A cura di Mario
I problemi cardiovascolari e i rischi cardiometabolici – compresi sindrome metabolica, infiammazione e obesità – potrebbero essere ridotti grazie a un’alimentazione più ricca di fibre. Questa è l’ipotesi sulla quale hanno lavorato Kya N. Grooms et al., confrontando dati relativi a più di 23.000 adulti statunitensi dal 1999 a 2010.
Dall’incrocio dei dati emerge una possibile influenza del quantitativo delle fibre sui rischi cardiometabolici, più forti con una dieta con pochissime fibre, e attenuati da un loro maggiore consumo. I ricercatori hanno concluso che sarebbero auspicabili interventi strategici per portare l’assunzione di fibre della popolazione ai livelli suggeriti dalle istituzioni sanitarie.
Riferimenti
Dietary Fiber Intake and Cardiometabolic Risks among US Adults, NHANES 1999-2010. Kya N. Grooms, BA, Mark J. Ommerborn, MPH, Do Quyen Pham, MPH, Luc Djoussé, MD, ScD, MPH, Cheryl R. Clark, MD, ScD
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