Traduzione ed adattamento: Angelo.
Le diete moderne sono centrali nella patogenesi di numerose malattie cosiddette “occidentali” come l’obesità ed il diabete.
I ricercatori, protagonisti di questo interessante studio di recentissima pubblicazione, hanno voluto verificare se una dieta simile a quella consumata dai nostri antenati cacciatori-raccoglitori pre-agricoli (la cosiddetta dieta ‘paleolitica’) potesse regalare benefici, in termini di salute, a soggetti già diabetici.
Un gruppo di 14 soggetti diabetici è stato sottoposto ad una dieta “paleo” comprendente carne magra, frutta, verdura e frutta secca e senza sale aggiunto; un gruppo di 10 soggetti, invece, ha seguito una dieta non “Paleolitica” in linea con le raccomandazioni della American Diabetes Association (ADA), comprendente prodotti alimentari come cereali, latticini o legumi, sale moderato, basso contenuto di grassi da latticini, cereali integrali e legumi. Il tutto per appena 2 settimane. I ricercatori, durante il trial, hanno monitorato i seguenti parametri metabolici e fisiologici:
pressione arteriosa media; gli elettroliti nelle urine; l’emoglobina A1c e la fruttosamina; l’ insulino-resistenza ed i lipidi.
Entrambi i gruppi hanno avuto miglioramenti nei parametri metabolici, ma il gruppo in dieta Paleo ha avuto maggiori benefici nel controllo dei livelli di lipidi e del glucosio. Inoltre, con la dieta Paleo, la maggior parte dei soggetti insulino-resistenti ha avuto un miglioramento significativo della sensibilità all’insulina (r = 0,40, p = 0,02), e tale effetto NON è stato osservato nella maggior parte dei soggetti insulino-resistenti che seguivano la dieta ADA (r = 0.39, P = 0,3).
I ricercatori hanno così concluso: il consumo, anche a breve termine, di una dieta di tipo paleolitico migliora il controllo del glucosio e dei profili lipidici nelle persone con diabete di tipo 2 rispetto ad una dieta convenzionale standard per diabetici contenente l’assunzione di sale moderata, prodotti lattiero-caseari a basso contenuto di grassi, cereali integrali e legumi.
(ndr. Cosa è il parametro p di significatività? Il valore p indica il minimo livello di significatività per il quale l’ipotesi nulla viene rifiutata. Ovvero l’ipotesi viene rifiutata se il test fornisce un valore p inferiore al livello di significatività del test, e viene accettata altrimenti. Una serie di dati viene detta statisticamente significativa se il suo valore p è minore o uguale a 0,05, ovvero il 5%)
Riferimento:
Eur J Clin Nutr. 2015 Apr 1. doi: 10.1038/ejcn.2015.39
Metabolic and physiologic effects from consuming a hunter-gatherer (Paleolithic)-type diet in type 2 diabetes.
Masharani U, Sherchan P, Schloetter M, Stratford S, Xiao A, Sebastian A, Nolte Kennedy M, Frassetto L.
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