Gli psicobiotici: come problemi di salute mentale potranno essere trattati col cibo o integratori.
Traduzione: Angelo
Nel futuro non troppo lontano, questioni di salute mentale, tra cui ansia, depressione e stress cronico, potrebbero essere trattati prendendo un rimedio che mira alla modifica del microbioma.
Esiste una nuova area della ricerca scientifica che si sta sviluppando molto velocemente. Si focalizza sul modo in cui il microbiolo intestinale (le colonie di batteri che vivono nel tratto digestivo umano) influenza la neurochimica, in particolare l’umore e le emozioni.
Gli scienziati hanno recentemente scoperto che i batteri presenti nei nostri intestini potrebbero influenzare il nostro modo di pensare e sentire e hanno coniato il termine “psicobiotici” per descrivere un tipo di probiotici (batteri buoni contenuti nel cibo o integratori) che influenzano in modo specifico lo stato psicologico di una persona.
Si è pensato a lungo che l’asse del cervello (i due sono collegati principalmente attraverso una parte del sistema nervoso parasimpatico chiamato nervo vagus) per lo più coinvolti il cervello mandando indicazioni verso l’intestino.
Ma la ricerca sul sistema secondario del cervello o del sistema nervoso intestinale ha rivelato che l’intestino sembra inviare altrettante informazioni al cervello.
Gli studi sui roditori hanno rivelato risultati preliminari ma promettenti. Infatti se ingeriscono quantità adeguate di psicobiotici sono in grado di produrre e trasportare al cervello sostanze neuroattive come l’acido gamma-aminobutirrico e la serotonina, che agiscono potentemente sull’umore.
Gli autori parlano anche di alcune ricerche su umani su piccola scala con pazienti già comunque in salute che hanno restituito segnali molto positivi.
L’origine molecolare dei disturbi alimentari potrebbe trovarsi nel microbioma intestinale…
Nei pazienti con malattie mentali e con sindrome da intestino irritabile, sono stati riportati benefici per un certo numero di organismi tra cui Bifidobacterium infantis.
Tali benefici possono essere correlati alle azioni antiinfiammatorie di determinate sostanze psicobiotiche.
Uno studio di Università di Cambridge ha trovato che le persone che avevano ricevuto un probiotico per 30 giorni hanno riportato una riduzione di casi di stati d’animo negativi.
C’è ancora molto che non è conosciuto circa il rapporto cervello-intestino – quali probiotici specifici potrebbero alleviare la depressione e l’ansia e quale possa essere il dosaggio necessario.
Nell’attesa, raccomandiamo di assumere sostanze prebiotiche, cibi che supportano e incoraggiano la crescita dei probiotici.
Gli alimenti ricchi di prebiotici e di amido resistente saranno particolarmente utili per aiutare i probiotici ed i batteri buoni a moltiplicarsi.
La farina di banana verde, ricca di amido resistente, contiene anche il 5HTP che è un precursore della serotonina, un ormone che stimola l’umore.
Alcune altre fonti ricche di prebiotici e fecole resistenti sono la radice di cicoria, il carciofo di Gerusalemme, le cipolle e l’aglio…
Altro importante aspetto è rimuovere dalla dieta gli alimenti ricchi di carboidrati raffinati e gli zuccheri aggiunti, così come i grassi trans ed i dolcificanti artificiali.
RIFERIMENTO:
Neuropsychiatric Disease and Treatment
Psychobiotics and the gut–brain axis: in the pursuit of happiness
Autori Vari
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