Gli inibitori di pompa protonica, tra i farmaci più utilizzati in assoluto globalmente, sono associati ad innumerevoli e pesanti effetti collaterali.
Adattamento: Angelo
Gli inibitori della pompa protonica (PPI) sono tra i farmaci più prescritti negli Stati Uniti da decenni. Ciò è dovuto in gran parte a due usi molto comuni:
- trattamento della dispepsia e
- la prevenzione del sanguinamento gastrointestinale nei pazienti che già seguono terapia antiaggregante.
Il tutto condito dalla convinzione comune che i PPI abbiano pochi effetti collaterali.
Tuttavia, l’evidenza crescente, dimostra che i PPI sono associati con una serie di effetti collaterali oltre ad essere prescrtitti anche quando non servirebbero Questo problema è stato già evidenziato in un rapporto pubblicato su Jama Internal Medicine (ndr. un prestigioso ed affidabile giornale scientifico) nel 2010 e, da allora, ulteriori elementi di prova degli effetti negativi del PPI si sono andati accumulando.
In questo recente numero di Jama Internal Medicine, si aggiunge la malattia renale cronica per la lista dei possibili danni del PPI.
Gli altri effetti collaterali documentati in letteratura sono:
- malattie renali acute e croniche come già detto
- fratture
- ipomagnesemia,
- infezioni da Clostridium difficile
- polmonite
- rischio cardiovascolare
Riferimento:
Jama Internal Medicine (Editoriale) 11/1/2016
Adverse Effects Associated With Proton Pump Inhibitors
Adam Jacob Schoenfeld, MD; Deborah Grady, MD
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