Editoriale di Angelo Rossiello: la categoria peggiore di medici, gli ignavi

Scritto da Angelo

Categorie: Salute

17 Giugno 2018

Seguo da qualche tempo questo fantastico medico inglese IL DR. ASEEM MALHOTRA.

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Sto gran ragazzo dalla faccia pulita, dopo essere stato alla comunità europea a chiedere “meno farmaci e più prevenzione con dieta e stili di vita“, scrive su facebook un post durissimo contro l’industria del farmaco, i medici collusi e la ricerca scientifica pilotata. I soldi hanno corrotto TUTTO, anche il significato stesso di medicina che dovrebbe fondamentalmente CURARE.

Il dr. Malhotra rivendica il giuramento di Ippocrate e si augura che i pazienti diventino più consapevoli. Esattamente uno degli scopi di questo blog. INFORMARE.
Ci vorrebbero tanti altri dr. Malhotra… Al mondo ed in Italia…
Ma le palle le hanno in pochi.

Leggiamo cosa dice di preciso:

Dear Friends,

I have just received a letter which to me CLEARLY exposes gross incompetence and collusion with industry at the very highest levels of government. These are industries that deliberately mislead and withhold information that results in millions of people being harmed on a daily basis. This is in complete contradiction to my responsibility as a doctor to my patients and scientific integrity . Over the past few years I’ve also realised that a much needed and necessary overhaul of healthcare will not happen by polite conversations behind closed doors but by raising awareness amongst the masses that commercial interests have corrupted every level of the system.

Why is healthcare failing?

REAL SCANDALS AT ROOT

1. Regulators fail to prevent misconduct by industry

2. Doctors, institutions and journals that have a responsibility to patients and scientific integrity collude with industry for financial gain

TRADUZIONE:

Cari amici,

Ho appena ricevuto una lettera che mi mostra CHIARAMENTE l’incompetenza e la collusione con l’industria ai più alti livelli di governo. Si tratta di industrie che deliberatamente fuorviano e trattengono informazioni che provocano danni a milioni di persone su base giornaliera. Questo è in completa contraddizione con la mia responsabilità come medico per i miei pazienti e per l’integrità scientifica. Negli ultimi anni mi sono anche reso conto che è necessaria una revisione dell’assistenza sanitaria che deve avvenire attraverso meeting dedicati a porte chiuse; questa deve aumentare la consapevolezza tra le masse che gli interessi commerciali hanno corrotto ogni livello del sistema.

Perché l’assistenza sanitaria fallisce?

SCANDALI REALI ALLA RADICE

1. Chi dovrebbe controllare non riesce a prevenire la cattiva condotta dell’industria

2. I medici, le istituzioni e le riviste che hanno una responsabilità nei confronti dei pazienti e l’integrità scientifica colludono con l’industria per ottenere un guadagno finanziario

Qui il video dell’intervento completo del dr. Malhora alla Comunità Europea.

https://www.facebook.com/HealthNutNews/videos/2159370617411447/

Mie personali considerazioni.

Si va bene, collusione, ignoranza, cattiva condotta… Tutto quello che volete. Il dr, Malhotra ha indubbiamente ragione e, chi segue il blog, sa che la pensiamo come lui.

Però il dr. Malhotra, vista la sua giovinezza, dimentica un’altra categoria, forse la peggiore, i medici IGNAVI, che, a mio modo di vedere sono la maggioranza.
Ovvero consapevoli di questo schifo ma che non dicono nulla per non incorrere in sanzioni, espulsioni…
Non difendono i colleghi radiati, anche se la pensano come loro. Prima “bravi bravi” e poi… Puff spariscono…
Non prendono mai posizione su nulla.

Badate bene, ne conosco tanti! In privato mi fanno i complimenti per il nostro lavoro sul blog, ma di loro non fanno un cazzo.  

Dal treccani:
IGNAVIA: Indolenza o viltà eletta a norma di vita.

DANTE ALIGHIERI, IL SOMMO POETA.

Gli Ignavi nella Divina Commedia

«E io ch’avea d’error la testa cinta,
dissi: “Maestro, che è quel ch’i’ odo?
e che gent’è che par nel duol sì vinta?”.Ed elli a me: “Questo misero modo
tengon l’anime triste di coloro
che visser sanza infamia e sanza lodo.Mischiate sono a quel cattivo coro
delli angeli che non furon ribelli
né fur fedeli a Dio, ma per sé foro.

Caccianli i ciel per non esser men belli,
né lo profondo inferno li riceve,
ch’alcuna gloria i rei avrebber d’elli”.

E io: “Maestro, che è tanto greve
a lor che lamentar li fa sì forte?”.
Rispuose: “Dicerolti molto breve.

Questi non hanno speranza di morte,
e la lor cieca vita è tanto bassa,
che ‘nvidïosi son d’ogne altra sorte.

Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa”»

(Dante AlighieriInferno III31-51)

Dante incontra gli ignavi nel canto III dell’INFERNO insieme a Virgilio con il quale discorre.

Il sommo poeta mostra una profonda avversione per questa orrenda categoria di individui che non agisce né nel bene né nel male. Queste merde non esprimono mai una loro idea ma si adeguano sottostando a chi più gli conviene.

Giustamente Dante li pone all’Inferno perchè li reputa assolutamente indegni del Paradiso.

Dante li definisce “coloro che non sono mai stati vivi“. Insomma li disprezza ai massimi livelli.

Dante nel III canto dell’Inferno non fa trasparire a chi si riferisca con “colui che fece il gran rifiuto”.

Si suppone Ponzio Pilato che si lavò vigliaccamente le mani facendo giudicare al popolo il destino di Gesù Cristo. Oppure Esaù che barattò la primogenitura per un piatto di lenticchie.
Lenticchie, granaglia simbolo di sottomissione per noi “paleo”.

Ma alla categoria degli ignavi appartiene tanta gente, non solo una gran parte dei medici.
Anche io, come Dante, li disprezzo. Ho avuto modo di individuarne tantissimi appena l’anno scorso quando, per una serie di casini, non dipendenti dalla mia volontà, ho perso il posto di lavoro; non ho MAI ricevuto alcuna solidarietà dagli ex colleghi. Se ne sono ben guardati di mettersi di traverso alla direzione; si sono negati persino con una parola gentile e consolatoria nei miei confronti… E mi definivano “amico”…
Ignavi, per cortesia: fuori dalla mia vita. Sparite.
Grazie.

“non ragioniam di lor, ma guarda e passa”.

Senigallia, lì 12/5/2018.

 

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