In questo articolo si propone di rivedere le recenti scoperte che sono state fatte sul metabolismo dei carboidrati rispetto alla generazione delle particelle di lipoproteine a bassa densità piccole e dense (LDL-p). Quelle note per essere associate con un profilo di rischio cardiovascolare avverso.
Adattamento: Angelo
Gli studi condotti negli ultimi anni hanno dimostrato in modo assoluto che la quantità di carboidrati ingeriti è associata a una diminuzione della dimensione delle particelle LDL ed ad un aumento della loro densità.
Al contrario, le diete che mirano a ridurre l’assunzione di carboidrati sono in grado di migliorare la qualità LDL. La riduzione dell’indice glicemico senza modificare la quantità di carboidrati ingeriti ha effetti simili.
Le malattie che alterato il metabolismo dei carboidrati, ad esempio il diabete di tipo 2, sono associati a presenza nel paziente di particelle LDL piccole e dense.
Infine, anche il tipo di carboidrati è importante per le dimensioni delle particelle LDL: il fruttosio è ormai appurato che alteri il profilo delle sottoclassi di particelle di lipoproteine a bassa densità più negativamente del glucosio in molti studi recenti.
CONCLUSIONI
La qualità delle particelle LDL, piuttosto che la sua quantità, è influenzata dal metabolismo dei carboidrati. Questo è di importanza clinica, in particolare, alla luce dell’aumentato consumo di carboidrati nel mondo odierno.
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RIFERIMENTO:
Curr Opin Clin Nutr Metab Care. 2012 Jul;15(4):381-5. doi: 10.1097/MCO.0b013e3283545a6d.
Regulation of low-density lipoprotein subfractions by carbohydrates.
Gerber PA, Berneis K.
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