FOTOBIOMODULAZIONE PER TIROIDITE DI HASHIMOTO

Scritto da Angelo

Categorie: Salute

22 Gennaio 2022

La tiroidite di Hashimoto è una malattia autoimmune organo-specifica mediata dalle cellule B e T.

Non esiste alcun trattamento per il meccanismo patologico sottostante e una volta diagnosticata, normalmente i medici prescrivono un trattamento a lungo termine con levotiroxina (LT4).

Evvai di Eutirox…

350 pazienti affetti da Hashimoto, sono stati arruolati e divisi in due gruppi: il primo gruppo ha ricevuto i trattamenti con la luce (fotobiomodulazione) e un’integrazione di vitamina D (sarebbe stato eccezionale verificare la fototerapia che è infinitamente più efficace e a zero effetti collaterali), ferro e selenio, mentre il secondo gruppo solo l’integrazione.

VITAMINA D ORALE O CON L’ESPOSIZIONE AGLI UVB?

La fotobiomodulazione si è rivelata molto efficace nell’incrementare il rapporto T3/T4 e diminuire i livelli di anticorpi antiperossidasi tiroidea TPO Ab e i dosaggi settimanali di LT4.

Udite udite: i livelli di TPO Ab erano molto più bassi nel primo gruppo e la terapia con la luce si è rivelata 70 volte più efficace nell’incrementare il rapporto T3/T4 e 15 volte più efficace nel diminuire i dosaggi li LT4 rispetto alla solita integrazione.

I risultati sono incoraggianti e le proprietà anti-infiammatorie della fotobiomodulazione sono largamente responsabili per questi miglioramenti.

Del resto, tutte le malattie della civilizzazione hanno l’infiammazione come denominatore comune.

TAKE HOME

• L’integrazione che vi spaccia il vostro guru dal triplo mento non serve a nulla (il gruppo 2 ha avuto risultati a dir poco ridicoli), anzi: la vitamina D, come ben spiegato nel best seller “Vitamina D”, può avere effetti a lungo termine devastanti.

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Sarebbe stato curioso avere un altro gruppo con solo la fotobiomodulazione… Di sicuro, a lungo termine, i risultati migliori si hanno se si evita di imbottirsi di veleno per topi (la vitamina D a pasticche).

• La fotobiomodulazione, riducendo i livelli di infiammazione, tramite la strutturazione dell’acqua biologica, agisce direttamente alla radice del problema invece di cercare pateticamente di sopprimere i sintomi, che sono nient’altro che il tentativo del corpo di guarire.
Per la medicina mainstream, e ultimamente anche per quella funzioAnale, l’unica cosa importante è spegnere la “spia” relativa all’anomalia del motore invece di ripararlo.

• Invece di imbottirvi di integratori ed ormoni a go-go, i vari guru farebbero meglio ad utilizzare la luce rossa e infrarossa adiuvando trattamenti veramente volti ad andare alla radice del problema.

Invece di parlare a vanvera facendo figure a dir poco BARBINE, alcuni medici/dentisti dovrebbero quanto meno sfogliare le circa 7000 pubblicazioni scientifiche relative alla fotobiomodulazione ed alla LLLT che hanno riferito TUTTE effetti salutistici impressionanti in una serie di condizioni di salute anche importanti, molte delle quali riportate in questo blog.

Ricordiamo che la fotobiomodulazione a LED e recentemente quella LASER di basso livello, sono trattamenti assolutamente privi di alcun effetto collaterale e possono essere inserite in qualsiasi altro trattamento medico senza interferire con questo, anzi potenziandolo. All’occorrenza anche diminuendo i dosaggi dei farmaci, sempre sotto stretto consiglio del vostro specialista.

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RIFERIMENTO:

https://www.liebertpub.com/doi/10.1089/photob.2019.4740

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