Le infiammazioni vaginali, che come tutte le problematiche moderne sono causate dai mismatch evolutivi a noi ben noti, nei quali siamo immersi h24 (cibo spazzatura, ritmi circadiani distrutti, mancanza di esposizione al sole, luci artificiali, ecc..) sono sempre più diffuse e difficili da trattare con gli approcci farmacologici.
Quando si parla di “infezioni”, occorre fare una doverosa premessa.
Teniamo a ricordare che secondo la teoria del terreno, non sono altro che un’alterazione dell’ecosistema microbico derivante dalla “coltivazione” di un terreno insalubre.
La sovracrescita di un microrganismo è quindi un marker che riflette una condizione problematica dei tessuti (cioè è una conseguenza e non la causa); in realtà sono i metaboliti prodotti ad alimentare il loop infiammatorio piuttosto che il fenotipo batterico o fungino.
Detto questo, si può agire sia sulla loro riduzione, che si traduce in benefici immediati, sia sul ripristino del “terreno”, che determina gli effetti a lungo termine. Gli approcci standard tramite antibiotici e altri farmaci, invece, si concentrano solamente sulla prima variabile, ignorando il fatto che se il terreno rimane insalubre, una volta terminata la terapia le cose tornano esattamente come prima.
Si hanno infatti benefici derivanti dalla riduzione temporanea dei metaboliti pro-infiammatori, ma al termine della terapia, nella maggior parte dei casi, la situazione ritorna alle condizioni di partenza: l’ecosistema microbico si riassesta verso il profilo pre-trattamento, e si possono addirittura coltivare specie resistenti a causa della pressione selettiva indotta dai farmaci (antibiotico resistenza docet).
Ma allora come si può fare ad agire sull’ecosistema microbico e sulla salute dei tessuti contemporaneamente?
La terapia della luce sta ottenendo ottimi risultati su tutti i tessuti del corpo, e gli studi sono molto incoraggianti anche per la salute vaginale.
Candida e infezioni batteriche
La candidosi vaginale è una problematica che colpisce migliaia di donne in età fertile, caratterizzata dalla sovracrescita del fungo Candida albicans.
È considerata la seconda infezione più comune, dopo la vaginosi batterica.
La candidosi viene trattata con dei farmaci antifungini azolici, per via topica o orale.
Tuttavia, questi possono avere effetti collaterali importanti e il loro utilizzo cronico può provocare resistenza al principio attivo.
La terapia fotodinamica si è rivelata molto efficace non solo per la riduzione diretta del fungo e la distruzione di eventuali biofilm (tramite ossidazione del materiale proteico e degli acidi nucleici), ma anche sulla significativa riduzione dell’infiammazione dei tessuti (sono bastate solo due sessioni in un modello murino di vaginite), agendo quindi sul “terreno”.
La combinazione tra luce blu e luce rossa/infrarossa è molto efficace in quanto unisce gli effetti antimicrobici e quelli antinfiammatori.
La vaginosi batterica è rappresentata da uno squilibrio dell’ecosistema microbico nella vagina e nella mucosa che la riveste.
In particolare, si viene a determinare uno squilibrio dei microrganismi che costituiscono la cosiddetta flora saprofita o microbiota vaginale che, in condizioni fisiologiche, popolano e difendono l’ambiente vaginale stesso.
La vaginosi batterica può essere asintomatica fino al 50% dei casi. Quando presenti, i sintomi indicativi dell’infezione sono: prurito, bruciore intimo ed aumento delle perdite vaginali (secrezioni bianco-grigiastre omogenee, caratterizzate da cattivo odore paragonabile a quello del pesce).
Se non viene trattata adeguatamente, la vaginosi batterica può determinare complicanze ginecologiche.
Le terapie più utilizzate prevedono il metronidazolo e la clindamicina: anche qui si va solo a trattare la manifestazione ma non il “terreno”, e si possono selezionare specie resistenti agli antibiotici.
La combinazione tra luce blu e rossa, invece, è in grado di eliminare anche le specie antibiotico-resistenti (distruggendo anche i biofilms) e ridurre l’infiammazione dei tessuti, ripristinando l’omeostasi dell’ecosistema.
KALLISTO, il nuovo strumento ELIOSLAMP, unisce l’efficacia della luce blu a 465 nm e della luce rossa a 630 nm in uno chassis ergonomico, con un’interfaccia semplice da utilizzare.
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RIFERIMENTI:
https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S1572100014000490
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30945022/
https://www.liebertpub.com/doi/full/10.1089/photob.2019.4618
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/28364861/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3818004/
https://www.my-personaltrainer.it/farmaci-malattie/farmaci-vaginosi-batterica.html