Cosa succede somministrando già piccole quantità di glutine in soggetti con sospetta autodiagnosticata sensibilità al glutine? Uno studio a doppio cieco.

Scritto da Angelo

Categorie: Nutrizione | Pillole | Salute

16 Marzo 2015

Cosa succede somministrando già piccole quantità di glutine in soggetti con sospetta autodiagnosticata sensibilità al glutine? Uno studio a doppio cieco.

Traduzione ed adattamento: Angelo.

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Come riconoscere una sensibilità al glutine

Non c’è una letteratura completa sui sintomi intestinali (e non) che possono avere i soggetti non celiaci e senza allergia al frumento ma, comunque, sensibili al glutine (NCGS) in risposta all’ingestione di alimenti contenenti glutine. Gli autori (ndr. italiani) di questo interessante studio in doppio cieco, hanno provato a dare una risposta a questo quesito somministrando piccole dosi di glutine ad alcuni soggetti con sospetta sensibilità allo stesso.

METODI:

Sono stati arruolati 61 adulti senza celiachia o allergia al frumento che credevano che l’ingestione di alimenti contenenti glutine potesse essere la causa di alcuni dei loro sintomi intestinali ed extra-intestinali. I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale a due gruppi ai quali sono stati somministrati, ad un primo gruppo capsule di 4,375 gr/giorno di glutine ed all’altro amido di riso (placebo) per una settimana. Dopo un 1 settimana i gruppi si sono stati inveriti. L’esito primario era la variazione (intestinale ed extra-intestinale) dei sintomi generali che è stata determinata da sistemi di punteggio stabiliti, tra il glutine e l’assunzione di placebo. Il risultato secondario era verificare il cambiamento nei punteggi dei sintomi individuali tra i gruppi glutine vs placebo.

RISULTATI:

Secondo l’analisi dei dati provenienti dai 59 pazienti che hanno completato lo studio, l’assunzione di glutine ha aumentato in modo significativo i sintomi generali, rispetto al placebo (p value = 0,034). Gonfiore addominale (P = 0,040) e del dolore (P = 0,047), tra i sintomi intestinali, e la mente annebbiata (P = 0,019), sintomi depressivi (P = 0,020), e stomatite aftosa (P = .025). I sintomi extraintestinali, erano significativamente più gravi quando i soggetti hanno ricevuto il glutine rispetto al placebo.

Gli studiosi hanno così concluso: in uno studio cross-over dei soggetti con sospetta NCGS, la gravità dei sintomi globali sono aumentati in modo significativo già dopo 1 settimana di assunzione di piccole quantità di glutine rispetto al placebo.

ndr: cosa significa il p “value”

Riferimento:
Clin Gastroenterol Hepatol. 2015 Feb 19. pii: S1542-3565(15)00153-6. doi: 10.1016/j.cgh.2015.01.029
Small Amounts of Gluten in Subjects with Suspected Nonceliac Gluten Sensitivity: a Randomized, Double-Blind, Placebo-Controlled, Cross-Over Trial.
Di Sabatino A1, Volta U2, Salvatore C1, Biancheri P1, Caio G2, De Giorgio R2, Di Stefano M1, Corazza GR3.

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