Liberamente adattato dall’articolo originale del Maestro Giovanni Angelo Cianti da uno dei suoi allievi Alessio
Quasi quotidianamente, intorno a noi, sentiamo di qualcuno colpito da questa terribile malattia, una delle più spaventose e difficili da affrontare.
Una piaga che arriverà a colpire 22.2 milioni di persone nel mondo entro il 2030, con 360.000 nuovi casi in Italia in un solo anno.
Puntualmente, quando il nostro interlocutore parla di sé o di un proprio caro colpito dalla malattia, comincia ad inveire sulla tremenda sfortuna e sull’inevitabile destino che gli si prefigura.
Subito si parla di familiarità, di “cattiva” genetica, e tutt’al più, nei casi più rari, qualcuno si lancia in una generalista e fatalista lamentela verso “questo mondo inquinato”, non sapendo poi entrare nel particolare per lasciare tutto nelle mani del destino.
Dal punto di vista biologico, dove “nulla ha senso se non in chiave evoluzionistica” (Theodosius Dobzhansky), ha senso una tale diffusione di questa malattia mortale? Oppure è un dono beffardo della nostra civiltà?
Indubbiamente, in chiave evoluzionistica, ha poco senso incolpare la genetica per le nostre malattie. Questo paradigma trova osservazione diretta nei reperti archeologici sulle popolazioni preistoriche e storiche; e sulle popolazioni di cacciatori raccoglitori ancora viventi in tempi moderni.
Prevedibilmente, si è riscontrato che l’incidenza di neoplasie maligne era molto RARA nella preistoria e nelle popolazioni di cacciatori raccoglitori “attuali”. Da 12000 anni a questa parte, con la rivoluzione agricola e la nascita della civiltà, si è avuto un incremento della malattia diventata vera e propria piaga sociale in crescita esponenziale in un perfetto parallelismo con lo sviluppo tecnologico.
L’espressione genetica non rappresenta altro che una predisposizione del nostro corpo a fronteggiare l’ambiente circostante: dal genoma all’esposoma.
L’ambiente (dieta, stile di vita, esercizio, sostanze chimiche, ecc..) può attivare o meno l’espressione dei geni, e quindi gioca un ruolo da pianista che suona uno spartito che è inerte in un ambiente ad esso sintonico.
Nel suo ultimo articolo, il Maestro Giovanni Cianti, esplora la diffusione del cancro nella preistoria e nella storia, indicando i fattori scatenanti derivanti dal nostro stile di vita distonico con la nostra biologia. Si parte dalla dieta composta prevalentemente da cibo non specie-specifico (cereali, latticini e legumi, cibo industriale), dallo stile di vita scellerato (stress, alcol, fumo, ecc…), da farmaci, radiazioni, sostanze chimiche varie che includono i nefasti interferenti endocrini.
Tutto intorno a noi, insomma, concorre a farci ammalare, e l’elite lobbystica che domina il pianeta ha scarso interesse nella prevenzione della malattia. Si lasciano costosi trattamenti, lasciando la popolazione inerme e convinta che la loro sciagura sia frutto di un destino infame e impossibile da prevenire.
A poco serve finanziare la ricerca per trovarne la cura quando non si comprende la causa di fondo; quello che sta a monte di tutti i nostri mali, cioè l’economia di produzione.
Nella conclusione dell’articolo, il Maestro offre anche una possibile soluzione che va ad estirpare il male direttamente alle radici.
RIFERIMENTI:
CANCRO, IL DONO CRUDELE DELLA CIVILTA’, Giovanni Cianti, 2016. Per chi volesse leggere l’articolo completo, approfondendo le tematiche proposte con tanto di riferimenti puntuali: qui
Chi è Alessio:
Alessio A. 35 anni, laureato in Ingegneria Elettronica ma da sempre appassionato di nutrizione ed esercizio fisico. Ha iniziato a lavorare nel settore nel 2004 come consulente nutrizionale e preparatore fitness presso un negozio di integratori alimentari.
Conseguita la certificazione di Evo Trainer Master e recupero posturale e funzionale, ha effettuato ricerche ed approfondimenti su tutto quello che riguarda il paradigma evolutivo applicato alla salute e al fitness. Barefooter dal 2011 e membro della Society for Barefoot Living aiuta e segue le persone che vogliono affacciarsi albarefoot hiking e al barefoot running.
Per più info su Alessio potete cercarlo sulla sua pagina di google + ed è già autore di due dei più bei articoli di questo blog (qui e qui).
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