CAPODANNO: FESTEGGIAMO CON UN BEL BRINDISI?

Scritto da Angelo

Categorie: Nutrizione

Tag: alcool | brindisi

31 Dicembre 2018

Come dice da tempo il nostro editore, a costo di venire accusato di alcolismo da qualche detrattore demente, un bicchiere di vino BUONO a pasto, può essere salutare.

La più completa trattazione sul vino che puoi trovare sul web:

Ma il vino è un alimento “secondo natura”? Meglio rosso o bianco?

E’ stato già ampiamente evidenziato come qualche bacca fermentata qui e la, ha rappresentato e rappresenta tuttora una leccornia non solo per i cacciatori-raccoglitori, ma perfino per gli scimpanzè.

Anche il brillante prof. Masterjohn, in una delle sue ultime lezioni; ha spiegato come un moderato consumo di alcol possa fornire uno stimolo ormetico al nostro corpo.

L’alcol è a tutti gli effetti una tossina, questo è chiaro, però in piccole dosi può rappresentare una sorta di ‘allenamento’, rendendo il nostro corpo più resistente e metabolicamente performante.

Ovviamente, questo avviene in un ristretto range di dosaggio definito ‘ottimale’, assimilabile ad una curva ad U, al di fuori del quale l’effetto che si ottiene è diametralmente opposto alle intenzioni.

L’alcol e la vitamina A condividono gli stessi enzimi nel loro metabolismo, pertanto un consumo eccessivo porta ad avere una mancata attivazione della vitamina A a livello epatico.

Invece, a piccole dosi, si va a stimolare la maggior produzione degli enzimi preposti alla detossificazione, che si traduce contemporaneamente in una maggior attivazione della vitamina A.

Questo è il primo effetto ormetico benefico.

Ma andiamo avanti…

L’alcol agisce sulla produzione di radicali liberi, che se prodotti in piccole quantità, stimolano la biogenesi mitocondriale e la capacità del corpo di reagire allo stress ossidativo.

Tuttavia, se essi superano una certa soglia, esulando dal contesto fisiologico, si sfocia negli effetti altamente negativi ad essi correlati, come l’insulino-resistenza e il ‘danno ossidativo’, cioè la perdita di funzionalità dei tessuti.

L’incremento della biogenesi mitocondriale, è a tutti gli effetti un biofeedback creato ad hoc per diminuire la produzione di ROS, aumentando il rate metabolico.

Però, quando lo stress ossidativo supera una certa soglia, avviene esattamente il contrario, cioè si ha una drastica riduzione del numero di mitocondri, come una sorta di ‘pulizia’ delle unità ritenute ‘difettose’ dal nostro corpo.

Un altro effetto negativo dell’alcol è l’interferenza con il metabolismo dell’istamina, tramite la sottoregolazione di enzimi chiave come la diammino-ossidasi (DAO).

Anche qui, vale lo stesso principio: piccole dosi=reazione benefica di supercompensazione, alte dosi= problemi di intolleranza all’istamina.

In conclusione, il caro vecchio bicchiere a tavola può avere veramente gli effetti benefici riscontrati nei vari studi epidemiologici (NB: ricordiamo fino alla nausea che essi danno solo deboli correlazioni, lungi dal fornire qualsiasi rapporto di causa-effetto), che però esulano da improbabili molecole ‘prodigiose’ contenute nella bevanda degli Dei.

Ovviamente, sconsigliamo il consumo di alcolici non ‘paleo’, derivati dai cereali, amenità neolitiche destinate alle masse, da tenere sempre più povere e rincoglionite.

Detto questo, Buon brindisi a tutti!! Con cognizione mi raccomando!!

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