Questi risultati hanno profonde implicazioni per la società contemporanea: diseguaglianze ed agricoltura.
I ricercatori hanno scoperto che al termine della preistoria (circa 10.000 anni or sono) il destino umano si piega verso l’ineguaglianza economica. Nel più ampio studio del suo genere, i ricercatori hanno visto la disparità nella ricchezza aumentare progressivamente con l’ascesa dell’agricoltura; in particolare l’addomesticamento di piante e animali di grandi dimensioni e una maggiore organizzazione sociale.
Le loro scoperte, pubblicate questa settimana sulla rivista Nature, hanno profonde implicazioni per la società contemporanea, in quanto l’ineguaglianza porta ripetutamente alla morte sociale, persino al collasso. Questo ha dichiarato Tim Kohler, autore principale e professore di archeologia e antropologia evolutiva presso la Washington State University.
Attualmente gli Stati Uniti, ha osservato, hanno uno dei più alti livelli di disuguaglianza nella storia del mondo.
“La disuguaglianza ha un sacco di effetti sottili e potenzialmente perniciosi sulle società“, ha detto Kohler.
Lo studio ha raccolto dati da 63 siti archeologici o gruppi di siti.
Confrontando le dimensioni delle abitazioni all’interno di ciascun sito, i ricercatori hanno assegnato coefficienti Gini, misure comuni di disuguaglianza sviluppate, più di un secolo fa, dallo statistico e sociologo italiano Corrado Gini. In teoria, un paese con completa uguaglianza di ricchezza avrebbe un coefficiente di Gini pari a 0, mentre un paese con tutta la ricchezza concentrata in una famiglia otterrebbe 1.
I ricercatori hanno scoperto che le società di cacciatori-raccoglitori avevano tipicamente basse disparità di ricchezza, con una mediana Gini di 0,27.
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La loro mobilità renderebbe difficile accumulare ricchezza; per non parlare che sarebbe impossibile trasmetterla alle generazioni successive. Gli orticoltori – piccoli agricoltori con piccoli campi – avevano una mediana Gini di 0,27. Società agricole su scala più ampia avevano un media Gini di 0,35.
Con sorpresa dei ricercatori, la disuguaglianza ha continuato a crescere nel Vecchio Mondo, contemporaneamente raggiungeva un plateau su un altopiano nel Nuovo Mondo. I ricercatori attribuiscono questo alla capacità delle società del Vecchio Mondo di “letteralmente imbrigliare grandi mammiferi addomesticati come bestiame, cavalli e bufali d’acqua“, ha detto Kohler.
Gli animali da tiro, che non erano disponibili nel Nuovo Mondo, hanno permesso ai coltivatori più ricchi di aumentare la superficie di terreno coltivabile e di espandersi in nuove aree. Ciò ha aumentato la loro ricchezza creando alla fine una classe di contadini senza terra.
“Questi processi hanno aumentato l’ineguaglianza operando su entrambi i lati della distribuzione della ricchezza: aumentando le posizioni finanziarie dei ricchi e diminuendo le riserve dei poveri“, scrivono i ricercatori.
Il Vecchio Mondo vide anche l’arrivo della metallurgia, l’età del bronzo e un’élite di guerrieri a cavallo che aumentò l’indici di Gini attraverso la proprietà di grandi case e conquiste territoriali.
I modelli dei ricercatori collocano i più alti indici di Gini dell’antico mondo a 0,59, vicini a quelli della Grecia contemporanea 0.56 e della Spagna 0.58. Ma ben lontano da quello della Cina a 0,73 e dagli Stati Uniti 0,80 con punte dello 0,85 nel 2000. Il Global Wealth Report 2016 mette gli Stati Uniti con un indice Gini a 0,81 e Kohler ci dice “che è probabilmente la più alta disuguaglianza di ricchezza per qualsiasi paese sviluppato in questo momento“.
Questo lo preoccupa per diverse ragioni.
Le società con un’elevata disuguaglianza hanno una bassa mobilità sociale. Kohler ha fatto riferimento a un articolo di Science di quest’anno che ha rilevato che i tassi di mobilità sono scesi dal 90% per i bambini nati negli Stati Uniti dal 1940 al 50% per i bambini nati negli anni ’80. I risultati, hanno scritto i ricercatori, “implicano che rilanciare il ‘sogno americano’ di alti tassi di mobilità assoluta richiederebbe una crescita economica condivisa in modo più ampio attraverso la distribuzione del reddito“.
Altri studi hanno scoperto che le società ineguali tendono ad avere una salute più precaria, mentre società più egualitarie hanno aspettative di vita più alte, fiducia e disponibilità ad aiutare gli altri, ha detto Kohler.
“Le persone devono essere consapevoli che la disuguaglianza può avere effetti deleteri sui risultati sanitari, sulla mobilità, sul grado di fiducia, sulla solidarietà sociale – per tutte queste cose“, ha aggiunto. “Non stiamo facendo un gran bene alla popolazione“.
Diminuire la disuguaglianza è estremamente difficile e di solito avviene attraverso grandi epidemie come la peste, rivoluzioni, guerre mondiali o il collasso dello stato; questo secondo The Great Leveler, il nuovo libro di Walter Scheidel della Stanford University. Lo stesso Kohler ha documentato quattro periodi di crescente disuguaglianza tra gli antichi abitanti del Pueblo del sud-ovest americano culminati con grandi violenze e con un ritorno all’uguaglianza. L’ultimo ha coinciso con lo spopolamento completo dell’area di Mesa Verde.
“In ogni caso, con l’aumento dell’indice Gini si nota anche un aumento della violenza che accompagna questo declino”, ha concluso Kohler. “Potremmo essere preoccupati negli Stati Uniti: se l’indicatore Gini dovesse ulteriormente aumentare, potremmo innescare una rivoluzione o potremmo innescare il collasso dello stato. Poche altre cose possono diminuire drasticamente l’indice di Gini“.
Commento del nostro editore.
Questo lavoro rappresenta in modo definitivo fallimento sia del Comunismo che del Capitalismo e di qualsiasi altra forma di struttura sociale moderna.
Ci siamo evoluti per MILIONI di anni come cacciatori-raccoglitori in piccole tribù con idem sentire e con grande empatia reciproca. Senza leggi, solo regole non scritte di rispetto e sostegno.
In perfetta armonia con l’ambiente e le risorse. Scevri da malattie, sani e forti come un qualsiasi animale selvatico.
Senza diete strane, senza regole alimentari. Esposti al sole dall’alba al tramonto ed a contatto diretto col terreno.
L’introduzione dell’agricoltura ha provocato un cambiamento epocale per il destino della razza umana e del pianeta e che, oggi, lo pone a serio rischio estinzione.
Mala tempora currunt, sed peiora parantur
RIFERIMENTO:
Nature, 2017; DOI: 10.1038/nature24646
Greater post-Neolithic wealth disparities in Eurasia than in North America and Mesoamerica
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