L’ESTINZIONE E’ VICINA. Ma qualcosa forse potremmo fare… Fertilità e dieta.
Una metanalisi regressiva (1) ha analizzato ben 185 studi eseguiti tra il 1973 ed il 2011, sullo sperma in tutto il mondo, ed ha scoperto, è proprio il caso di dire:
L’ACQUA FRESCA!
Negli ultimi 38 anni in numero degli spermatozoi degli uomini occidentali (Europa, USA, Australia e Nuova Zelanda) SI E’ PIU’ CHE DIMEZZATO!
Più precisamente -52,4% come concentrazione e un penoso – 59,3 come conteggio di spermatozoi.
In contrasto gli asiatici, gli africani ed i sudamericani non hanno subito questo impressionante declino.
Per il ricercatore leader del primo lavoro che proponiamo in quest’articolo, le cause sono:
- obesità (dieta);
- esposizione a prodotti chimici (pesticidi ed interferenti endocrini);
- fumo;
- stress e
- la sedentarietà.
Si prevede un declino a breve anche per le popolazioni non colpite da questa penosa lenta estinzione…
Andiamo avanti commentando una bella review pubblicata all’inizio di quest’anno:
La review ha restituito risultati contrastanti.
Gli interventi medici, tra cui le tecnologie riproduttive assistite, hanno migliorato i risultati della fertilità per molte coppie sub-fertili. L’aumento dell’interesse nella ricerca ha indagato l’effetto delle diete a basso contenuto di carboidrati, con o senza restrizione energetica.
Gli autori hanno cercato di rivedere sistematicamente la letteratura disponibile per determinare in che misura le diete a basso contenuto di carboidrati potessero influenzare i risultati della fertilità;
Metodi: Il protocollo di review è stato registrato prospettivamente con il Registro Prospettico per le recensioni sistematiche (numero di registrazione CRD42016042669) e ha seguito gli elementi di reportistica preferenziali per le linee guida sistematiche e le analisi di meta-analisi (ndr. tra i migliori).
Le donne infertili erano la popolazione di interesse.
l’intervento era diete a basso contenuto di carboidrati (meno del 45% di energia totale dai carboidrati), rispetto alla dieta abituale (con o senza trattamenti). Sono state “saccheggiate” quattro banche dati fino ad aprile 2016; è stata intrapresa una ricerca supplementare su Google Scholar.
(ndr. Cavolo! Anche eminenti studiosi usano internet per le loro ricerche, pensavo fossi il solo, criticatissimo blogger della rete ad utilizzare internet..).
Sono stati verificati elenchi di riferimento di studi inclusi e revisioni sistematiche pertinenti per assicurare che tutti gli studi rilevanti fossero identificati per l’inclusione. (ndr. Bla bla bla bla si abbiamo capito siete stati bravissimi, rigorosi e seri. Andiamo al sodo! E che cazzo!)
Risultati:
Sette studi hanno soddisfatto i criteri di inclusione e sono stati inclusi nella sintesi delle prove. Gli interventi erano diversi e comprendevano una combinazione di diete a basso contenuto di carboidrati con deficit energetico o altri co-trattamenti.
La qualità dello studio è stata valutata come positiva per sei studi, suggerendo un basso rischio di polarizzazione, con uno studio valutato come neutro. Dei sei studi che hanno riportato variazioni negli ormoni riproduttivi, cinque hanno segnalato significativi miglioramenti post intervento.
Conclusioni:
I risultati di questi studi suggeriscono che le diete a basso contenuto di carboidrati richiedono ulteriori ricerche per determinare il loro effetto. Questi trial randomizzati controllati dovrebbero considerare l’effetto dei carboidrati (con o senza deficit energetico) sui risultati ormonali e sulla fertilità.
Ma ecco un trial (3) che ha avuto una notevole eco sui media e persino commentata (non benissimo) su alcune importanti testate (per esempio qui):
Le pazienti con età inferiori a 35 anni di età con scarso sviluppo blastocistico e risultati della gravidanza sono stati invitati a registrare un diario completo di 3 giorni consecutivi di nutrizione. Le donne avevano ricevuto un primo ciclo di fecondazione assistita che era fallito. I dati sono stati registrati utilizzando un programma software di analisi nutrizionale, Fitday®, che ha analizzato la loro percentuale giornaliera di proteine, CHO (Carboidrati) e grassi. Le pazienti sono state guidate ad aumentare la loro assunzione giornaliera di proteine abbassando i CHO per almeno 2 mesi prima del successivo ciclo di fecondazione assistita. L’analisi nutrizionale di è stata ripetuta prima del ciclo come confronto. Sono state eseguite anche altre analisi di prassi. Il numero di ovociti recuperati, fecondati, la formazione di blastocisti e i tassi di gravidanza sono stati confrontati con il loro ciclo IVF precedente.
Risultati:
Sono stati selezionate dodici donne. Il numero di ovociti M2 recuperati, fertilizzati e lo sviluppo di blastocisti sono stati confrontati tra i cicli IVF. Il BMI medio era di 26,5. L’aumento medio delle proteine nelle loro diete era del 16,4% dal 15% ad un buon 27% (P <0,00001). L’apporto medio di carboidrati era diminuito del 22,3% dal 48,6% al 40,1% (P <0,00001). La formazione di blastocisti è aumentata significativamente dal 18,9% (20/106) al 45,3% (48/106) (P <0,0002). Il tasso di gravidanza clinica è aumentato dal 16,6%, all’83%!!!!
I ricercatori concludono che semplicemente modificare la dieta, per soli 2 mesi, di pochi punti percentuali a favore delle proteine ed a sfavore dei carboidrati, migliora il tasso di gravidanza in modo estremamente significativo.
Altro articolo (4) che reputo assolutamente interessante, che ho già commentato/sintetizzato è di fondamentale importanza. Infatti va a validare l’articolo di sopra. Per fare una dieta low carb in modo adeguato occorre certamente aumentare l’introito di grassi saturi nella dieta!
La prova del 9. I vegetariani evitano i grassi saturi come la peste. Ed ecco che magicamente (5)…
RIFERIMENTO:
(1) qui
(2) NUTRIENTS
The Effect of Low Carbohydrate Diets on Fertility Hormones and Outcomes in Overweight and Obese Women: A Systematic Review
Autori Vari
Link: qui
(3)Fertility and Sterility
Does changing a patient’s dietary consumption of proteins and carbohydrates impact blastocyst development and clinical pregnancy rates from one cycle to the next?
Autori Vari
Link: qui
(4) Iran J Nurs Midwifery Res. 2017 Jan-Feb;22(1):46-50. doi: 10.4103/1735-9066.202067.
The Relationship between the Amount of Saturated Fat Intake and Semen Quality in Men.
Autori Vari
Link: qui
(5) qui