia frazione di sequenze di SARS-CoV-2 e la conseguente generazione di trascritti chimerici di SARS-CoV-2 umani.”
Il solito trucchetto dei test PCR farlocchi, ecc. ecc. di cui parliamo da due anni sul nostro canale Telegram. Se nessuno ha isolato il presunto virus, non esiste una vera sequenza del SARS-CoV-2, che rimane una supercazzola creata a computer. Successivamente, i primers prodotti in base a questa sequenza immaginaria, possono pescare materiale genetico a caso prodotto endogenamente. Il trucco qui è ancora più palese, perché se la fantomatica sequenza mischia pezzi di origine umana, e conseguentemente i primers sono progettati per “pescare” pezzi di RNA creati a partire dalla libreria informatica, ecco trovata la connessione più logica: i test trovano sequenze prodotte dal nostro corpo come risposta ad insulti ambientali, ed ecco che i ricercatori acclamano la fantomatica “trascrizione”.
“In questa rassegna viene esplorato il ruolo potenziale degli elementi genetici mobili nell’eziopatogenesi di malattie neurologiche, cardiovascolari, immunologiche e oncologiche e le possibilità di interferenza del DNA umano da parte dell’infezione da SARS-CoV-2 e della vaccinazione. Le vulnerabili cellule germinali, le cellule tumorali e i neuroni possono presumibilmente essere tutti bersagli di un’integrazione anomala dell’mRNA, soprattutto nelle cellule senescenti e che mostrano una maggiore attività di LINE-1 rispetto a quelle più giovani.”
PROBLEMA 1: La presunta “infezione” si basa su un test farlocco che a sua volta si basa su una sequenza creata a computer da zero, senza avere alcun isolamento virale reale a disposizione (con la stessa ammissione del padre del test, Christian Drosten e i suoi “compagni di merende” [3], “dipendenti” proprio di “zio Billo” guarda caso), quindi esistente unicamente nella mente delle virostar. Perciò, nulla si può dire sul nesso di causalità tra la presunta creatura mitologica e l’enorme set dei sintomi legati a questa fantomatica “infezione” (dalla cacarella alla tromboembolia passando per il naso che cola).
PROBLEMA 2: Il dottor Stefano Scoglio, nel suo libro “Apandemia”. Dalla falsa scienza alla più grande truffa della storia”, esaminando la letteratura scientifica a riguardo (proprio proveniente dalla casa farmaceutica produttrice del siero), dimostra in modo molto convincente che il presunto RNA sarebbe impossibilitato nel raggiungere i nuclei cellulari.
PROBLEMA 3: Questo loop vizioso continua ad alimentare il terrore dei virus di cui nessuno ha mai provato l’esistenza come entità patogene, e indirizzare le risorse verso meccanismi non realistici, mentre nessuna delle voci “alternative”, a parte La Quinta Columna, parla del grafene.
Secondo quanto emerso dalle analisi di alcuni medici, biologi, chimici, ecc, e brillantemente spiegato da Ricardo Delgado, pare che probabilmente non vi sia nemmeno RNA nel siero, ma solamente ossido di grafene, nanotubi di carbonio e altro materiale biotecnologico autoassemblante.
Poi potrebbe anche essere possibile (ormai non ci stupiamo più di niente) che sia stato usato un campione contenente RNA per gli studi (che sono comunque autoreferenziali e condotti dalle case farmaceutiche produttrici stesse… a proposito, non vi sentite sciocchi a credere al giudizio di un vino dato dall’oste?) mentre i lotti di produzione contengano solo ossido di grafene e altre porcherie, come emerso dalle analisi di laboratorio di vari ricercatori nel mondo (Spagna, Inghilterra, Nuova Zelanda, ecc…).
PROBLEMA 4: Anche se l’mRNA raggiungesse qualche nucleo cellulare, non potrebbe in ogni modo cambiare l’intero patrimonio genetico umano, e probabilmente le cellule “impazzite” andrebbero in apoptosi. Il corpo ha ottimi meccanismi di feedback.
“L’mRNA che codifica per la glicoproteina spike della SARS-CoV-2 nei vaccini è stato accuratamente progettato per aumentare la stabilità e l’efficienza della traduzione della proteina spike, evitando così le normali vie di degradazione dell’mRNA.”
Nessuno studio ha mai dimostrato che il siero faccia produrre la fantomatica proteina “spike”… Come dice il dottor Cowan, questa sarebbe la prima prova che l’FDA e tutti gli enti mondiali avrebbero dovuto richiedere ai produttori, come è logico che sia… Di una palesità disarmante.
“Ciò potrebbe aumentare il potenziale di integrazione genomica. Se ciò dovesse accadere, le conseguenze previste comporterebbero seri rischi potenziali per la salute umana che devono essere chiariti. Conclusioni: Sono urgentemente necessarie ulteriori valutazioni della tossicità per quantificare la potenziale comparsa di interferenze con i processi canonici del DNA che potrebbero avere un impatto negativo sulla popolazione vaccinata con mRNA.”
Questo sarà difficilmente dimostrabile, e porterà ad inutili battaglie legali mentre un gregge di beoti avrà già fatto il cinquantesimo “booster” in nome della scienzahhh.
Se invece si fermerà la follia dell’ipotesi virale e tutti gli annessi, la necessità di inoculare qualsiasi cosa per proteggersi da un’entità immaginaria (come un unicorno), si scioglierà come neve al sole.
Facilissimo, veloce e indolore, perché complicarsi la vita?
Lo studio va avanti con l’ipotesi di prioni e altre cose di cui abbiamo già discusso… Si spacca l’atomo ma si lascia scappare l’elefante.
Consigliamo di seguire la Quinta Columna, il dottor Lanka, Cowan, i coniugi Bailey, ecc… e rimaniamo ovviamente aperti a cambiare idea a fronte di evidenze reali e validate dai crismi del vero metodo scientifico e non mere ipotesi.
IL MITO DEL CONTAGIO. Ultime copie, poi non andrà più in ristampa.
IL MITO DEL CONTAGIO – S. FALLON – T. COWAN (T.R.U. Edizioni)