Aumentare l’introito di calcio per diminuire il rischio fratture? Non serve a nulla!

Scritto da Angelo

19 Settembre 2016

Adattamento: Angelo

Frattura-scomposta-e-composta

Interessante rewiew sistematica che ha voluto verificare se fosse corretto il classico consiglio dei medici di consumare più calcio, mangiando più latte e latticini o utilizzando supplementi, per evitare il rischio fratture.
I risultati vi sorprenderanno…

Sono stati selezionati studi randomizzati controllati o studi di coorte con aggiunta di calcio nella dieta tramite latte, latticini o integratori di calcio (con o senza la vitamina D) con partecipanti di età> 50 e come risultati il numero di fratture.

Risultati

Sono stati selezionati solo due studi clinici controllati randomizzati idonei con fonti alimentari di calcio (n = 262),  50 rapporti da 44 studi di coorte con relazioni tra calcio nella dieta (n = 37), latte (n = 14) o l’assunzione di prodotti lattiero-caseari (n = 8) e gli esiti di frattura. Per di calcio nella dieta, la maggior parte degli studi NON hanno riportato associazioni tra assunzione di calcio e rischio frattura (14/22 per un totale, 17/21 per il polso, 7/8 per le vertebre, e 5/7 per la frattura dell’avambraccio). Per il latte (25/28) e l’assunzione di prodotti lattiero-caseari (11/13), la maggior parte degli studi non segnala associazioni. In 26 studi clinici controllati randomizzati gli integratori di calcio hanno ridotto il rischio di fratture totali (20 studi, n = 58 573; rischio relativo 0.89, 95% intervallo di confidenza ,81-,96) e la frattura vertebrale (12 studi, n = 48 967. 0,86, 0,74 a 1.00), ma non dell’anca (13 studi, n = 56 648; 0,95, 0,76 a 1,18) o frattura dell’avambraccio (otto studi, n = 51 775; 0,96, 0,85 a 1,09). Purtroppo analisi statistiche più avanzate hanno mostrato un bias (possibilità di errore) elevato in questi lavori. In studi clinici controllati randomizzati a più basso rischio di bias (quattro studi, n = 44 505), non vi è stato alcun effetto sul rischio di fratture in qualsiasi sito. I risultati sono stati simili per le prove di monoterapia di calcio e di calcio co-somministrato con la vitamina D. Un solo lavoro su donne anziane fragili residenti in case di cure e con basse concentrazioni di calcio e di vitamina D nella dieta ha mostrato una significativa riduzione del rischio di fratture.

Conclusioni

Un apporto alimentare di calcio non è associato a rischio di frattura e non ci sono prove di sperimentazione clinica che aumentando l’assunzione di calcio da fonti alimentari prevenga le fratture. La prova che i supplementi di calcio prevengano le fratture è debole e incoerente.

IL NUOVO VIVERE SECONDO NATURA ti spiega per bene che per quanto riguarda il metabolismo del calcio conta più ilbilancio e non la quantità assunta assoluta… Una visione 3D contro quella appiattita del mainstream…

Per coloro i quali volessero approfondire, sotto c’è il link al full text.

Riferimento:
BMJ 2015; 351 doi: http://dx.doi.org/10.1136/bmj.h4580 (Published 29 September 2015)
Calcium intake and risk of fracture: systematic review
Autori Vari
Link: full text

Consumo di latte e derivati: pro e contro

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