Un team internazionale di ricercatori ha trovato prove che suggeriscono che alcuni tipi di batteri orali possono causare o esacerbare i disturbi intestinali.
Traduzione: Angelo
Nel loro articolo pubblicato nella rivista Science, il gruppo descrive la prova dell’impatto dell’introduzione di batteri presenti nelle bocche degli esseri umani nei modelli di topi. Xuetao Cao con l’Accademia Cinese delle Scienze Mediche offre un prospettiva sul lavoro svolto dalla squadra; suggerisce che il lavoro potrebbe un giorno portare allo sviluppo di nuovi tipi di trattamenti per disturbi intestinali comuni.
I disturbi dell’intestino come la sindrome dell’intestino irritabile, la colite ulcerosa e la malattia di Crohn sono più che semplicemente un fastidio: possono causare gravi problematiche alla qualità della vita e, in alcuni casi, possono anche essere mortali. Per questo motivo, gli scienziati medici cercano risposte che circondano le loro cause e modi per trattarli.
In questo nuovo sforzo, i ricercatori ritengono di trovare un possibile legame tra i batteri che normalmente vivono in bocca e disturbi intestinali comuni.
I ricercatori hanno riferito che il loro studio ha avuto inizio quando i membri del team hanno osservato che i pazienti con uno dei tre principali tipi di disturbi intestinali avevano livelli superiori al normale di batteri orali nelle feci. Questo ha suggerito che fossero presenti in quantità alta anche nell’intestino. Sospettando che ci fosse un legame, il gruppo ha condotto diversi esperimenti per indagare meglio la connessione tra i due tipi di batteri.
Nel primo esperimento, i ricercatori hanno introdotto la saliva umana da persone con malattia di Crohn negli intestini dei topi con un microbioma intestinale sterilizzato.
In alcuni casi ciò ha portato all’infiammazione dello stomaco. Un’approfondimento ha rivelato che i batteri responsabili dell’infiammazione fossero quelli della Klebsiella Pneumoniae, un ceppo che si trova comunemente nella bocca umana, ma raramente nell’intestino.
In un altro esperimento, i ricercatori hanno introdotto i batteri direttamente negli intestini di topi sani. Questi non hanno avuto particolari problemi. Somministrare ai topi antibiotici resistenti a Klebsiella ha nuovamente causato l’infiammazione quando è stata reintrodotta la Klebsiella. Altri esperimenti con saliva da pazienti con colite hanno restituito risultati simili.
I risultati suggeriscono che ci possa essere un legame tra i batteri orali e le malattie intestinali: è necessario un lavoro più approfondito per dimostrare definitivamente la cosa, ma se risultasse vero, un futuro trattamento per tali disturbi potrà includere la somministrazione di disinfettanti orali .
RIFERIMENTO:
Science
Ectopic colonization of oral bacteria in the intestine drives TH1 cell induction and inflammation
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