Dopo il successo del Mitochondrial Training, con la straordinaria collaborazione di una coppia d’eccezione, Luca Santilli e Manuela Dursi, abbiamo deciso di sviluppare una metodologia per il fitness in linea con i capisaldi fondamentali della teoria dell’evoluzione.
Non potevamo che chiamarlo “EVOLUTIONARY FITNESS”.
Di cosa si tratta?
La nostra idea è stata quella di elaborare un protocollo integrato multidisciplinare, in perfetta compliance con i patterns motori e metabolici più affini al percorso evolutivo dell’uomo in natura.
Milioni di anni di evoluzione hanno plasmato le nostre caratteristiche fisiologiche e metaboliche; il tempo trascorso dal passaggio da cacciatori-raccoglitori a stanziali-sedentari, rappresenta un battito di ciglia in termini evoluzionistici.
Inoltre, la tecnologia moderna, come dice in prof. Lieberman, ha provocato una dis-evoluzione del genere umano.
Ma allora, quale tipo di attività fisica rispetta maggiormente le nostre peculiarità biologiche?
Quali sono le caratteristiche del perfetto cacciatore?
Mente: concentrazione, intuizione, preparazione mentale allo sforzo fisico…
Corpo: esplosività, forza massimale, flessibilità
Spirito: fermezza, calma e sangue freddo
Abbiamo deciso di ideare un workout che rispecchiasse la fisiologia multidisciplinare e scarsamente specializzata dell’uomo, offrendo la possibilità di raggiungere un benessere e una performance psico-fisica superiore rispetto ai protocolli di allenamento tradizionali.
L’organizzazione si articola nelle seguenti parti essenziali:
- Esercizi a corpo libero
- Esercizi di potenza
- Esercizi di forza massimale
- Esercizi derivanti dalle arti marziali e tecniche meditative
- Corsa a bassissima intensità secondo il metodo mitochondrial training, oppure esercizi con i pesi a bassa intensità
Il metabolismo anaerobico lattacido verrà utilizzato solo in minima parte, in quanto può portare a meccanismi disbiotici e pro-infiammatori importanti se attivato in maniera consistente.
Quindi, si lavora principalmente sul metabolismo aerobico lipolitico e anaerobico alattacido.
Per enfatizzare l’attivazione di quest’ultimo, occorre che la serie allenante si protragga per un tempo limitato, lasciando sufficiente riposo tra le serie, in modo da permettere la completa ricarica di ATP e il recupero neuro-muscolare.
Inoltre, viene enfatizzato il lavoro posturale sul piede (fondamentale interfaccia con il terreno e attivatore delle più importanti catene cinetiche e del core), con esercizi mirati.
Le varie specialità sono svolte in giorni separati, in quanto occorre tenere conto della specificità degli stimoli e dei differenti tempi di recupero richiesti.
Perché abbinare la forza massimale a quella esplosiva?
Gli esercizi esplosivi determinano adattamenti motori e propriocettivi generali che si traducono in ottimi livelli di benessere e performance.
Ad esempio, i sollevamenti olimpici non hanno eguali nello sviluppo di velocità, flessibilità, coordinazione e mobilità.
Tuttavia, anche allenare la forza massimale e stimolare l’ipertrofia e l’iperplasia tramite carichi pesanti e ripetizioni necessariamente più “lente”, è importante per fornire uno stimolo a 360 gradi, che permette anche di avere un buon transfer generale sulle altre attività.
La relazione tra forza e velocità deriva dall’osservazione del lavoro delle fibre muscolari, che producono meno forza quando sono contratte velocemente.
Questo implica che anche l’intero muscolo non possa esercitare la massima forza nei gesti ad alta velocità, a causa della minor attivazione simultanea dei ponti actomiosinici.
Nei vari mesocicli, vengono enfatizzate peculiarità diverse, in termini di tempo delle ripetizioni e focalizzazione delle varie fasi (concentrica, isometrica ed eccentrica), in modo da offrire un lavoro ad ampio spettro senza penalizzare nessun aspetto.
Per la stimolazione mitocondriale, invece, si può optare per una seduta settimanale di corsa, oppure, se si vuole operare con i pesi, è interessante adottare un allenamento leggero con restrizione di flusso sanguigno.
Questa tecnica, offrendo uno stress metabolico superiore, ha la potenzialità di stimolare la biogenesi mitocondriale, permettendo al tempo stesso di limitare il volume di allenamento, riducendo fortemente la probabilità di incorrere in un overtraining sistemico.
Gli esercizi di arti marziali possono offrire un’opportunità per aumentare la flessibilità e riscaldare adeguatamente il corpo senza utilizzare lo stretching, controproducente se effettuato prima di una prestazione di forza che richiede una massima capacità contrattile.
Meglio privilegiare gli stili “interni”, come il tai chi, il baguazhang e lo xin ji quan, in quanto riequilibrano la postura del corpo fornendo uno stimolo complementare al lavoro con i pesi.
Nel riscaldamento vengono utilizzate tecniche respiratorie profonde e visualizzazioni che preparano il corpo al lavoro intenso, mentre il riscaldamento utilizza esercizi “posturali” che permettono di evitare infortuni e massimizzare il rendimento dei vari distretti muscolari.
Ovviamente, occorre considerare le caratteristiche generali che contraddistinguono la nostra specie, ma al tempo stesso definire i confini entro i quali operano le peculiarità individuali.
Solo tramite la personalizzazione, pertanto, si riesce a fornire un pacchetto veramente completo, definito sulla base degli obiettivi e alle caratteristiche personali.
Per questo, il programma definitivo, pur rispettando le linee guida generali, avrà ampi margini di personalizzazione e verrà costruito in modo “sartoriale” sul cliente.
Volete provare il programma in stile evoluzionistico che vi farà acquisire una forma fisica e una performance atletica al top?
Scriveteci in PVT per info…
RIFERIMENTI:
- Upper-body strength predicts hunting reputation and reproductive success in Hadza hunter–gatherers
Coren Lee Apicella - Organic fitness: physical activity consistent with our hunter-gatherer heritage. O’Keefe JH1, Vogel R, Lavie CJ, Cordain L.
- Daniel Lieberman – The story of the human body
- Exercise and gastrointestinal symptoms: running-induced changes in intestinal permeability and markers of gastrointestinal function in asymptomatic and symptomatic runners. Elisa Karhu, Richard A. Forsgård, Lauri Alanko, Henrik Alfthan, Pirkko Pussinen, Esa Hämäläinen and Riitta Korpela
- https://www.iwf.net/2017/12/22/health-benefits-olympic-weightlifting/
- Improved Maximum Strength, Vertical Jump and Sprint Performance after 8 Weeks of Jump Squat Training with Individualized Loads. Vanderka Marián, Longová Katarína, Olasz Dávid, Krčmár Matúš, and Walker Simon
- The Effect of a Combined High-Intensity Plyometric and Speed Training Program on the Running and Jumping Ability of Male Handball Players Monsef Cherif, MD, Mohamed Said, PhD,Sana Chaatani, PhD, Olfa Nejlaoui, PhD, Daghbaji Gomri, PhD, and Aouidet Abdallah, PhD
- https://www.baguazhang.it/ba-gua-zhang/