Le diete ad alto indice/carico glicemico possano essere un fattore di rischio per la depressione nelle donne in post-menopausa
Traduzione ed adattamento di Eva, psicologa specializzata in neuroscienze cognitive
Ricerca bibliografica: Angelo
In diversi studi longitudinali realizzati negli ultimi decenni è stato dimostrato che il consumo di bevande zuccherate, cibi raffinati e dolci è associato ad un aumento del rischio di depressione. Tuttavia, qualsiasi influenza che i carboidrati raffinati hanno sull’umore può derivare dalla loro proporzione nella dieta; è necessario, quindi, poter misurare l’indice glicemico (IG) e il carico glicemico in relazione all’assunzione complessiva di carboidrati e zuccheri.
Gli autori di questo recentissimo studio (pubblicato nell’agosto 2015), sono partiti dall’ipotesi che l’aumento progressivo dell’indice glicemico (IG) alimentare e del carico glicemico possa essere associato ad una maggiore probabilità di prevalenza e incidenza della depressione.
Attraverso uno studio prospettico di coorte sono state, infatti, indagate, le relazioni tra IG alimentare, il carico glicemico, e altri quantitativi di carboidrati (zuccheri aggiunti, zuccheri totali, glucosio, saccarosio, lattosio, fruttosio, amido, carboidrati) e la depressione nelle donne in post-menopausa che hanno partecipato all’Health Initiative Observational Study nella fase iniziale tra il 1994 e il 1998 (n = 87.618) e nell’arco di 3 anni di follow-up (n = 69.954).
E’ stato riscontrato:
- un IG alimentare progressivamente più alto che correla positivamente con una crescente probabilità di incidenza dello stato depressivo (OR: 1.22; 95% IC: 1.09, 1.37; P = 0,0032).
- Progressivamente il maggior consumo di zuccheri aggiunti nella dieta è stato anche associato all’aumento di probabilità di incidenza della depressione (OR: 1.23; 95% IC: 1.07, 1.41; P= 0,0029).
- un maggior consumo di lattosio, fibra, frutta, e verdura è stato significativamente associato a più basse probabilità di rischio di depressione.
- il consumo di grano raffinato è stato associato ad un aumento di probabilità di insorgenza della patologia.
I risultati di questo studio suggeriscono che le diete ad alto indice/carico glicemico possano essere un fattore di rischio per la depressione nelle donne in post-menopausa. Sarebbe opportuno realizzare studi randomizzati per verificare se una dieta ricca di alimenti a basso indice glicemico possa servire come trattamento e misura di prevenzione primaria per la depressione nelle donne in post-menopausa.
ndr. incredibile come con tutte queste notizie, ancora oggi, in tutti i corsi di laurea in psicologia non si faccia neanche un esame di alimentazione/disturbi mentali.
Riferimento:
The American Journal of Clinical Nutrition, 2015Aug; 102(2):454-63.doi: 10.3945/ajcn.114.103846. Epub 2015 Jun 24
High glycemic index diet as a risk factor for depression: analyses from the Women’s Health Initiative.
Gangwisch JE, Hale L, Garcia L, Malaspina D, Opler MG, Payne ME, Rossom RC, Lane D.
Link: qui
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