Ci possiamo fidare delle raccomandazioni dei medici? La risposta è un netto e chiaro: NO!
Di Angelo
Da anni consigliamo a nostri lettori di informarsi quanto più possibile sulle cose giuste da fare per la loro salute. Le conferme in letteratura scientifica alla giustezza dei nostri accorati consigli piovono a grandine…
In questo lavoro i ricercatori si chiedevano quanto fossero basate sull’evidenza scientifica le raccomandazioni di assistenza primaria dei medici. Ecco un riepilogo:
- I medici sono incoraggiati a basare la loro pratica sulle migliori prove disponibili. E su questo… NON CI DOVREBBE PIOVERE
- Tuttavia, molte prove derivano da popolazioni sotto-speciali o affrontano problemi rari e non comuni. E GIA’ SI FA PIU’ SCURA LA SITUAZIONE…
- La misura in cui le raccomandazioni per la pratica dell’assistenza primaria sono guidate da prove di alta qualità non è nota.
Quali sono le nuove scoperte?
In un lavoro medico orientato alla cura primaria, SOLO IL 18% delle raccomandazioni si basava su evidenze coerenti e di alta qualità orientate al paziente (Forza della tassonomia delle raccomandazioni (SORT) A), mentre circa la metà si basava sull’opinione degli esperti, sulle cure usuali o sulla malattia- evidenza orientata (SORT C).
50% OPINIONI!!!! 32% NON SI SA!!!!!
Le categorie cliniche con la maggior parte delle raccomandazioni A erano gli ostetrici, i cardiologi e gli psichiatri.
(ndr. le morti per malattie cardiache sono la prima causa che è in continua ascesa, quest’affermazione mi sembra davvero azzardata. Anche sulla psichiatria avrei forti dubbi)
Le categorie cliniche al minimo erano le ematologiche, muscoloscheletriche, reumatiche, e avvelenamento e tossicità.
Come si potrebbe influire sulla pratica clinica nel prossimo futuro?
I medici di base dovrebbero essere consapevoli che solo una minoranza di raccomandazioni si basa su evidenze di alta qualità e orientate al paziente (ndr. mi sa che bisogna urlarglielo in faccia e forse anche con 2 ceffoni per svegliarli).
Ciò evidenzia la necessità di una regolare sorveglianza della letteratura da parte dei medici di base per identificare prove più forti man mano che vengono sviluppate (ndr. ma no! Hanno già studiato tanto tanto… Poi sono stressati, Non hanno tempo…).
I ricercatori si augurano:
Sono necessarie ulteriori ricerche nel contesto dell’assistenza primaria che valutino l’impatto degli interventi sui risultati sanitari orientati al paziente. Il progresso potrebbe essere misurato rivalutando periodicamente la percentuale di raccomandazioni basate su prove di alta qualità.
RIFERIMENTO:
BMJ
How good is the evidence to support primary care practice?
Autori Vari
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