Traduzione ed adattamento di Eva, psicologa specializzata in neuroscienze cognitive
L’Alzheimer è la causa principale del declino cognitivo legato all’età, con circa 5,4 milioni di pazienti americani e 30 milioni di altri anziani affetti in tutto il mondo.
Un studio del 2014 condotto negli Stati Uniti descrive un programma terapeutico innovativo completo e personalizzato che si basa sulla patogenesi alla base della malattia di Alzheimer, e che coinvolge molteplici modalità atte a conseguire un miglioramento a livello metabolico per la neurodegenerazione.
I primi 10 pazienti, all’inizio del trattamento, mostravano: perdita di memoria, lieve decadimento cognitivo amnesico (aMCI), declino cognitivo soggettivo (SIC) e, in alcuni casi, si riscontrava la presenza di disorientamento topografico (tipico dell’evoluzione dell’AD) e deficit attentivi piuttosto gravi da inficiare la sfera affettiva e soprattutto quella lavorativa.
In cosa consiste questo programma? Scopriamolo nel dettaglio grazie all’accurata descrizione del follow up di tre pazienti ivi riportati¹.
Innanzitutto i pazienti sono stati sottoposti ad un regime alimentare che prevedeva l’eliminazione di alimenti contenenti carboidrati semplici, glutine e l’incremento del consumo di verdure, frutta e pesce non di allevamento, carne di animali nutriti con erba (NDR. ma ooopppsss mi sembra proprio la paleodieta…);
digiuno di un minimo di tre ore tra la cena e prima di andare a dormire e, quindi, di 12 ore tra cena e prima colazione; utilizzo di prebiotici e probiotici; un dosaggio di 0,5 mg di melatonina prima di dormire e di 500 mg di triptofano (Trp) tre volte a settimana, questo ha fatto si che le ore di sonno aumentassero da 4/5 a 7/8;
supplementazione di vitamina D3, C ed E ogni giorno (ndr. i quantitativi variavano da paziente a paziente), olio di pesce (2000mg ogni giorno) e olio di cocco; per ridurre lo stress sono state consigliate pratiche come lo yoga e la meditazione (almeno 20 minuti al giorno) abbinate a circa trenta minuti di attività fisica 4/6 volte a settimana. (vedi tabella 1 per i dettagli).
Tabella 1- Piano Terapeutico
Obiettivo | Approccio | Riferimenti |
Dieta alimentare: ridurre al minimo i carboidrati semplici, ridurre al minimo l’infiammazione. | Ai pazienti è stata data la possibilità di scelta tra diverse diete con bassi livelli di glicemia, bassa infiammazione, basso contenuto di grano | Riduzione dell’infiammazione, e della resistenza all’insulina. |
Migliorare l’autofagia, la chetogenesi. | Digiuno di 12 h a notte e di tre ore prima di andare a dormire. | Riduzione dei livelli di insulina
Riduzione dell’Aβ |
Ridurre lo stress | Attività come yoga, meditazione, musica | Riduzione dello stress, (CFR asse ipotalamico-ipofisiario) |
Ottimizzare il sonno | 8h sonno a notte; 0,5mg di melatonina tre volte al giorno, 500 mg di triptofano (Trp) per tre volte a settimana (se sveglio) escludere i casi di apnea notturna. | |
Attività fisica | Esercizio 30/60 min al giorno per 4/6 volte a settimana; | |
Stimolazione cerebrale | Bacopa monniera, MgT | |
Vitamina D tra 50 e 100 ng/ml | Integrazione di Vitamina D e K2 | |
Aumentare la funzione SirT1 | Resveratrolo | |
Equilibrio ormonale | Ottimizzare i valori diT3, T4, E2, T, progesterone, pregnenolone, cortisolo. | |
Equilibrio intestinale | Ripristinarlo se necessario con prebiotici e probiotici | Evitare l’infiammazione; autoimmunità. |
Riduzione del livello di A-β | Curcumina | |
Miglioramento delle capacità cognitive | Bacopa monnieri, MgT | |
Aumento dell’NGR (fattore di crescita neuronale) | H. erinaceus or ALCAR | |
Stimolare le sinapsi | Citicoline, DHA | |
Antiossidanti | Vit. E, C, Acido alfa lipoico… | |
Ottimizzazione di antiossidanti | Mirtilli, vitamina C | |
Migliorare il rapporto Zn/Cr | Da valutare di caso in caso (ndr. ricordiamo che i vegetariani hanno questo rapporto completamente sballato) | |
Garantire l’ossigenazione notturna | Curare l’apnea notturna | |
Ottimizzare la funzione mitocondriale | Coenzima Q10, Acido alfa lipoico, PQQ, NAC, ALCAR, Se, Zn, resveratrolo, ascorbato, tiamina | |
Focus | Acido Pantotenico | |
Escludere tossicità di metalli pesanti | Valutare i livelli di mercurio, piombo, cadmio; chelare se necessario. | Effetti sul sistema nervoso centrale di metalli pesanti. |
Effetti trigliceridi | Olio di cocco o axona (https://en.wikipedia.org/wiki/Axona) |
Nove dei 10 soggetti hanno manifestato miglioramento soggettivo od oggettivo a livello cognitivo del giro di 3-6 mesi dall’inizio del trattamento. In questo momento il paziente che segue il trattamento da più tempo (due e anni e mezzo) continua ad avere miglioramenti costanti e marcati.
I risultati suggeriscono che, almeno nelle fasi iniziali, il declino cognitivo può essere guidato in gran parte da processi metabolici (6 pazienti su 10, infatti, dopo i mesi iniziali di trattamento, sono stati in grado di riprendere l’attività lavorativa interrotta!!!!).
I ricercatori hanno così concluso: Questo piano terapeutico potrebbe essere il punto di partenza per un’integrazione con la terapia farmacologica che, da sola, aveva condotto a risultati fallimentari.
A tergo il link con i tre case study descritti per coloro che volessero approfondire.
Riferimento:
Aging, September 2014 vol 6 n 9 707-717
“Reversal of cognitive decline: A novel therapeutic program”
Dale E. Bredesen,
Mary S. Easton Center for Alzheimer’s Disease Research, Department of Neurology, University of California, Los Angeles, CA 90095;
Buck Institute for Research on Aging, Novato, CA 94945.
Link: qui